Il Centro di Poesia Contemporanea di Catania inaugura martedì 11 aprile 2016 il primo di un ciclo di sette incontri del laboratorio “Le parole della poesia” giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Il laboratorio si terrà nei locali messi a disposizione dal Camplus D’Aragona – Fondazione CEUR di Via Monsignor Ventimiglia 184, a partire dalle ore 17.00.
Ciascun incontro, che vedrà tra i suoi ospiti poeti, traduttori ed editori di chiara fama, sarà articolato in due momenti: durante la prima parte, gli ospiti avranno modo di intraprendere una riflessione su una parola centrale nella loro esperienza poetica; nella seconda parte, l’attenzione sarà rivolta ad un lavoro pratico sui testi che i partecipanti al laboratorio potranno sottoporre al giudizio critico dei poeti, traendo indicazioni ed utili suggerimenti dalla conversazione con questi ultimi, proprio come se fossero apprendisti a bottega dal maestro. La partecipazione agli incontri è riservata ai primi 25 iscritti al laboratorio (l’iscrizione avviene tramite invio di una e-mail con oggetto “laboratorio 2016” entro il 26 marzo 2016 all’indirizzo centropoesiacatania@gmail.com) e può dare diritto al conseguimento di 3 CFU.
«Il laboratorio nasce da un gruppo di amici. Questa origine non è secondaria o lontana nel tempo, perché in qualche modo detta la natura dell’iniziativa presente. Il laboratorio, infatti, è innanzitutto un’occasione di incontro, offerta a tutti; è la possibilità di uscire dalla solitudine in cui molti credono che la poesia possa fiorire, ma che spesso diventa un riparo in cui custodire gelosamente i propri testi, tenuti al riparo del giudizio, del confronto degli altri. Per carità, non c’è nulla di male in questo, ma così facendo (è ciò di cui ci siamo accorti in questi anni) è davvero difficile crescere in consapevolezza e autocoscienza, perché non si cresce da soli, ma seguendo qualcuno. Dunque ci siamo spesi, grazie alla collaborazione con il DISUM. al sostegno della Fondazione Ceur e al direttore della sede del Camplus di Catania, Davide Attaguile, per portare a Catania degli amici che hanno già percorso un tratto di questa strada affascinante e misteriosa che è la poesia, e che, soprattutto, hanno il desiderio di portare altri con sé. Abbiamo invitato un editore (il “poeta-mago” Angelo Scandurra, come l’ha definito recentemente Davide Rondoni in una recensione), abbiamo invitato poeti, traduttori, filosofi. Poeti diversissimi tra loro, che (mi riempie di stupore e gratitudine) hanno accettato senza alcun tornaconto personale. Spero che questi sette incontri siano la possibilità per me e per tutti colo che parteciperanno di addentrarci un po’ di più nel mistero delle parole, della loro significazione, di quello sfondamento del loro limite che accade solo nella poesia. Dunque, il laboratorio sarà essenzialmente un luogo di costruzione e, soprattutto, di lettura del testo, perché è questo ciò di cui abbiamo bisogno. Se tutto ciò accadrà, avremo speso bene le nostre energie. Nel volantino dell’iniziativa abbiamo riportato una frase del grande Raymond Carver, che dice con assoluta semplicità quanto abbiamo in cuore: “Voglio solo scrivere nella maniera migliore e più vera possibile”. È proprio così.»
(Pietro Cagni, direttore CPCC)
«Lo scopo di questo laboratorio, in cui noi del Centro crediamo molto, è quello di far convergere diverse esperienze – quella del poeta già affermato e quella di chi è ancora alle prime armi in questo terreno – per trovare un senso condiviso. Cioè, in altri termini, attraverso il lavoro concreto a partire dai testi dei partecipanti, vorremmo in fondo che emergessero quei motivi primari e misteriosi che stanno all’origine della scrittura poetica e che sono il fondamento della nostra esperienza umana.»
(Pietro Russo)
Il Centro di Poesia Contemporanea di Catania – nato nell’ottobre del 2014 sotto l’impulso dell’interesse per la materia di studenti, professori e poeti – vuole proporsi come luogo di elezione dello studio e divulgazione della poesia contemporanea. Il laboratorio rappresenta lo strumento con cui il CPCC persegue da un lato lo scopo di far acquisire una maggiore consapevolezza nella scrittura poetica dei partecipanti, dall’altro di far dialogare questi ultimi con alcune delle voci più interessanti nella poesia contemporanea italiana.
Soci che compongono il direttivo del Centro:
Pietro Cagni
Pietro Russo
Naike Agata La Biunda
Claudia Fiorella Santonocito
Giulio Di Dio
Giuseppe Condorelli
Paolo Lisi
Felice Puglisi
Alessandro Puglisi
Emiliano Zappalà
Paola Roccasalva
Di seguito, vengono riportati il calendario completo degli incontri e le note biografiche degli ospiti.
11 aprile 2016, ore 17.00 – Angelo Scandurra
Angelo Scandurra (1948) vive a Valverde (CT). Promotore del “Gruppo Teatro Nuovo” e direttore della rivista “Il Girasole”, nel 1986 ha fondato “Il Girasole Edizioni”, che accoglie testi di poesia, narrativa e saggistica. Animatore culturale, dal 2003 è Direttore Artistico sezione Arte di Etnafest, rassegna internazionale di Arte, Cinema e Musica. Fra le sue opere il saggio storico Valverde. Un comune dalla leggenda alla storia (Iscre, Catania 1977); l’opera narrativa Appunti per un colloquio forzato (La Vita Felice, Milano 2000), dalla quale è stato tratto il testo teatrale Per un colloquio forzato. Per la poesia: Fuori dalle mura (Sciascia, Caltanissetta 1983 – finalista Premio Viareggio), L’impossibile confine (Piero Manni, Lecce 1989, Premio Cilento-Pinto. Finalista Premio Viareggio-Rèpaci), Trigonometria di ragni (Scheiwiller, Milano 1993), Criteri di fuga (Passigli, Firenze 1998), Il bersaglio e il silenzio (Passigli, Firenze 2003). Una scelta delle sue poesie è stata pubblicata in Svezia, in Spagna e negli Stati Uniti.
12 aprile 2016, ore 17.00 – Eugenio Mazzarella
Eugenio Mazzarella (Napoli, 1951) è un filosofo italiano. Ordinario di filosofia presso l’università “Federico II” di Napoli, è stato preside della Facoltà di Lettere e deputato al parlamento nella XVI legislatura. Tra i principali interpreti nel panorama internazionale di Heidegger e Nietzsche, è venuto elaborando una sua autonoma riflessione sulla tecnica e l’antropologia che ne consegue, che in Vie d’uscita. L’identità umana come programma stazionario metafisico (Il melangolo, 2004) ha trovato una sua peculiare formulazione nel segno di un’etica della misura come chiave dell’agire tecnico. Si è occupato anche di bioetica e politica e valori (Sacralità e vita, Guida 1998; Vita politica valori, Guida 2010). Tre le sue raccolte poetiche, che gli sono valse l’apprezzamento della critica (Ernesto Grassi, Gianfranco Ravasi, Daniele Del Giudice) e diversi riconoscimenti: Il singolare tenace (I quaderni del battello ebbro, 1993); Un mondo ordinato (Palomar,1999 ); Opera media (Il melangolo, 2004).
19 aprile 2016, ore 17.00 – Riccardo Emmolo
Riccardo Emmolo (nato a Scicli nel 1951) vive e insegna in un liceo a Modica. Ha pubblicato due libri di poesia (Ombra e destino, 2002; Ti parlo, 2012) e un libro di saggi (Memoria e cecità, 2010), tutti con l’editore Moretti & Vitali. Della sua poesia si sono occupati, tra gli altri, Giancarlo Pontiggia, Rosita Copioli, Giuseppe Conte, Sauro Damiani, Antonio Sichera, Marco Vitale, Milo De Angelis, Alessandra Paganardi, Franco Romanò, Luigi Picchi, Giuseppe Traina, Elio Grasso, Gianfranco Lauretano e Giuliano Ladolfi. A Modica è organizzatore dei Dialoghi sulla poesia, insieme all’associazione Canto notturno.
28 aprile 2016, ore 17.00 – Tommaso Di Dio
Tommaso Di Dio (1982) vive e lavora a Milano. Ha pubblicato due libri di poesie: Favole (Transeuropa, 2009) e Tua e di tutti (Lietocollelibri, 2014). Alcuni suoi testi sono stati inclusi nell’antologia La generazione entrante (Ladolfi Editore, 2012). Oltre all’amore per la poesia coltiva lo studio e l’interesse per la filosofia lavorando alla Piccola Accademia di Carlo Sini, della quale è imminente l’uscita del Primo Quaderno. È firma di molti interventi su testate on line. Tra i suoi ultimi progetti stanno gli “esercizi per false traduzioni” di alcune Odi di Orazio.
3 maggio 2016, ore 17.00 – Isabella Panfido
È nata a Venezia, vive e lavora a Venezia e Treviso. Laureata in lingua e letteratura russa e giornalista pubblicista, collabora alle pagine culturali di “Il Corriere del Veneto”. Ha ideato e condotto la trasmissione ‘L’arca delle parole’, programma radiofonico dedicato alla poesia per Radio 24 IlSole24ORE. In poesia ha pubblicato la plaquette A pelo d’acqua (Premio Firenze 1997 Fiorino d’oro per poesia inedita), Casa di donne (Marsilio, 2005 – 2006), il libro d’artista Pantone con una incisione di Piero Guccione (Colophonarte, 2012), Shakespeare alla veneziana, (Santi Quaranta 2012) una traduzione/trasposizione di 33 sonetti di Shakespeare in veneziano, La grazia del danno (La Vita Felice, 2014). Traduce dal russo e dall’inglese, sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, sloveno e croato. Sue poesie sono incluse nella antologia Io è un altro (Trieste, 2007) e nell’Antologia della poesia italiana del Novecento in pubblicazione presso l’editrice argentina Gog y Magog. Ha scritto narrativa per l’infanzia e racconti.Ha curato la riedizione di Poesie dialettali di Ernesto Calzavara (Canova, 2006) e curato e tradotto la versione integrale di Memorie di una contadina di L. Tolstoj e T. Kuzminskaja (Casagrande, 2008).
10 maggio 2016, ore 20.00 – Giuseppe Conte
Giuseppe Conte è nato a Porto Maurizio, in provincia di Imperia, nel 1945 e vive a Sanremo. Nel 1995 ha contribuito a fondare il Mitomodernismo con Tomaso Kemeny e Stefano Zecchi. Ha pubblicato le raccolte di poesia: L’ultimo aprile bianco (Guanda, 1979), L’oceano e il ragazzo (Guanda, 1983), Le stagioni (BUR, 1988), Dialogo del poeta e del messaggero (Mondadori, 1992), Canto d’oriente e d’occidente (Mondadori, 1997), La complicità del pane (Manni, 1998), Nuovi canti (San Marco dei Giustiniani, 2001), Lettera ai disperati sulla primavera (Ponte alle Grazie, 2002), Ferite e rifioriture (Mondadori, 2006, Premio Viareggio). È autore, inoltre, di opere narrative, tra cui: Primavera incendiata (Feltrinelli, 1980), Equinozio d’autunno (Rizzoli, 1987), I giorni della nuvola (Rizzoli, 1990), Fedeli d’amore (Rizzoli, 1993), L’impero e l’incanto (Rizzoli, 1995), Il ragazzo che parla col sole (Longanesi, 1997), Il terzo ufficiale(Longanesi, 2002), La casa delle onde (Longanesi, 2005), L’adultera (Longanesi, 2008). Di saggistica: La metafora barocca: saggio sulle poetiche del Seicento (Mursia, 1972), Metafora (Feltrinelli, 1980), La lirica d’occidente, antologia (Guanda, 1990), Terre del mito, Milano (Mondadori, 1991), Manuale di poesia (Guanda, 1995), Il sonno degli dèi: la fine dei tempi nei miti delle grandi civiltà (Rizzoli, 1999), Il passaggio di Ermes: riflessione sul mito (Ponte alle Grazie, 1999). Ha collaborato e collabora a riviste come “Il Verri”, “Nuova corrente”, “Sigma” e ai quotidiani “La Stampa”, “Il Giornale”, “Il Secolo XIX”. La sua opera poetica è stata di recente pubblicata nella collana Oscar Mondadori (Poesie. 1983-2015, Mondadori, 2015).
17 maggio 2016, ore 17.00 – Gianfranco Lauretano
Gianfranco Lauretano è nato nel 1962, vive e lavora a Cesena. Ha pubblicato i volumi di poesia La quarta lettera (Foum, Forlì, 1987), Preghiera nel corpo (NCE, Forlì 1997 – ristampa: Ellerani, Trieste 2011), Occorreva che nascessi (Marietti, Milano 2004), Sonetti a Cesena (Il Vicolo, Cesena, 2007), Racconto della Riviera (Raffaelli, Rimini 2012), Questo spentoevo sta finendo (Alla chiara fonte, Lugano, Svizzera, 2013). e il volume di prose liriche Diario finto (L’Obliquo, Brescia 2001). Sue traduzioni dal portoghese e dal russo sono pubblicate su antologie e riviste e nel 2003 in volume, presso l’editore Raffaelli di Rimini, è uscito Il cavaliere di bronzo di Aleksandr S.Puskin. Per le edizioni del Saggiatore è sua la traduzione di La pietra di Osip Mandel’štam. Svolge attività di critica letteraria su periodici e quotidiani. Ha curato, tra l’altro, il commento ai canti XXIX, XXXII e XXXIII del Purgatorio di Dante (Rizzoli, Milano 2001) e il volume monografico La traccia di Cesare Pavese, (Rizzoli, Milano 2008), Incontri con Clemente Rebora (Rizzoli, Milano 2013). Dirige la collana “Poesia contemporanea” e ha curato il trimestrale letterario clanDestino per la casa editrice Raffaelli di Rimini. È fondatore e direttore letterario della rivista di arte e letteratura Graphie e fa parte del comitato di redazione della rivista di critica e letteratura dialettale romagnola Il parlar franco.