#1Libroin5W.: Susanna Basile, “La Mela d’Oro – Primo Chakra”, Carthago.

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Chi?

Sono Susanna Basile psicologa e sessuologa clinica. Sono laureata in Educazione per gli adulti, ovvero Andragogia. Sono laureata in Storia e Filosofia. Esperta in Psicologia funzionale e terapie psicosomatiche. Appassionata di Kundalini Yoga e Bellydance. Vicepresidente della Naos Edizioni Aps, ho al mio attivo diverse rubriche di psicosessuologia, filosofia, mitologia ed esoterismo, sul quotidiano Siciliareport.it e sul magazine Leculture.it. Da diversi anni curo un blog: www.susannabasile.it. Conduco laboratori e workshop sull’energia sessuale/vitale e sono pienamente convinta che sia un’ottima via per il risveglio dell’umanità. Questo è il primo di una serie di manuali il cui tema è l’educazione alla sessualità affettiva, emozionale, relazionale, pensati per gli adulti, genitori, insegnanti, persone, a cui i bambini, gli adolescenti e i giovani, fanno domande. Sono manuali divulgativi, che si propongono di fare “luce” e chiarezza, in mezzo al “buio” e alla confusione virtuale su cui “aleggia” questo argomento. Tre sono le parole chiave: semplicità, intimità e ricerca. Semplicità, che non è sinonimo di banalità, ma spiega le cose per come sono; intimità, perché abbiamo aggiunto delle pagine su cui prendere appunti e fare delle considerazioni che vi riguardano; ricerca, perché ci auguriamo che le informazioni e riflessioni descritte, vi stimolino ad una ricerca più approfondita, che non vi bastino le nostre peregrinazioni e che le vostre siano più feconde: infatti abbiamo inserito una e-mail su cui poter dialogare insieme. Il filo rosso che useremo per questo primo volume sarà la Genesi ed esattamente la storia del Serpente, di Eva e di Adamo. Continueremo con la fisiologia e anatomia della sessualità, ovvero i tre cervelli che ci animano secondo lo scienziato Paul Mc Lean. Per concludere con L’Albero della Vita e L’Albero della conoscenza del bene e del male; i Chakra centri di energia sessuale/vitale e le ghiandole endocrine; come riequilibrare energeticamente il I Chakra, il Chakra-Radice chiamato Muladhara, che presiede la sopravvivenza, la fiducia, la sicurezza e la stabilità. La pubblicazione di questo manuale e degli altri sei che ne verranno, è frutto dei miei studi sia teorici e pratici che da anni effettuo insieme alle mie ed ai miei pazienti per migliorare il benessere e la qualità della loro vita.

Cosa?

Ho cercato di dare un’interpretazione esoterica, ma anche intima e significativa dell’Eden: Adamo, Eva, il Serpente e Dio in relazione all’essere umano e i relativi Chakra intesi come energia spirituale. I Chakra sono un altro modo per chiamare le nostre ghiandole endocrine (che troverete in dettaglio nel testo) che hanno un funzionamento psicosomatico cioè influenzato interamente dal nostro corpo e determinato dai nostri tre cervelli. Quello rettiliano (il serpente) che presiede i nostri istinti, quello mammifero (Eva) che presiede le nostre emozioni e quello cognitivo/razionale (Adamo) che presiede i nostri pensieri. Insieme i tre cervelli danno origine al nostro Sé che individuo come il nostro Creatore. E quindi credo in un Dio che ci ha creato.

Continuando sul titolo: E poi studiando e ricercando sia fuori da Sé, che all’interno di Sé, mi sono chiesta: Che cos’era la Mela d’Oro? Poteva essere il simbolo della felicità, dell’infelicità, dell’immortalità, della mortalità, dell’immoralità, della moralità, dell’obbedienza e della disobbedienza, a seconda dei miti o delle religioni da cui proveniva, una sorta di sapienza tramandata da millenni. Ognuno dovrebbe essere in grado di individuare la propria “Mela d’Oro”.

Quando?

L’idea è nata dopo anni di studio e di grande confusione. Poiché in merito a questo argomento tantissimo si è scritto da eminenti studiosi e studiose ma spesso è tutto frammentato. Nessuno di noi a tutt’oggi può indicare una via chiara da seguire per ritrovare le risposte a domande ataviche, quali la nostra origine, la nostra funzione e la nostra finalità, su questo piano di dimensione: ma una pausa di circa un anno, a causa di un incidente della sottoscritta, ha permesso “la rivelazione” programmatica di una via ipotetica da poter seguire: la via delle domande dettate dalla Filosofia, dalla Scienza, e dalla Religione che ci è stata raccontata. E quindi una via di risposte teorico/pratiche da poter confutare.

Dove?

I testi su cui sono nate le “ispirazioni” di questo saggio sono nati all’interno di domande: Chi siamo? Da dove veniamo? E dove andiamo?  Come ho già anticipato ogni disciplina cerca di trovare una risposta e che sia quella giusta. Secondo la Filosofia, Religione e Scienza, ogni cosa che riguarda la nostra esistenza può essere dimostrata confutata o accettata secondo il dogma della creazione e dell’innatismo, sotto un’aura di “peccato diffuso”, che ritrovo spesso nelle mie pazienti, anche da quelle assolutamente più anticonformiste che si dichiarano al di fuori di ogni credo o tradizione familiare. Quando il “senso di colpa” per “azioni” “commesse e progettate” dalla triade dei cervelli rettiliano, mammifero e umano, potrebbe essere stata dettata da un’esigenza di sopravvivenza dell’essere umano, allora mi sono chiesta: “cui prodest?”, “a chi giova”? Se a noi fanno del “male” e ci difendiamo da questo “male” e poi abbiamo un “senso di colpa” per averlo fatto: “a chi giova”? Scusate la ripetizione ma in psicoterapia la reiterazione fa parte della cura del paziente: soprattutto se affetto da questa problematica!

Perché?

Questo saggio scritto in maniera semplice, “per molti ma non per tutti”, poiché risuonerà, per coloro che sono pronti e pronte, perché “il maestro si presenta quando l’allievo è pronto”! Non perché io sia il maestro deputato o meglio deputata al vostro risveglio, ma perché essendo io stessa una “risvegliata”, attraverso tecniche “naturali” di iniziazione, ho potuto constatare in prima persona che le verità che ci riguardano sono in bella mostra sotto i nostri “occhi”. Occorre una “nuova lente”, mi si conceda la metafora, per rivedere e reinterpretare in maniera conscia ed inconscia i miti e i dogmi che ci riguardano come il “peccato originale” venga identificato erroneamente come “peccato sessuale” e trasmesso in questa modalità dal medioevo in poi a fasi alterne, fino ad arrivare agli estremismi dell’ottocento, ricordiamo il periodo “vittoriano”, e non da duemila anni a questa parte, come si pensa nei nostri luoghi comuni, ma soltanto ed esplicitamente da soltanto cinque generazioni.

Ricordiamo che il Cristianesimo, ha degli ordini ben distinti: i Cristiani sono Protestanti, Ortodossi, Calvinisti, Evangelisti etc e poi ci siamo noi, che siamo Cattolici. I Cattolici nascono dopo il consiglio di Nicea nel 350 d.C. e aldilà di tutte le varianti e riforme, hanno trasmesso “il peccato originale”, ufficialmente parlando come peccato di disubbidienza rispetto ad un Dio, che non voleva che conoscessimo la differenza “tra bene e male” e quindi un peccato di “conoscenza”. Quindi il “peccato sessuale” è deputato, ho esaminato i dettami dei padri della chiesa ufficiale, S. Paolo, S. Agostino e S. Tommaso D’Aquino, in appena una pagina ciascuno, soltanto nella “concupiscenza”, ma non nel “diletto” ovvero il “piacere” all’interno dell’unione matrimoniale e senza necessità di procreare. Era impossibile che noi creature “divine” create “maschi e femmine” nella nostra unità, cioè “parte maschile e femminile” ed erroneamente interpretati in “uomini e donne”, non avessimo la possibilità di “accoppiarci” liberamente. Com’era possibile che una parte così importante del nostro corpo fosse stata creata solo per riprodurci e che la nostra procreazione potesse essere sinonimo di peccato?

Ma poi voi vi chiederete perché Eva nasce dalla “costola” di Adamo? Nella Bibbia ebraica da cui noi abbiamo ereditato la traduzione e il derivamento e quindi una “costola biblica”, prima c’era Lilith, che era la prima donna creata insieme a lui, all’Adam Kadmon, ma che poi è scappata via: Lilith doveva “sottostare” nella posizione “creativa” all’uomo Adamo, quando invece lei proveniva dalla posizione delle culture precedenti di predominanza. Per questa leggendaria disobbedienza, la tradizione ebraica ha trasformato Lilith in demone. La nostra Bibbia da cui noi prendiamo spunto, viene citata all’interno del libro e non entra nel merito di queste farraginose questioni, bensì si interessa di quello che noi, che siamo “cattoliche”, più o meno convinte o più o meno dubbiose, e anche degli uomini che hanno “madri” e che hanno avuto madri più o meno dubbiose e che sono state allevate e allevati in cotal guisa, hanno interiorizzato degli schemi e delle abitudini che non “le” e non “gli” permettono, di essere “liberi”, sessualmente ed energeticamente parlando. E quindi anche da un punto di vista psicosomatico, non hanno potuto metabolizzare una serie di “disturbi”, dubbi e problematiche “che li e che le affliggono”: a queste donne e a questi uomini noi ci rivolgiamo.

 

 

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Paragrafo del primo capitolo : Il Peccato originale: The fall of Adam

“Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, conosce l’Albero della conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’Albero della vita, ne mangi e viva sempre!” (Gen 3,22)

Una delle verità più controverse, confuse, e avvolte da misteri simbolici riguarda il peccato originale. Dal 1700 in poi, quindi con l’era delI’Illuminismo laico, si è provato a vivere con il peccato originale tramandato dai nostri avi, facendo finta di ignorarlo, quando invece rappresentava un tabù per ogni progetto umano: chi rifiutava il trascendente, l’aldilà, quindi la punizione divina non ammetteva nemmeno l’esistenza del peccato nella sua memoria inconscia, individuale e collettiva. Anche il grande filosofo Rousseau col suo mito del “buon selvaggio” che era fondato sulla negazione del peccato originale, raccontava la “natura buona” dell’uomo corrotta poi dalla civiltà e dalle religioni: ricordiamo che ormai le nuove terre erano state tutte scoperte e frequentate dai missionari che intendevano evangelizzare intere popolazioni. Ma anche loro, “i buoni selvaggi”, erano peccatori: inconsapevoli, ma comunque macchiati del peccato originale, perché comunque anche loro erano figli di Adamo ed Eva. Quindi come negare qualcosa di così profondamente radicale e gigantesco come la colpa dei nostri progenitori? Per questo era stato fondamentale darne un’immagine falsa. Primo delitto, se così vogliamo definire una falsificazione così profonda sulle nostre origini, riguarda il peccato originale nella Genesi, che viene presentato come un peccato di orgoglio, una sfida lanciata dall’uomo a Dio, che invece nel Medioevo, diventa un peccato sessuale. Nei versetti della Genesi c’è scritto “mangiarono il frutto” per così dire “commisero quel determinato tipo di azione”: un’azione che poteva essere buona per loro, e cattiva per Dio. Aver mangiato dall’Albero della conoscenza del bene e del male corrispondeva ad un’azione cattiva, poiché Adamo ed Eva con la conoscenza del bene e del male avrebbero sicuramente corrotto mente e anima. Perché il corpo nacque dopo, per punizione, dalla trasgressione: quando Dio ci ricoprì con le “tute di carne”. Abbiamo visto prima tra Paolo, Agostino e Tommaso che è la concupiscenza a trasformare l’accoppiamento sessuale in peccato, mentre se l’uomo e la donna restano nel diletto cioè nel piacere con moderazione, possono a loro piacimento utilizzare la loro energia sessuale, purché nello sponsale e non necessariamente per procreare… Il problema nevralgico resta come definire il concetto di “concupiscenza”; perché se è vero che i principali Padri della Chiesa non erano così indulgenti su questo argomento, tutti i predicatori successivi per motivi di potere personale, per motivi legati ai loro personali disturbi, sia per l’eccessivo ardore, come il voto di castità, o il voto di “lussuria”, si pensi ai movimenti ereticali, tutti, ma proprio tutti, avevano trasformato il Peccato Originale in un Peccato Carnale. Quindi il Peccato Originale verrà trasmesso alle generazioni future attraverso l’atto sessuale. Per cui Eva la prima donna, venne personificata con il concetto di “carne”.

Adamo ed Eva: la vergogna dell’atto sessuale

Quindi “la carne” non è peccato ma ci serve per affrancarci dal peccato. Ma torniamo ai nostri Adamo ed Eva. Dicevamo che dopo aver mangiato il frutto della conoscenza conobbero di essere nudi, cucirono le foglie di fico e se ne coprirono. Avevano vergogna. Di che cosa? Perché? Il regno della concupiscenza fu la prima manifestazione del disordine che il peccato introdusse nell’armonia della creazione. Come avrebbero potuto Adamo ed Eva, senza desideri fisici, senza concupiscenza, obbedire all’ordine Divino di moltiplicarsi? E questo desiderio come può essere un disordine se risponde a un ordine di Dio? Il testo è perfettamente chiaro: la vergogna seguì immediatamente alla conoscenza. C’è qualcosa che non è del tutto chiara: perché l’uomo e la donna erano innocenti quando facevano l’amore senza saperlo, come i bambini, e invece diventano colpevoli quando ne hanno acquistato la conoscenza, come gli adulti? Lo spirito dell’uomo appena nato, si ribella contro la legge della natura creata da Dio. È un peccato d’orgoglio che ispira ad Adamo il desiderio di conoscere il segreto di Dio. Ma non è il peccato di Eva. Non crediamo che nostra madre Eva avesse molta vergogna. Crediamo che tutta la vergogna la provasse Adamo e che non se ne sia più ripreso. Adamo era un ragazzo arrogante che riuscì a fondare una filosofia e una politica su cui basare e con cui giustificare la dominazione Fallica. Peccato della carne? No! Peccato contro la carne. La mela che Eva fece mangiare ad Adamo non era ancora matura.

 

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