MARIA GABRIELLA CANFARELLI. Dalla fossa terrestre (nove poesie inedite)

Vergine foglio

Squarcia le quinte offuscate
la parola t’insegue tutto il giorno
intanto che accudisci, medichi, guarisci
la casa di sabbia, con urgenza ti cerca
a braccia aperte: tu le offri l’udienza
apri le tende per vederla uscire
seguendo il filo tra le labbra e i denti
della lingua retrattile
l’urgenza impregna
a sangue caldo il vergine foglio.

Il fiato

Fare daccapo mille volte i conti
a occhi chiusi e pure consapevoli
ch’è ancora mondo e giorno
e non è gioco
mentre ti guarda e viene a farti visita
la sera sorta dallo stesso battito
ti viene incontro il non ricordo
d’acqua materna l’abbraccio
che custodiva il fiato. 

A bassa quota

Un sabato che sogni
la storia terrestre su cui cammini
senza residuo stupore incroci
sguardi frontali alzati
dal peso palpebrale loro e tuo
è l’inizio del giorno nell’aria
disegno labile d’ali di moscerini
sorte che si consegna
a bassa quota.

Dopo i sogni

Spaesamenti accessibili allo sguardo
la mattina che t’alzi e basso il sole ordina
elementi ordinari dagli scarti serali
la cucina è marasma doloroso
tra i biscotti, le tazze decorate trentennali
rosicchiato lo smalto, mugula il caffè
stretto all’imboccatura nerolutto
che ti rimette al mondo voci lontane
amate, sognati nomi assenti
senz’ordine alfabetico
col sonno ancora in piedi.

A giorno fatto

Ordinaria faccenda ripensare
a giorno fatto il lutto ripetuto
che non ti ha ucciso
e vero è che
riaprire una pagina a caso
non sempre è all’altezza
di desideri senza pretesa
qui da noi
dichiarato il peso sulla schiena
dritta educata all’esatta postura
al bisogno di vita illesa.

Alla maniera di lazzaro

Fu forte edificio stabile malgrado
le scosse brute iniziali poi di assestamento
tornarono a posto gli infissi feriti
fuori dai binari e fuori gioco
dalle macerie dissepolta
tornata in vita sulla bocca
alla maniera di lazzaro la voce
balbettava l’antica nenia
di ringraziamento e camminava
e pure sorrideva
dello scampato pericolo
una voglia bambina tatuata.

Almeno oggi

Riaperta la sutura d’improvviso
sopra le strisce di attraversamento
della pelle a noi cara vecchia voglia
di due centimetri lacerocontusi
è ancora piede, passo che riesce
a sentire le gambe da passeggio
messe in prova e in salvo
almeno oggi
per accolta domanda di grazia.

Cambio di stagione

Batte alla lingua il giorno
steso paziente al piccolo
sole di marzo, a fatica di nuovo
traccio la rotta non finita e cerco
il nesso illogico
del perché sono qui
che cosa faccio, e provo
a indossare, prima del benservito
un’altra vestizione stagionale
e chiedo cosa scegliere
al vestiario ordinato sull’attenti
che non dice
però vorrebbe uscire.

Come vanno le cose

Oggetti, suppellettili, finestre
chiuse, libri pieni d’occhi
a braccia aperte mendicanti d’aria
e di tatto fanno male
ai giorni passeggeri
scritti a strati, a velo di cipolla
e poco fiato salta a piedi pari
la clessidra girevole sul perno
l’alfabeto dei sogni-scendiletto.

 

*

Maria Gabriella Canfarelli (Catania 1954) ha pubblicato i libri di poesia Battesimo di pioggia (Publinform 1986); Domicilio (Nuovi Quaderni 1999); Cattiva educazione (Zone Editrice 2002); Zona di ascolto (Giraldi 2005), premio “Renato Giorgi”; L’erborista (Imprimatur 2010); Dichiarazione giurata dell’attrice (Novecento 2015, a cura di R. Pennisi); Memento (Cofine 2021, collana Aperilibri, prefazione di Anna Maria Curci), menzione d’onore al premio Sygla – Chiaramonte Gulfi, 2022. Altri versi sono stati pubblicati on line su L’estroverso,  poetidelparco, Poetarum silva, Versante Ripido; nelle riviste di letteratura Via Lattea, pagine, Atelier, Le Voci della Luna, La Terrazza, Periferie) e nelle antologie Ditelo con i fiori- poeti e poesie nei giardini dell’anima, a cura di V. Guarracino (Zanetto 2004); La battana n.184 (Femminino profondo alle pendici dell’Etna, a cura di L. Marchig); Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea n.1 (Quaderno n.4: Sicilia, a cura di G. Condorelli, Raffaelli 2013); Ambrosia (La Vita Felice 2015); Umana, troppo umana (a cura di F. Cavallaro e A. Fo, Aragno 2016); Cinque sensi per un albero (e-book L’EstroVerso 2020, a cura di Grazia Calanna). Ha curato (2006/2009) la rassegna Poesia siciliana contemporanea   per la Rivista trimestrale di poesia pagine, diretta da Vincenzo Ananìa; ha inoltre pubblicato il testo teatrale Amori su Anthos n.1-2, 2013, e i racconti Prima del compleanno (2013) e La disattenzione (2017) sulla Rivista di Letteratura e Ricerca La Terrazza (Edizioni Novecento) con la quale collabora. Fa parte inoltre del comitato di redazione della rivista Periferie edita da Cofine. Nel 2019 ha pubblicato il primo libro di versi in dialetto Provi di lingua matri (Edizioni Novecento, premessa di Gualtiero De Santi), finalista al Premio Città di Marineo 2020. Del suo lavoro si sono occupati Gualtiero De Santi e Renato Pennisi, curatori del volume di studio critico-analitico Dalle carte dell’isola – Il libro della poesia neo-volgare siciliana oggi (Carabba 2021, collana Diramazioni a cura di Giovanni Tesio).

 

in copertina Claude Monet, Il giardino dell’artista a Giverny, 1900

Potrebbero interessarti