“Nostos XIII”: Nadia Agustoni

Nostos, ritorno alla parola
Rubrica a cura di Luca Pizzolitto

da Lettere della fine (Vydia, nuova edizione 2022)

l’albero cipresso scuso a metà
e sul tardi un crepuscolo – i colori
del bosco e del fuoco.
com’è grande la terra morente
sei uno di una volta e la solitudine
è venuto il suo tempo formica
e piede –
nel secchio il cuore ma
il perdono arriva col raccolto
la parola fame stringe
l’albero di alloro alla tua vita.

*

perché la pianura sia vento
resta la domanda e nel peso delle case
c’è questo cielo i camion che spingono
la polvere le finestre con l’obbligo di vivere
da qui a lì un confine.

*

cammina nel presagio del fiore
nella casa dei vesriri col tvolo di semina
i bicchieri nel rumore di poco
come nel ricordo la strada d’acqua.

cammina e l’orecchio conosce un’altra cosa
le parole al di sopra del polmone
e tutto ascolta con le voci sperdute
che il nosco lascia piccole:

cambieremo casa
lasceremo entrare un ciottolo
e dal vetro spezzato suoni grossi
l’aria che arriva all’improvviso

le parole si fermano, vediamo
qualcosa dei volti, un particolare
che non potresti recidere
l’abbandono è questa speranza.

*

salite di Genova
il mare nel mare
– il cuore bandierina –
la guerra dei giorni
alle caviglie.

(sarà più duro il vento
sbatteranno uccelli
tra selciato e vetri
scriverai le dita il gesso
pagina nera
come a lavagna
le cose salvate
che ricordi)

ritorna nel volto
quello che non passa
la città nei suoi nomi
di piazze e strade
e un muro sale
se chiami e non
c’è parola.

*

il mondo da capo
al minimo animale
fervore di oassero
nulla più – il cielo
e universi aperti
dalla cenere.

*

le cose mai difese
e la storia ripete –

non è mai stanca –
uno fa scorta di sé e si
commuove a guardare
lo scoperto di un altro.
raccogli un giorno
confondi il peso dell’acqua
col bicchiere –
la parola non viene per noi
l’amica manda messaggi
all’imperatrice:
cantico o congedo.
alla fine il vero.

Nadia Agustoni (1964) scrive poesie e saggi. Suoi testi sono apparsi su riviste, antologie, lit-blog. Del 2021 è [la casa è nera] Vydia editore, del 2020 èGli alberi bianchi Gialla oro Pordenonelegge-Lietocolle, del 2017 è I Necrologi La Camera verde, del 2016 èRacconto Aragno, del 2015 Lettere dalla fine Vydia editore – premio ex aequo Bologna in Lettere Interferenze 2017, e la silloge [Mittente sconosciuto] Isola Edizioni; del 2013 è il libro-poemetto Il mondo nelle cose (LietoColle). Una silloge di testi poetici è presente nell’almanacco di poesia Quadernario (LietoColle 2014). Nel 2011 sono usciti Il peso di pianura ancora per LietoColle, Il giorno era luce, per i tipi del Pulcinoelefante, e la plaquette Le parole non salvano le parole, per i libri d’arte di Seregn de la memoria. Del 2009 la raccoltaTaccuino nero (Le voci della luna). Altri suoi libri di poesie, usciti per Gazebo, sono: Il libro degli haiku bianchi (2007), Dettato sulla geometria degli spazi (2006), Quaderno di San Francisco (2004), Poesia di corpi e di parole (2002), Icara o dell’aria (1998), Miss blues e altre poesie (1995), Grammatica tempo (1994). Vive a Bergamo.

 

in copertina ph di Dino Ignani

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