Mariclà Micale, “Iridescenze”, poesia come pura “lingua dell’anima”, Carthago.

tre domande, tre poesie

“…questa raccolta poetica desidera testimoniare e rappresentare un dono di speranza e di luce, un caleidoscopio iridescente, appunto, in cui coabitare ogni dimensione dell’essere. (…) nella poesia il tempo narrativo non esiste, tutto è sincronico, eterno presente, in un battito d’ali, perché appartiene alla dimensione dell’anima. (…) Penso e sento che la Poesia debba tornare ad essere quel luogo vivo dell’incontro, dell’immaginario di una comunità… (…) La visionarietà del poeta, in tempi di crisi, deve acquistare forza coesiva e diventare azione e volontà di trasformazione. (…) poesia, allora, diviene canto universale che attende l’ascolto della parola interiore, la creazione e origine del tutto.”

Partiamo dal titolo, qual è stata la scintilla che ha portato il tuo “Iridescenze”, meglio in che modo la (tua) vita diventa un linguaggio?

La poesia è sempre stata la mia compagna di vita, sin da quando ero bambina, essa leniva le mie solitudini e mi aiutava ad esprimere il mio mondo interiore (sì, credo che sia un destino/vocazione scrivere poesia). Essa è per me la lingua dell’anima, delle profondità dei sentimenti, la quintessenza del linguaggio. “Iridescenze”, la mia ultima raccolta nasce dopo molti anni di silenzio editoriale, infatti prima di essa, nel 1989, ho pubblicato “Ali visionarie”, con “Tracce”, Pescara, e “Percorsi di luna”, nel 1990, con edizioni “Greco” (Catania). Il titolo “Iridescenze” è nato dalla riflessione sul concetto e sul fenomeno della rifrazione della luce e sul colore (sono anche pittrice). L’excursus di una vita in cui ho accumulato immagini, ricordi, tracce, piccoli frammenti preziosi, che sono come scie iridescenti e cristalli trasparenti, presenti nella dimensione poetica.
Quando il pensiero è ispirato non può che manifestarsi in poesia, e quando essa chiama, senti come un’urgenza profonda e non puoi che metterti al suo servizio.

Ad oggi, dove sei stata condotta dalla poesia, qual è stato l’insegnamento?

La poesia mi ha condotta al cuore del linguaggio, all’essenziale, al profondo sentire, che necessita di poche parole, di sintesi, di nessuna finzione e artificio, ma che è verità, essenza e origine della scrittura. Al tempo stesso, credo che la poesia rappresenti un volano educativo, l’occasione di essere nella storia con le sue problematiche, i suoi drammi, come testimoni sensibili e impegnati del tempo che viviamo. La poesia, credo, debba anche stare tra la gente, nelle piazze, parlare la lingua di un popolo, con le sue tradizioni e la sua sensibilità, essere portatrice di valori e sensibilità condivise. Talvolta, necessita anche esprimere rabbia e denuncia, quando si violano i diritti fondamentali dell’essere umano e anche delle creature di madre natura.

“rendimi colei che solo ama/rendimi canto che onora l’estasi della Beata Visione”, con i tuoi versi per chiedere: le parole bastano alla poesia, la poesia è un destino?
La mia poesia è stata definita “mistica” ed in parte, lo è, possiamo sicuramente dire che è la sua cifra fondante. Ma oltre al misticismo (anche in senso stilistico) c’è una spiritualità più moderna che è universalistica, che è libertà e respiro dell’anima senza confini, che è fede nella bellezza e nell’arte.
La raccolta “Iridescenze”, nata nel maggio 2024, adesso è anche una corposa VideoPoesia (con l’integrazione di alcune poesie inedite che faranno parte di una prossima raccolta) la quale sarà presentata in anteprima il 4 gennaio 2025. Nel gennaio 2024 durante un momento di cattiva salute, trovandomi forzatamente a casa, tra p.c. e cassetti, ho sentito il bisogno di tirar fuori e inventariare tante poesie, che chiedevano di prendere corpo e venire alla luce, riunendole in un volume che ho desiderato essere antologico, come un cerchio che si chiude, un passato che dialoga col presente nella continuità circolare del tempo poetico. Alla tua domanda, cara Grazia, rispondo nuovamente si, la poesia è un bisogno, un destino, una via di consapevolezza e una spinta dell’anima.

Scelte per voi

Ripensando

(Ricordi di un’infanzia solitaria ma ricca di interiorità e dello sbocciare della preadolescenza)

Bambina antica, rapita in estasi,
perdevi i giorni all’orizzonte
e il giorno ti ritrovava
smarrita e sgomenta.
Stelle nel firmamento contemplavi
e ti chiedevi il perché di tanta grandezza
e il perché della tua piccolezza.
Il ritmo del tuo cuore puro
ritrovavi tra giardini e gelsomini
e campi di margherite
e la tua anima dischiudevi
solo a tanta bellezza.
Fredda, talvolta, come una notte siderea
Ti appariva la vita
E cercavi, silenziosa
Linfa nel cuore dell’esistenza.
A caccia di nuvole veloci,
ancor ti ritrovo,
fuggente il pensiero,
levato da antichi fardelli
troppo grandi per le tue fragili ali
e insegui ancora
nuvole di multiformi sogni.
Ti ritrovo poi tra specchi di un vecchio comò,
sbiadito dal tempo
come il primo sorriso
e sei già una donna,
malizioso sguardo e bocca di rosa.

Prima
(l’incontro con la figura del Cristo come Maestro cosmico)

Prima che tu arrivassi,
io tra le stelle ti osservavo.
Prima che tu entrassi nella mia anima,
nelle mie vene e nella storia,
tra le paludi e la polvere di antiche strade,
ti aspettavo.
Prima che tu mi guardassi
e che io lambissi la tua tunica,
prima che tutto si facesse reale, verità, carne,
io ti amavo,
perché ho incontrato i tuoi occhi dorati tra le galassie,
e ho visto la vera Luce discendere
e illuminare la coscienza dormiente.
Prima che tu fossi
l’attesa ci consumava e ci esaltava.
Prima che tu camminassi nella storia
la morte non aveva Luce, né perché,
la vita non aveva vita,
e si perdeva negli oscuri meandri del nulla.
Prima che tu venissi
io ti cullavo nel mio cuore caldo di discepola,
come una Miryam senza tempo.
Prima di te nulla era mai stato vicino alla Luce e al mio cuore,
all’oscurità delle carni infette e dolenti del mondo.
Prima di te nulla riusciva ad unire cielo e terra,
senso e non senso.
Attori senza un copione,
destrieri senza direzione, come un tempo,
volteggiamo adesso come gabbiani
che attendono la stagione del ritorno,
ed io Ti attendo Maestro tra le stelle.

Saremo pensiero
(Questa poesia è nata durante la pandemia, quando la morte si toccava con mano tutti i giorni)

Saremo Pensiero quando alla fine del viaggio
Lasceremo la nave su cui abbiamo attraversato oceani e deserti.

Saremo Pensiero quando come gabbiani insieme attraverseremo
Le vie del cielo con gli occhi innamorati di un tempo.

Saremo Pensiero quando il cuore sboccerà di tenerezza
E i suoi petali profumeranno il giardino dell’amicizia.

Saremo Pensiero insieme a mille pensieri alati
Che formeranno atomi danzanti e sinapsi di luce.

Saremo Pensiero quando feconderemo l’essenza dell’amore puro
quando ogni Pensiero sarà creazione nella creazione di un eterno presente.

Saremo Pensiero quando ci prenderemo per mano in un girotondo senza tempo, con ogni forma della creazione, con ogni espressione dell’Uno.

Saremo Pensiero quando di noi non resterà che una foglia
volteggiare nel vento e saremo ancora nel respiro universale.

Saremo Pensiero quando vivremo nelle risa di un bimbo
e come giullari rideremo di ogni cosa, di ogni attimo di vita,
consapevoli del sogno.

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Mariclà Micale nasce nel 1954 (sotto il segno della bilancia) e vive prevalentemente a Catania. Ha una formazione umanistica (lettere e filosofia) e artistica. Già docente di Discipline Artistiche e Storia dell’Arte, Pittrice, Arteterapeuta, esperta di creatività infantile, neuro estetica e di integrazione delle persone con disabilità. Studiosa e formatrice in discipline spirituali e olistiche, Mandala e Arteterapia transpersonale insegnante di Yoga, Meditazione e Mindfulness. Ha al suo attivo tre raccolte poetiche: Ali visionarie (1989) edizioni Tracce, Pescara, e Percorsi di Luna (1990), Edizioni Greco, Catania e Iridescenze, edizioni Carthago (2024). È inserita nell’Enciclopedia dei Poeti Contemporanei 2024 (Aletti Editore), è un’autrice federiciana (Aletti editore). È presente nell’Antologia delle Poetesse siciliane (edizioni, l’Arca di Noè, 2024,) e nell’Antologia dei Poeti siciliani (edizioni Di Nicolò, Messina, 2024, V edizione). Annovera numerose segnalazioni di merito in importanti premi letterari.

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