Massimo Maugeri. Trinacria Park

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In una piccola isola siciliana è appena stato costruito il Trinacria Park: enorme parco tematico destinato a diventare il più importante d’Europa. La sua notorietà deriva anche dal ritrovamento di un antichissimo carteggio contenente brani di un poema epico in greco antico che narra le vicende delle tre Gorgoni. Nel corso della settimana di inaugurazione – caratterizzata da festeggiamenti a cui partecipano centinaia di celebrità – si sviluppa una terribile forma epidemica che causa la morte di decine di persone, tra cui il Presidente della Regione Siciliana e diversi vip. Si scatena il panico. Per via del sospetto di un attentato terroristico di tipo batteriologico, l’isola viene messa in quarantena. In questo tragico scenario collettivo, si intrecciano le appassionanti vicende di tre donne, le cui vite sembrano assecondare la natura delle Gorgoni; un attore balbuziente che deve fare i conti con una tragedia personale e le frustrazioni di una carriera che non ha mai preso il volo; un giovane e inquietante aiuto-regista dalle agghiaccianti manie; un anziano attore di teatro chiamato a svolgere il ruolo di direttore artistico del parco nascondendo ben altri intenti. Perché nulla è come sembra a Trinacria Park.

 «Il catanese Maugeri conosce bene la sua materia. Nell’accavallarsi di bugie riesce a mostrarci la Sicilia di oggi, con una scrittura meticolosa, che cura il dettaglio, non trascura il momento ironico o dialettale, accumula gli indizi dietro cui si nasconde la verità. Ma esiste sul serio una verità siciliana? Si direbbe di si. Per scoprirla, però, occorre liberarsi delle incrostazioni menzognere che si sono accumulate sull’“isola inesistente” nel corso di decenni, se non di secoli. Dopo si potrà affermare che l’isola esiste per davvero. La Sicilia dovrebbe essere grata a un Maugeri, deciso ad affermare l’ancestrale consistenza della sua terra, fuori da ogni luogo comune.  Il Trinacria Park resti un incubo da dissolvere, non la sintesi di un degrado in atto, mafia o non mafia».

(dalla prefazione di Valerio Evangelisti)

 

Come vivi il tuo tempo?

Per quanto riguarda la ripartizione del mio tempo, posso dirti che non ho “tempi morti”… altrimenti non riuscirei a fare tutto ciò che faccio (tra impegni famigliari e lavorativi, scrittura, blog, programma radiofonico, collaborazioni con i quotidiani, ecc.). Non sempre è facile… e spesso a pagarne le conseguenze sono le ore di sonno. Insomma, se dovessi vedermi sbadigliare è perché sono stanco… non certo annoiato.

Cosa ti aspetti dalla scrittura?

Per me la scrittura è la massima forma di libertà. Non ci rinuncerei per nulla al mondo. Per questo scrivo solo ciò che mi va di scrivere, senza essere tentato di seguire possibili mode o roba del genere.

Com’è nata la tua passione per lo scrivere?

Com’è nata, non saprei. Ma posso dirti che scrivo fin da quando ho imparato a tenere in mano una penna. So che è una considerazione banale, ma è la verità. Ho scritto più di un romanzo su anonimi quadernetti a righe, quand’ero ragazzino. Roba illeggibile, a guardarla adesso, e che farei bene a eliminare in maniera definitiva.

Cosa significa, oggi, fare lo scrittore?

Continuare a rimanere fedele al concetto di libertà a cui facevo riferimento prima. Una libertà che ti consente di viaggiare. In fondo la scrittura è una forma di viaggio pionieristico. Sei il capitano della nave e l’unico membro dell’equipaggio. E pure l’unico passeggero. Poi, uno dopo l’altro, fai salire a bordo i tuoi personaggi. E lì comincia l’avventura. Non sai bene dove (e se) approderai. Quando poi il viaggio si conclude, provi un immancabile senso di nostalgia.

Qual è il messaggio cardine del tuo nuovo romanzo “Trinacria Park”?

In verità non c’è un messaggio. O se c’è, spero possa coglierlo il lettore. Quel che posso dire è che, attraverso questa storia, ho cercato di raccontare la nostra contemporaneità (con tutti i suoi paradossi e le sue contraddizioni). Ho cercato di farlo in maniera alternativa, accogliendo nella trama elementi mitologici in un contesto ultramoderno. Mi piace pensare a “Trinacria Park” come a un romanzo visionario, ma al tempo stesso lucido; metaforico, ma pure fortemente concentrato sulla realtà.

Qual è, dunque, il tema forte di “Trinacria Park”?

Senza dubbio quello della “menzogna”… che poi è uno dei temi forti della collezione Sabot/age delle edizioni e/o (che accoglie anche questo mio romanzo). Sul progetto di costruzione e sulla successiva realizzazione di questo enorme parco tematico che sorge su un’isoletta siciliana si accavallano grumi di bugie e si contrappongono interessi diversi (spesso opposti). Nel presentare la collezione Sabot/age, Massimo Carlotto (che ne è il curatore) ha affermato che “non c’è aspetto della nostra vita “sociale” che non sia infettato dalla menzogna. Addomesticare la verità non è una novità in questo Paese, in fondo ci siamo abituati a convivere con la menzogna e a non credere più a nulla”. Poi Carlotto ha aggiunto che “la letteratura è uno strumento straordinario per raccontare tutto questo e oggi iI noir non può più essere considerato lo strumento per eccellenza, l’unica lente d’ingrandimento. Ogni genere letterario può e deve essere in grado di farlo. Sabot/Age nasce con questo spirito. Raccogliere voci, scritture, storie di qualità per dare spazio a una narrativa senza steccati di genere ma aperta ai contenuti”. Ecco, credo che “Trinacria Park” vada proprio in questa direzione.

 

massimo maugeriMassimo Maugeri

Nato a Catania, classe 1968. Collabora con diverse pagine culturali di magazine e quotidiani. Fra i suoi libri ricordiamo il romanzo Identità distorte (Prova d’Autore, 2005), il volume Letteratitudine, il libro – vol. I – 2006-2008 (Azimut, 2008), i racconti  Viaggio all’alba del millennio (Perdisa Pop, 2011),  il volume Letteratitudine, il libro – vol. II  2008 -2011 (Historica, 2012). Ha creato e gestisce il blog Letteratitudine (www.letteratitudine.it) e conduce “Letteratitudine in Fm” su Radio Hinterland.