Anteprima
Un libro che racconta Parigi attraverso una lunga passeggiata nei luoghi e attraverso gli universi esistenziali dei grandi artisti del passato. Un romanzo che è una storia d’amore: amore per Parigi; amore per un uomo lontano e perduto e per un altro, sconosciuto e inseguito nel correre dei giorni; amore, infine, per la bellezza e per l’arte, le sole dimensioni che ci salvano dall’oblio e dalla morte.
Uno stralcio dal libro
Ho ancora davanti agli occhi l’immagine dell’elegante facciata dell’hôtel Pimôdan, coi suoi merletti dorati, il suo fasto ameno, malinconico. E i flutti della Senna, gonfi, gorgoglianti, come all’interno delle pagine del poeta. A pochi passi dalla storica dimora baudelairiana, dinanzi alla mole imponente di Notre-Dame – una chiesa che porta il nome di un romanzo, e non viceversa – deduco che è esattamente l’inizio che avrei voluto. Parlare di Parigi senza partire dal suo più autorevole cantore sarebbe stato fuorviante, oltre che di cattivo gusto. Parigi è anzitutto Baudelaire, e ritengo simbolico che sia stato proprio uno dei luoghi più significativi della sua vita a battezzare questo mio nuovo approdo in città. Infatti siamo vicini di casa, dato che il boulevard Saint-Germain al cui 13 andrò ad abitare rappresenta la via parallela all’alberato quai de la Tournelle che costeggia l’isola. Per me è un segno. L’ennesimo con cui Parigi sembra voler spalancarmi le porte del suo reame. Lo faccio mio. In fin dei conti voglio che questo mio racconto somigli a una passeggiata, una passeggiata lungo le insenature e le rientranze della città – un vagare nella sua luce fredda, un assecondare il fondo buio dei suoi silenzi. Voglio che ne restituisca la felicità nascosta, la scoraggiante ineffabilità.
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‘Solo a Parigi e non altrove – una guida sentimentale’ Ad est dell’equatore – collana eXtras ottobre 2014 (pp 272 – € 14,00) SinossiDi Parigi si è scritto tanto ma una guida tuirsitico-culturale che narrasse al ritmo di una passeggiata in compagnia di Baudelaire, Nadar, Verlaine, Rimbaud, Hemingway, Joyce, Claudel, Rodin, Balzac, Proust, Modigliani, Chopin, Berlioz, Wilde, Stein, Colette, Cocteau, Piaf, Moreau, Flaubert … i luoghi vissuti e resi noti dai celebri artisti, non si era mai vista. Luigi La Rosa ha dedicato alla città che abita un’emozionante sintesi tra saggio, guida turistica, e romanzo aprendo sui venti “arrondissement” altrettante personalissime “finestre di ardesia” che ricostruscono al servizio del viaggiatore l’anima culturale che tuttora alberga i quartieri parigini. Nessun’altra città al mondo ha radunato intorno a sé scrittori, pittori, musicisti, pensatori e intellettuali quanto la Ville Lumière, e come in ogni viaggio così nel libro i punti di partenza sono luoghi – fisici, percorribili, da attraversare con il piacere stupito del viaggiatore d’eccezione, e interiori, stazioni esistenziali frutto dell’immaginazione. Ogni paragrafo prende spunto da un indirizzo, una coordinata reale, identificabile nelle singole fermate del metrò adeguatamente indicata sulla rotta dei percorsi che le parole dello scrittore sanno tramutare anche in ricostruzione romanzesca di fatti e suggestioni personali. Un libro “camminativo” l’ha definito l’autore che permette di penetrare con singolare ritmo da passeggiata il passato e presente culturale della contagiosa capitale. Ad arricchire la speciale pubblicazione, moderno Decamerone alto e popolare insieme, un abbondante repertorio documentario di materiali grafici e fotografici, tra cui una cartina, mappa turistico-culturale dei singoli quartieri della città, contrassegnati dalla grafia orginale di ognuno dei celebri protagonisti che rendono ancora più credibile e stimolante l’avventura emotiva cui le pagine rimandano.
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