La Culturale (il festival nomade e itinerante) quest’anno farà il suo debutto nel capoluogo siciliano. Due giorni (29 e 30 giugno 2024) di incontri tra filosofia, letteratura, musica e teatro con la formula ormai consolidata nelle precedenti edizioni di Milazzo (2022) e Catania (2023).
Il tema della rassegna di quest’anno è “Confini”, con un percorso di due giorni in cui, tramite un approccio multidisciplinare, guarderemo (chiarisce l’organizzazione) all’ambiguità del concetto di soglia/limite in un tempo in cui non è più possibile restare indifferenti dinanzi alle contraddizioni di un mondo in continuo cambiamento, per ritornare, infine, alle domande fondamentali che da sempre muovono l’uomo nel rapporto con ciò che egli definisce reale.
Con ospiti di rilievo nel panorama artistico e culturale, l’evento prenderà vita nel cuore pulsante di Palermo nei seguenti spazi: libreria Feltrinelli, teatro Spazio Franco (cantieri culturali alla Zisa), al Giardino dei Giusti e Area Madera.
Il Festival è curato da Giancarlo Cutrona (fondatore e direttore creativo che abbiamo intervistato, nella foto in copertina), Giovanni Maria Campo (curatore), Alessio Canini (curatore), Livia Di Vona (cofondatrice) e Valentina Scianna (responsabile di produzione). Per conoscere i dettagli del programma con gli ospiti che interverranno e le informazioni sui biglietti, è possibile consultare il sito www.laculturale.org
Come nasce l’idea del Festival che dirigi, la Culturale?
«L’idea di questo festival è frutto di una visione maturata nel tempo parallelamente alla mia attività e alla mia visione filosofica, politica e culturale del contemporaneo. Diverse sono le discipline di cui mi sono occupato negli anni (dall’arte contemporanea al cinema, dal cinema alla poesia), così come diversi i luoghi che ho abitato, e La Culturale è anzitutto questo: un festival nomade e itinerante, in cui il sincretismo tra le arti e i saperi è la prerogativa, l’epicentro dal quale far partire un dialogo e, assieme ad esso, un movimento del quale io in prima persona ne subivo l’assenza e ne sentivo la necessità».
Quali le peculiarità?
«Siamo il primo festival nazionale ad applicare questa formula in modo totalmente indipendente, che per un progetto di tale portata — a detta di molti — è un approccio suicidario dal punto di vista finanziario: siamo d’accordo. Ma come ribadito in altre occasioni, a noi non interessa affatto creare un salotto dove gli altri vengono a esibirsi: noi lavoriamo affinché attorno al progetto, come per osmosi, si aduni una comunità culturale il cui arco è sempre teso verso la Bellezza e la profondità del discorso filosofico, artistico e poetico».
Ad oggi, quali tappe, quali protagonisti, quali esiti in termini di proposta-pensiero e progettualità?
«Abbiamo iniziato a Milazzo nel maggio del 2022, quando ancora vigevano alcune misure antiCovid, tracciando un percorso che fosse come una sorta di “respiro”, culminato per l’appunto con una sonata di violino nella riserva naturale di Capo Milazzo (uno dei luoghi più suggestivi della nostra isola). Siamo stati i primi — credo — a proporre una cosa del genere in quel luogo e in quell’occasione ricordo ancora bene i volti commossi e stupiti delle persone: ciò che volevamo infatti, era donare un pezzo di umanità e di bellezza dopo un periodo tanto buio, e questo dettaglio non è passato inosservato. Vedere il pubblico commosso tra gli scogli è stato uno dei doni più preziosi che mi porto nel cuore da quando abbiamo cominciato questo viaggio. Siamo poi passati a Catania, con una quattro giorni ricca di eventi e di ospiti d’eccezione (tra i quali Francesco Benozzo, Ugo Mattei e Veronica Tomassini), in luoghi di prestigio come Palazzo Biscari, Palazzo Platamone, Open e una decina di gallerie che arricchivano lo slancio itinerante del festival: in quella occasione fu chiaro a tutti che La Culturale faceva sul serio e che la qualità del progetto era visibilmente tangibile a chiunque. La risposta è stata infatti decisa: sale strapiene a ogni incontro e centinaia di messaggi di gratitudine e di sostegno da parte degli ospiti e del pubblico che, ancora oggi, ricordando l’evento, alle volte mi fermano per strada chiedendomi quando torneremo in città con La Culturale. Quello fu un vero punto di svolta che ci fece capire che quando vi è una reale congiunzione tra autori, promotori culturali e pubblico, accade una magia che è difficilmente traducibile in linguaggio. È la forza dell’unione, il cuore di una comunità che pulsa seguendo i ritmi di un’unica melodia. Questi che racconto sono i dettagli, le sfumature che può cogliere solo chi, almeno una volta, è passato a trovarci sia come ospite che come pubblico».
Ci parli dell’imminente nuovo appuntamento in quel di Palermo?
«Quella di Palermo è la Terza edizione a chiusura di un ciclo tutto siciliano. Saremo lì il 29 e il 30 giugno con un programma più “asciutto” rispetto alle passate edizioni, ma curato nei minimi particolari, seguendo la direttrice indicata nel tema generale di quest’anno, che è quello del confine, affrontato, come consuetudine, nel segno della multidisciplinarietà».
Progetti/propositi futuri, qualche anticipazione?
«Questo progetto culturale ha tutte le peculiarità di un viaggio di cui si sa tutto della partenza e nulla o quasi dell’approdo. Ogni nuova edizione è un punto di partenza e al tempo stesso di arrivo. E così di nuovo ogni volta. Potrebbe finire tutto domattina, così come il contrario: ciò a cui realmente aspiriamo — come ho già detto — è che attorno a La Culturale cresca un senso di appartenenza e di azione concreta allo scopo di cambiare, attraverso la cultura, l’oscuro Paesaggio nel quale dimoriamo».
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Programma
LA CULTURALE
Pensiero critico in movimento
III EDIZIONE CONFINI
[per un’esplorazione della soglia nell’esperienza umana]
PALERMO 29-30 giugno 2024
SABATO 29 GIUGNO
Ore 17.00
I LA CULTURALE MUSICA I
FELTRINELLI LIBRERIE
Mario Cuva
Piano Recital
Ore 18.00
I LA CULTURALE LIBRI I
FELTRINELLI LIBRERIE
Flaminia Colella
Figlie dell’oro
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Con Livia Di Vona & Rosa Di Stefano
21.00 – SPAZIO FRANCO (Cantieri Culturali alla Zisa)
I LA CULTURALE TEATRO I
Paolo Toti
Pest(e) a Buda, Battaglia per la Groenlandia
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Soggetto / regia: Paolo Toti
Voce narrante: Chiaraluce Fiorito
DOMENICA 30 GIUGNO
18.00 – GIARDINO DEI GIUSTI I LA CULTURALE FILOSOFIA I Nicoletta Di Vita
Il nome e la voce. Per una filosofia dell’inno
Con Livia Di Vona
19.30 – GIARDINO DEI GIUSTI I LA CULTURALE MUSICA I Davide Campisi
Datura Martina Lo conte
Inno alla vita (Voci e Tamburi a Cornice) Introduce Giovanni Maria Campo
20.00 – GIARDINO DEI GIUSTI I LA CULTURALE FILOSOFIA I Giuseppe Girgenti
Umano, poco umano.
Esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale
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Con Giancarlo Cutrona & Valentina Scianna
Ore 21.30 – AREA MADERA
I CONCERTO IN CHIUSURA I
Andrea Cubeddu
Terraferma (Chitarra e Voce) Introduce Giovanni Maria Campo
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Questo è il form dove potersi prenotare per gli eventi a pagamento, con posti limitati
È possibile sostenere La Culturale donando qui