traduzioni a cura di Dario Matteo Gargano (le domande) e di Seba Giuliano (le risposte).
Roger Olmos, illustratore freelance, nato a Barcellona nel 1975, ha iniziato a lavorare come apprendista all’Instituto Dexeus come illustratore scientifico. 4 anni dopo è entrato nella scuola di arti e mestieri di Llotja Avinyó a Barcellona, dove si è specializzato nell’illustrazione per bambini. Ancora iscritto, nel 99 è stato selezionato alla fiera internazionale del libro per bambini a Bologna dove ha incontrato il suo primo editore. Da allora fino ad ora, ha pubblicato più di 80 titoli a livello nazionale e internazionale. Ha anche maturato esperienza in pubblicità, televisione e stampa. Da molti anni sta svolgendo in tutto il mondo numerosi workshop illustrativi per i futuri illustratori.
Roger Olmos, ilustrador independiente, nacido en Barcelona en el 75, comenzó a trabajar como aprendiz en el Institut Dexeus como ilustrador científico. 4 años después ingresó a la escuela de artes y oficios Llotja Avinyó de Barcelona donde se especializa en ilustración infantil. todavía inscrito, en el año 99 es seleccionado en la feria internacional del libro infantil en Bolonia donde conoce a su primera editorial. Desde entonces hasta ahora publica más de 80 títulos a nivel nacional e internacional. También adquirió experiencia en publicidad, televisión y prensa. Hace muchos años se están dando todo tipo de talleres de ilustración en todo el mundo para futuros ilustradores.
1 Com’è nata la tua passione per il disegno, l’illustrazione? Puoi raccontarci un aneddoto?
Come tutti i bambini, da piccolini siamo spugne e assorbiamo tutto ciò che ci circonda. Stavo sempre a guardare mio padre disegnare, aveva un piccolo studio a casa e mi piaceva vedere come disegnava, dipingeva a tempera, o usava il suo aerografo. A casa mia c’erano molti libri di immagini, disegni e di storia dell’arte e, a parte i miei fumetti sulle avventure di Tintin, Obelix e Topolino, rimasi stupito dalle opere di Brian Froud, Brad Holland, dalle atmosfere di Turner o Moreau. Così l’unica cosa che facevo a casa e a scuola era disegnare. E fino ad oggi, continuo a farlo. Di aneddoti ne ho molti, ma quello che mi ha caratterizzato maggiormente fu il modo in cui illustravo tutti i miei libri di scuola, nessuna pagina si salvava, ogni angolo aveva mille dettagli. Il brutto però era che gli insegnanti a scuola invece di vedere ciò come una virtù e accompagnarmi in questo percorso, l’unica cosa che facevano era rimproverarmi e punirmi.
1 ¿Cómo nació tu pasión para la ilustración? ¿Puedes contarnos una anécdota?
Como todos los chavales, de pequeños somos esponjas y absorbemos todo lo que nos rodea. Siempre me quedaba observando a mi padre dibujar, el tenía un pequeño estudio en casa y me encantaba ver como dibujaba, pintaba a gouache, o usaba su aerógrafo. En mi casa habían muchos libros de ilustración y de historia del arte, y a parte de mis libros de Tintín, Obélix y el ratón Mickey, me quedaba alucinado con las obras de Brian Froud, de Brad Holland, las atmósferas de Turner o Moreau. Así que lo único que hacía en casa y en la escuela era, dibujar. Y hasta día de hoy, sigo haciéndolo. Como anécdota hay muchas, pero así la que más me caracterizó fue el como ilustraba todos mis libros de la escuela, no se salvaba ni una página, todos y cada uno de los rincones tenían mil detalles. Lo malo era que los profesores en el colegio en lugar de verlo como una virtud y reconducirme hacia ese camino lo único que hacían era darme broncas y castigarme.
2 Cosa ti piace di più del tuo lavoro? Quali temi ti ispirano?
A parte i motivi ovvi, ultimamente mi lascio trasportare dal caso, dall’improvvisazione. Quello spirito mutevole che deriva dal finire un foglio con qualcosa di completamente diverso da quello che potresti aver pensato per ore. Cercare nelle tracce possibili trame e, suppongo come tutti, il poter trasmettere sensazioni ad una seconda persona, il lettore. Condividere l’intangibile e provocargli il solletico. Sono ispirato dalla malinconia, sono ispirato dalla solitudine, da qualcosa a cui nessuno farebbe una fotografia. Musica, tanta musica che mi inserisca nella situazione. Mettere una colonna sonora alla tua immaginazione aiuta molto, entri in una specie di catarsi, ti chiudi nella tua bolla e poi la versi lì, sulla carta.
2 ¿Qué es lo que más te gusta de tu trabajo? ¿Qué temas te inspiran?
A parte de lo obvio, últimamente me dejo llevar por la casualidad, la improvisación. Ese espíritu cambiante que te da como resultado el acabar una lámina con algo completamente distinto a lo que pudieses haber pensado durante horas. Buscar en manchas posibles texturas y supongo que como a todos, el poder transmitir sensaciones a un segundo, el lector. Compartir lo intangible y provocarle ese cosquilleo. Me inspira la melancolía, me inspira la soledad, algo a lo que nadie le haría una fotografía. Música, mucha música que te ponga en situación. Ponerle banda sonora a tu imaginario ayuda mucho, entras en una especie de catarsis, te encierras en tu burbuja y luego lo ves ahí, en el papel.
3 Puoi dirci cosa ha influenzato la tua scelta vegana? Ha più a che fare con una scelta etica o “sana”?
Molti anni fa, la mia compagna mi ha mostrato un documentario chiamato Earthlings. Si può vedere su YouTube, non sono riuscito a finirlo, non sono nemmeno arrivato a metà. Che mal di pancia…è stato istantaneo. Il giorno dopo sono passato da mangiare tutto vegetariano a vegano. Amo gli animali, tutti, non voglio fargli alcun male e pensavo le stesse cose anche quando mangiavo tutto. È così che ho avuto il “click” e decisi di essere coerente con il mio modo di pensare verso di loro, semplice. Non si può essere dolci vedendo un vitello attaccato a sua madre camminando sui Pirenei, farsi cadere una lacrima di emozione e poi dilettarsi nella sua carne, non ha senso per me. È una scelta totalmente etica, per loro, per il pianeta e ovviamente influenza anche la propria salute, ma prima di tutto per loro. È orribile che per 7 minuti di assaggio di un hamburger, loro trascorrano tutta una vita di merda. Semplicemente: no. È osceno, egoista, mostruoso.
3 ¿Puedes contarnos que influyó en tu elección vegana? ¿Tiene más que ver con una elección ética o “saludable”?
Hace bastantes años mi compañera me enseñó un documental, se llama Earthlings. Puede verse en Youtube, no pude acabarlo, no llegué ni a la mitad. Que dolor de barriga… fue instantáneo. Pasé de comer de todo a vegetariano, y al día siguiente, vegano. Amo a los animales, a todos, no les quiero ningún mal, y pensaba igual cuando comía de todo. Así que hice un “clic” y decidí ser coherente con mi manera de pensar hacia ellos, así de fácil. No puedo ponerme tierno cuando veo una ternera pegada a su madre cuando camino por los pirineos y soltar una lagrimilla de emoción para luego deleitarme con su carne, no tiene sentido para mi. Es una elección totalmente ética, por ellos , para el planeta y claro que influye en la propia salud, pero la primera de todas, por ellos. Es horroroso que por 7 minutos de saborear una hamburguesa, ellos pasen toda una vida de mierda. Simplemente: NO. Es obsceno, egoísta, monstruoso.
4 Diventare vegano può rappresentare – e in tal caso in che modo – la chiave per l’umanità per potersi salvare, partendo dal medesimo rispetto per la vita in tutte le sue forme?
In gran parte sì. Fin dall’inizio si comincia ad eliminare dalla faccia della terra una gran quantità di violenza brutale, in tutte le sue forme. È stato anche dimostrato che il consumo di carne ti rende molto più violento. Ma a livello di risorse, di occupazione di terra, di falde acquifere, di inquinamento, di carestia nei paesi del terzo mondo… se non fosse per altri motivi, molta violenza scomparirebbe. E poi c’è la salute. Gran parte delle malattie causate dal consumo di carne e i farmaci che si consumano a causa di essa scomparirebbero, ne sono certo.
4 ¿Hacerse vegano puede representar – y en caso afirmativo de que manera – la clave de la humanidad para que pueda salvarse, partiendo del mismo respeto de la vida en todas sus formas?
En gran parte si. Ya de partida se empieza por eliminar de la faz de la tierra una cantidad de violencia brutal, en todas sus formas. Incluso está demostrado que el consumo de carne te hace ser bastante más violento. Pero a nivel de recursos, de tierra, de acuíferos, de contaminación, de hambruna en países del tercer mundo.. si no fuera por otros motivos mucha violencia desaparecería. Y luego está la salud. Gran parte de las enfermedades que provoca la alimentación proveniente de la carne y los fármacos a consumir por culpa de esta, desaparecerían también, estoy seguro.
5 Puoi dirci – allegandola col suo titolo – qual è, e per quali motivi, tra le tue, l’illustrazione che ti rappresenta meglio?
Immagino che per allusioni alla fine sia “Senzaparole”. È diventata molto popolare, l’ho vista in tutto il mondo, poster, foto profilo, tatuaggi, campagne di sensibilizzazione… È l’immagine che avevo in mente quando realizzai quel libro, e da quella è venuto il resto. Una persona (io) che abbraccia molte specie diverse di animali. Era un dire “basta”, da oggi in poi, non vi voglio fare alcun male, vi amo. Un abbraccio grande ed eterno.
5 ¿Puedes decirnos – adjuntándola con su título – cuál es, y por cuáles razones, entre las tuyas, la ilustración que mejor te representa?
Supongo que por alusiones la conclusión de “Senzaparole”. Se ha hecho muy popular, la he visto por todo el mundo, carteles, fotos de perfil, tatuajes, campañas de concienciación…. Es la imagen que tenía en mente cuando hice ese libro, y a partir de esa salió todo el resto. Una persona (yo) abrazando a una gran cantidad de diferentes especies de animales. Fue un decir “basta”, hasta aquí, nos os quiero ningún mal, os amo. Un gran y eterno abrazo.
6 Quale o quali sono i tuoi autori di riferimento e quali sono le lezioni specifiche? Quale o quali (e quale spiegazione) le illustrazioni di riferimento?
Suppongo che a parte molte opere e illustratori che ho visto per tutta la vita mi abbiano influenzato parecchi, in vari modi. Ma non tanto nell’essere come loro ma piuttosto nel modo in cui proiettano il loro immaginario, come creano un’atmosfera e tu vuoi creare lo stesso effetto ma con il tuo linguaggio. Per fare nomi posso nominare Brian Froud, Dave Mackean, Shau Tan, Ana Juan Alexandre Day, Ryden, El Bosco, Ceccolli, Carlos Nine, Santiago Caruso… sono molti.
Per le loro atmosfere, espressioni, composizioni, colori… molte cose. Ma non solo loro, ma anche altri illustratori, un libro, un film, un paesaggio… qualunque cosa mi può ispirare.
6 ¿Cuál es o cuáles son tus autores de referencia, y cuáles las lecciones específicas? ¿Cuál o cuáles (y con qué argumentos) las ilustraciones de referencia?
Supongo que aparte de muchas obras e ilustradores que he visto a lo largo de mi vida me han influenciado bastante en diversos modos. Pero no tanto en ser como ellos sinó más en como proyectan su imaginario, como crean una atmósfera y tú quieres llegar a crear el mismo efecto pero con un lenguaje propio. Por decir nombres puedo nombrar a Brian Froud, a Dave Mackean, Shau Tan, Ana Juan Alexandre Day, Ryden, El Bosco, Ceccolli, Carlos Nine, Santiago Caruso…. hay muchos
Por sus atmósferas, expresiones, composiciones, color…. Muchas cosas. Pero no solo me inspiran otros ilustradores, un libro, una película, un paisaje…. Todo.
7 Spazio di libertà in cui puoi parlarci dei tuoi libri più recenti e darci un’anteprima dei tuoi progetti futuri a cui stai lavorando.
Dunque, l’ultimo libro uscito è Grindadráp (https://www.seashepherd.it/grindadrap/) una collaborazione tra l’organizzazione Sea Shepherd e la casa editrice LogosEdizioni, uno scritto di Geert Vons, dove si racconta una tradizione molto triste e orribile delle Isole Faroe in Danimarca, il massacro di balene pilota (globicefali o delfino pilota) a colpi di machete, una dopo l’altra. Una sorta di rituale in cui l’uomo soddisfa i suoi istinti più deplorevoli. Possono chiamarla tradizione o come preferiscono, ma non esistono scusanti per quello che fanno. Prima di questo ho fatto qualcosa di completamente diverso con l’editore Bonito, in Spagna, una raccolta di poesie di Edu Pérez Bohorquez, una lavoro raffinato a matita a toni scuri attraverso un viaggio in fondo ad un pozzo. E poi ho diverse cose in attesa, che sono state in purgatorio per un po’ a causa della pandemia. Una è “L’isola del tesoro” di Stevenson. E un altra di natura attivista che volevo davvero raccontare, non posso rivelarla, ma posso dirti che colpirà alcune coscienze. Questa in particolare, con la sua vendita, aiuterà a supportare diversi Santuari per animali in Italia. E in corso c’è anche un’altra collaborazione con Sea Shepherd, posso solo dirti: i delfini.
7 Espacio de libertad donde podrás hablarnos de tus libros mas recientes y darnos algún adelanto sobre tus proyectos futuro en que estás trabajando.
Pues el más reciente que salió fue Grindadráp, una colaboración entre la organización Sea Shepherd y la editorial Logos edizioni, un relato de Geert Vons, donde se muestra una muy triste y horrible tradición de las islas Feroe en Dinamarca, la masacre de ballenas piloto a base de machetazos una tras otra. Una especie de ritual en donde el hombre satisface sus instintos más deplorables. Pueden llamarlo tradición o lo que les de la gana, no tiene excusa alguna lo que hacen. Antes de ese hice algo totalmente distinto con la editorial Bonito, en España, un poemario de Edu Pérez Bohorquez, un trabajo fino a lápiz de tonos oscuros a través de un viaje al fondo de un pozo. Y luego tengo en cola varios esperando, que por la pandemia han estado un tiempito en el purgatorio. Uno es La isla del tesoro, de Stevenson. Y otro de carácter activista que me apetecía mucho contar, no puedo desvelarlo pero puedo decirte que golpeará algunas conciencias. Este en concreto ayudará su venta a apoyar diferentes Santuarios de animales en Italia. Y en curso otra colaboración más con Sea Shepherd, solo puedo decirte: delfines.