Samantha Torrisi, “l’arte è una scelta di vita, ma lo è soprattutto restare a farla in Sicilia”.

Nello splendore di tele rarefatte, vibra l’incessante ricerca di riscontri a quesiti cosmici, senza tempo. E il tempo si ferma nell’immersione visiva. Non esiste. Diventa immenso spazio di profondità e bellezza nel quale discendere in un confronto intimo, silenzioso e illuminante. Parliamo di Samantha Torrisi (nella foto di Filippa Santangelo) brillante artista siciliana che vive e lavora alle pendici del vulcano Etna e che da Catania, passando per Salonicco, fino a Parigi, sta attraversando un florido periodo di impegni con tre mostre, accomunate da sostanziali riferimenti alle urgenze attuali.

Come definiresti le mostre che ti vedono presente, cose le accomuna e cosa, invece, le diversifica?

Si tratta di tre mostre, molto diverse tra di loro ma accomunate da riferimenti alle urgenze attuali, che mi vedono coinvolta nell’arco di tempo che va da ottobre 2022 a gennaio 2023. La prima ad aprire questa stagione autunnale che io amo molto, è stata “In Memory Land” (fino all’8 dicembre) al Museo dei Rifugiati di Salonicco, in occasione del centenario della guerra dell’Asia Minore, una delle più grandi tragedie della Grecia moderna. Un progetto curato da Francesco Piazza e coordinato da Vassilis Karampatsas, con il patrocinio della Presidenza della Repubblica Ellenica, il supporto della Comunità Greca Sicilia e l’Istituto Italiano di Cultura di Atene, in cui 24 artisti italiani e greci (tra cui i siciliani Ignazio Cusimano Schifano, Giovanna Brogna Sonnino, Giorgio Di Stefano, Gandolfo Gabriele David) si sono confrontati sui temi della memoria e dell’identità culturale. Con il mio lavoro, due dipinti realizzati appositamente per questa mostra, ho avuto modo di affrontare in maniera più esplicita un argomento come la guerra, per me insolito in pittura, ma che conferma un sentire che ha necessità di essere manifestato ed espresso in tutti i modi possibili. La seconda mostra è la mia personale “Se ogni giorno fossi lieve”, voluta con grande entusiasmo da Francesco Rovella nella sua storica galleria catanese Carta Bianca, in cui ho presentato una ventina di opere, quasi tutte inedite, in cui indago alcune delle principali tematiche del mio lavoro e in cui, come scrive la critica milanese Alessandra Redaelli nel testo che accompagna la mostra: « il suggerimento della presenza umana a turbare la perfezione della natura non è più sufficiente per raccontare di un ambiente che sta soffrendo l’intervento dell’uomo e che a questo si sta sempre più ferocemente ribellando». Da oggi (22 novembre 2022) sarà la volta di “À fleur de peau” (fino al 28 gennaio) all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Una mostra in cui sei artisti italiani (tra cui un altro siciliano Salvatore Alessi), invitati dalla curatrice Angela Ghezzi, sono stati chiamati, con dipinti, sculture e installazioni, a una riflessione sul corpo: la percezione del corpo, il suo posto di fronte alle sfide del mondo moderno e la sua interazione con la società contemporanea, ma anche il superamento della sua dimensione spirituale, che raggiunge l’estasi nell’arte. Per questa mostra presenterò sei grandi tele inedite ed esporrò per la prima volta alcuni disegni, con uno sguardo sul corpo più riflessivo e interiore.

Samantha Torrisi, Se ogni giorno fossi lieve, 2022, olio su tela, 120×100 cm

Com’è nata la tua passione per l’arte come si è ‘evoluta’?  Verso quali ‘mete’ si dirige o vorresti si dirigesse?

La mia è una passione innata che si è evoluta con tanto studio e costante ricerca (non ci si sveglia una mattina e si decide di “fare l’artista” per hobby). Prima in ambito scolastico (dal liceo artistico all’accademia di belle arti e diverse altre esperienze di formazione) poi professionale, fino a divenire una ragion d’essere e il mio principale mezzo di espressione, oltre che di sostentamento (sì, perché di arte – e cultura – si vive e si deve mangiare, pagare l’affitto e le bollette). L’arte è una scelta di vita, ma lo è soprattutto restare a farla in Sicilia, con tutto quello che questo comporta (già l’esser donna, artista e per di più in Sicilia…). Vorrei poter fare ciò che faccio e dire quello che ho da dire ‘partendo’ da questa terra, che ogni giorno viene offesa e martoriata in mille modi, ma senza essere costretta a ‘lasciarla’, in uno scambio continuo e necessario anche con altre realtà, diverse e fuori dall’isola. Mi piacerebbe che ciò contribuisse a darle quella dignità e valore che molti hanno dimenticato e che viene ricoperto di pregiudizi e fatti di cronaca orribili, spesso ignorando completamente (soprattutto da fuori) che in Sicilia esiste ben altro, anche nell’ambito dell’arte contemporanea.

Potendola definire, ci dici qual è la tua poetica pittorica (a cosa o a chi si ispira)?

La matrice della mia poetica sta nella contaminazione tra i linguaggi, in particolare quelli che derivano dai media tecnologici.

Qual è il colore che sposa (o vorresti sposasse) la tua interiorità?

I blu e i gialli hanno sempre dominato la mia tavolozza. Le ombre e luci dell’interiorità umana, trovano una sorta di sintesi ed “equilibrio” nei verdi che utilizzo soprattutto nella produzione più recente.

Samantha Torrisi, Paesaggio astratto, 2022, olio su tela, 46×36 cm

Qual è stato ad oggi il più grande insegnamento ricevuto in dono dall’arte?

Più che “insegnarmi”, l’arte mi trasmette continuamente segnali con cui connettermi con gli altri e con il mondo che mi circonda. Mi ha aiutata ad allenare lo sguardo verso le cose e ad utilizzarlo in maniera critica, a guardare dentro me stessa e ad essere il più possibile autentica e sincera.

Dovendo scegliere tra i tuoi dipinti quello dal quale ti senti (ad oggi) meglio rappresentata (quello che rappresenta al meglio la tua ‘poetica’) quale (e per quali ragioni) sceglieresti?

Oggi scelgo senza dubbio quello che porta il titolo del mio ultimo progetto personale “Se ogni giorno fossi lieve”. Un dipinto con cui mi identifico anche per il modo di rapportarmi all’attualità attraverso la mia poetica. Rappresenta per me quella leggerezza d’animo a cui tutti aneliamo ma che, allo stesso tempo, tenta di suggerire anche altre riflessioni su ciò che realmente ci circonda.

Pensando agli ultimi (sconcertanti) accadimenti che hanno visto (uno per tutti – il tentato sfregio all’opera di Van Gogh fortunatamente ‘protetta’ da un vetro), sintomo di una società ipnotizzata da mali quali “cancellazione della cultura” o “svalorizzazione di ogni valore”, cosa vorresti commentare?

Sono solo atti narcisistici da tiktoker, che nulla hanno a che vedere con il vero attivismo legato all’ambiente, tantomeno prendendo di mira le opere d’arte, tra le cose più vicine anche spiritualmente al concetto di natura. Così facendo, tra l’altro, non fanno che svilire argomenti ben più complessi inficiandoli di pregiudizi e luoghi comuni.

Samantha Torrisi – Attraverso un Paesaggio Bianco, 2021, Olio su tela, 70x100cm

Il MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia) di Catania, diretto da Giuseppina Napoli, ha recentemente acquisito una nuova opera della collezione permanente museale: l’opera dell’artista siciliana Samantha Torrisi – Attraverso un Paesaggio Bianco, 2021, Olio su tela, 70x100cm.

“Le opere di Samantha Torrisi – dichiara la Napoli -, sono espressione intima e poetica del movimento interiore dell’esistenza umana, una quiete apparente che svela il moto umano in una stretta e viscerale correlazione con la natura, in continua evoluzione e trasformazione. Una rara e raffinata sensibilità artistica, una femminilità naturale che inquieta e seduce”.

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