Roberta Durante, I bimbi sperduti (Einaudi)

Sotto la forma principale di vademecum dedicato ai bambini, questo libro è un gesto di speranza. Ma nello stesso tempo in cui si auspica un mondo futuro migliore, si descrive tutta l’insofferenza verso quello presente, fatto di logiche, regole e tempi non a misura d’uomo. Il livello satirico e quello sentimentale sotterraneo convivono in un movimento sussultorio, con picchi di divertimento e di amarezza alternati, o ancora piú spesso intrecciati insieme. Tutto questo grazie a una lingua sempre sorprendente, che mescola tutto e di piú: dal linguaggio infantile alle citazioni colte, dalle invettive ai giochi di parole. Un funambolismo verbale che si coniuga a un istrionismo di tipo teatrale con effetti comici ma anche spaesanti, stranianti, in grado di riprodurre come pochi altri testi contemporanei il caos dei sentimenti e della vita.

 

Sarà una festa vedrai le stelle
vedrai le parole scucirti gli occhi
e metterti i cerotti dove il sangue
di Persia macchia la stoffa bianca
(per il versamento dei colori chiedere
agli esperti, a chi versa
versi nei tombini
tenere quindi alla portata
dei bambini).

 

Roberta Durante è nata nel 1989 a Treviso. Ha pubblicato sei precedenti raccolte di poesia, fra le quali Nella notte cosmica (Sossella 2016) e Le istruzioni del gioco (Le Lettere 2020, con uno scritto di Tiziano Scarpa). Ultima sua pubblicazione, un epistolario con Silvia Salvagnini: Possiamo ancora dirci poesie (Ronzani 2021). Per Einaudi ha pubblicato I bimbi sperduti (2023).

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