“Un posticino tranquillo” e “Delitti Esemplari”, due atti unici diretti da Eugenio Patanè

Un posticino tranquillo di Aldo Nicolaj è la rappresentazione nevrotica di una coppia stanca di tutto, desiderosa solo di stasi e di silenzio. Per realizzare tale ambizione, gli stravaganti Lello e Magda (Gaetano Venuto e Marika Mannino), compiono una strage familiare che si espande altresì alle maestranze dell’edilizia intente a costruire nei pressi del loro “posticino tranquillo” e ad alcuni campeggiatori religiosi. L’arrivo inatteso di Folco (Sebastiano Lo Faro), l’ultimo zio della coppia, genererà una estrema “buona azione” da parte di quest’ultima. Il testo, irriverente, è un concentrato di cinismo e di accadimenti quasi incredibili, per la loro stranezza o eccezionalità.

Delitti Esemplari è un testo singolare di Max Aub – Regia Eugenio Patanè ma qui anche in veste attoriale insieme a: Giuseppe Cultrera, Elvira Piacenti, Sebastiano Lo Faro, Marika Mannino, Gaetano Venuto, Angela Giammuso, Daniela Melita. Al clarinetto il M° Giuseppe Catania.

Eugenio Patanè

Uno stuzzicadenti diventa il pretesto e l’arma per un delitto; un barbiere ossessionato dai brufoli dei clienti a cui fa la barba adotta una soluzione radicale; una cliente di un bar che gira e rigira ossessivamente il cucchiaino nella tazza viene freddata dal revolver della persona seduta di fronte a lui; L’uccisione di un’amante colpevole di guardare il soffitto mentre fa all’amore; un’animata discussione ad un semaforo tra una guardia e una donna passata col rosso si conclude tragicamente; il sogno di un omicidio trasformato in realtà… una serie di resoconti immaginari, più o meno dettagliati di delitti senza castigo o, per dirla con Aub, di «confessioni senza storia» da parte di alcuni killer ‘per caso’, raccolte dall’autore nei paesi in cui ha vissuto e che «non hanno altro scopo che di spiegare il furore». Infatti si tratta di delitti spesso compiuti con un raptus improvviso per i motivi più disparati, sorta di atto liberatorio che giunge non appena la misura è colma: per noia, per ripicca, per insofferenza, per follia, per personali idiosincrasie, per divergenza d’opinione. Aub è riesce con mirabile sarcasmo a compilare, attraverso questi delitti esemplari, una sorta di ‘catalogo’ delle varie paranoie e frustrazioni della società contemporanea. Chiunque può infatti ritrovarsi (finale a parte) in alcune delle situazioni immaginate dall’autore, dato che più o meno tutti nell’arco della nostra vita abbiamo avuto, almeno per un attimo, l’impulso di punire qualcuno subito dopo un torto subito. Peraltro capita sempre più spesso di leggere sui quotidiani notizie di cronaca nera che sembrano uscite dalla penna di Aub, come ad esempio quella dell’inquilino che uccide il barista sotto casa perché non sopporta la musica che esce continuamente dal juke-box del suo locale. Tutto ciò rende questa perla dello ‘humor nero’ estremamente attuale (pur risalendo al 1957) e in qualche modo ‘catartica’ poiché questa sua raccolta di ‘exempla’ di valori amorali (in perfetta antitesi agli ‘exempla’ degli scrittori latini) si configura come valvola di sfogo alle frustrazioni giornaliere dell’uomo contemporaneo. I sostenitori del ‘politically correct’ ad ogni costo ne stiano alla larga, per carità.

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