I “Baustelle”, ovvero Rachele Bastreghi (voce, synth, piano elettrico, clavinet, organo, percussioni), Francesco Bianconi (voce, chitarre, synth, organo) e Claudio Brasini (chitarre), reduci dal successo nei teatri di tutta Italia, oggi, alle ore 21.30, si esibiranno sotto i riflettori di “Etna in Scena”, nell’anfiteatro “Falcone e Borsellino” di Zafferana Etnea, con l’attesissima tappa di “L’estate, l’amore e la violenza”. Il tour prende le mosse dall’ultimo lavoro, “L’amore e la violenza”, settimo disco di inediti improntato alla loro distintiva esperienza di composizione e progettazione tecnica, i “Baustelle”, “parola tedesca da pronunciare in assoluta libertà”, saranno protagonisti con le loro canzoni: “istruzioni sentimentali per una sopravvivenza non troppo spiacevole”. “Il titolo dell’album – dichiarano all’unisono Bastreghi, Bianconi e Brasini – indica un macro tema: per noi dire l’amore e la violenza è come dire la vita. Tutto è amore e violenza, l’amore stesso ha degli elementi violenti al suo interno. E poi, dal punto di vista storico, la società in questo momento subisce la violenza con una guerra che invade l’intimo delle nostre vite private, violando l’amore”. In scaletta dal nuovo lavoro, album concettuale sull’esistenza fagocitante la parabola della vita, si potranno ascoltare: “Love”, “Il vangelo di Giovanni”, “Amanda Lear”, “Betty”, “Eurofestival”, “Basso e batteria”, “La musica sinfonica”, “Lepidoptera”, “La vita”, “Continental stomp”, “L’era dell’acquario” e “Ragazzina”. Uno spettacolo carismatico, volutamente retrò, in cui il trio canta il mondo contemporaneo puntando l’accento sulla stoltezza e sulla labilità di questo tempo che necessita di una scossa, di una riflessione partecipata che potrà prendere le mosse (anche) dalla (loro) musica. In scaletta, non mancheranno brani scelti dai loro storici album come “La malavita” e “Amen”.
Baustelle è un gruppo nato a Montepulciano, provincia di Siena, nel 1996. Alcuni demo aprono la strada all’esordio discografico con “Sussidiario illustrato della giovinezza”, prodotto artisticamente da Amerigo Verardi – eroe di culto del rock/pop nazionale già dagli anni ‘80 – e uscito nel giugno del 2000 per l’etichetta indipendente Baracca e Burattini. Il CD incuriosisce pubblico e addetti ai lavori per la personalità messa in luce nell’amalgamare la miglior canzone d’autore italiana e francese, la new wave, l’elettronica vintage, la bossa nova, le colonne sonore degli anni ‘60 e ‘70: non a caso nei referendum dei mensili “Mucchio Selvaggio” e “Musica & Dischi” si impone come “debutto italiano dell’anno”. Il 23 maggio 2003, autoprodotto in partnership con BMG Edizioni, arriva nei negozi “La moda del lento”, registrato di nuovo con la collaborazione di Verardi. L’album amplia e perfeziona il discorso espressivo della band e ulteriori consensi sono raccolti grazie al brano “Love Affair”, il cui videoclip – diretto da Lorenzo Vignolo – è programmato frequentemente da MTV. In novembre i Baustelle vengono premiati come “gruppo indipendente dell’anno” dalla giuria di addetti ai lavori del M.E.I. di Faenza, e nella primavera 2004 consolidano la loro posizione nella scena nazionale con il singolo “Arriva lo ye ye”; il suggestivo video è firmato ancora da Vignolo. Inevitabile, a questo punto, l’interessamento del mondo major: l’accordo siglato con la Atlantic/Warner è suggellato nel settembre del 2005 dal terzo album “La malavita”, registrato a Torino dallo storico produttore e ingegnere del suono Carlo U. Rossi. Undici manifesti in musica del “male di vivere” dove la tensione rock sposa la grandeur di Phil Spector (in sei pezzi, anche un’orchestra d’archi), Gainsbourg va a braccetto con le colonne sonore dei poliziotteschi, la più nobile canzone italiana incontra la New York dei Television, dei Blondie, dei Ramones. I singoli “La guerra è finita” e Un romantico a Milano”, forti degli efficaci clip del solito Lorenzo Vignolo, accrescono enormemente la popolarità dei Baustelle, con vendite tanto rilevanti da fruttare il primo disco d’oro. “La malavita” è l’ultimo album realizzato il tastierista e compositore Fabrizio Massara. Anticipato di tre settimane dal vigoroso singolo “Charlie fa surf”, cui si accompagna un video psichedelico diretto da Stefano Poletti e Mauro Pittarello, il 1 febbraio del 2008 vede la luce il quarto album “Amen”, coprodotto dalla band assieme a Carlo U. Rossi: quindici episodi di notevole varietà e raffinatezza, impreziositi da illustri ospiti (il Maestro Alessandro Alessandroni, Sergio Carnevale, il musicista etiope Mulatu Astatke, Beatrice Antolini e altri), da un’orchestra d’archi e da una sezione fiati; nei testi, i temi personali lasciano spesso spazio a pungenti analisi di carattere sociale. Mentre “Amen” marcia verso il disco di platino, il gruppo gira in Sicilia il suo primo documentario legato alla percezione della morte e al terzo singolo “Baudelaire” (il secondo, “Colombo”, si ispirava invece all’omonimo tenente televisivo); importanti anche le presenze al concerto-evento romano del 1 Maggio, all’Heineken Jammin Festival, al “Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber” e all’MTV Day. Il 2008 termina trionfalmente con il ritiro della “Targa Tenco”, sezione “album dell’anno”, assegnato ad “Amen” dalla giuria del Club Tenco. Nel 2009 è nelle sale cinematografiche “Giulia non esce la sera” di Giuseppe Piccioni. La colonna sonora è opera dei Baustelle e il brano trainante – “Piangi Roma” – è cantato dalla protagonista Valeria Golino in coppia con Francesco Bianconi. Il quinto album della band, “I mistici dell’Occidente“, viene pubblicato nel marzo 2010. Prodotto da Francesco Bianconi assieme a Pat McCarthy, ingegnere del suono irlandese noto per i suoi lavori con R.E.M., U2 e Madonna, è un’altra prova all’insegna di un rock eclettico e ricco di sfumature, la cui vena ora contemplativa e ora più energica – anche per quanto concerne i testi – è bene espressa in pezzi come “Gli spietati” (molto cool il videoclip di Daniele Persica, con la partecipazione di vari attori di grido), “Le rane” e “La canzone della rivoluzione”. Per i toscani è un altro disco d’oro. I Baustelle chiudono il 2010 con la ristampa rimasterizzata e marchiata Atlantic/Warner del debutto “Sussidiario illustrato della giovinezza”, la cui edizione originale aveva nel frattempo aveva raggiunto quotazioni da capogiro sul mercato dei collezionisti. Il decennale è festeggiato anche con “Il tour del sussidiario”, serie di esibizioni incentrate sul primo repertorio, e “Il cofanetto illustrato della giovinezza”, box in tiratura limitata – acquistabile nella sezione shop di questo sito – dove l’album è arricchito di contenuti rari e inediti. Il 29 gennaio 2013 esce il nuovo disco di inediti “Fantasma”, anticipato il 29 dicembre 2012 dal singolo “La morte (non esiste più)”. Il disco rimane per cinque giorni al primo posto della classifica iTunes, mentre nella classifica FIMI del 7 febbraio il disco entra direttamente al secondo posto, posizione mai raggiunta prima di allora dalla band. Il 13 novembre 2015 viene pubblicato Roma Live!, il primo album dal vivo dei Baustelle in quindici anni di carriera, arricchito da uno speciale artwork ad opera di Malleus, studio artistico e grafico di grande fama. Registrato tra il 2013 e il 2014, durante il tour di Fantasma l’album è un disco live e al tempo stesso una raccolta di grandi successi: la scaletta prevede 14 brani, tra cui spiccano due cover inedite, ovvero Signora ricca di una certa età (versione in italiano di Lady of a Certain Age) dei Divine Comedy e Col tempo di Leo Ferrè. Registrato a Roma nel corso di tre concerti in tre diverse location – la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, l’ex-Mattatoio di Testaccio e l’Auditorium della Conciliazione – con tre diverse formazioni (una orchestra sinfonica, una sezione fiati e un quartetto d’archi), l’album offre una scaletta di grande varietà, con tutti i classici del gruppo completamente riarrangiati. Il 13 gennaio 2017 pubblicano “L’amore e la violenza”, il settimo disco di inediti, anticipato dal singolo Amanda Lear. I Baustelle sono: Rachele Bastreghi: voce, synth, piano elettrico, clavinet, organo, percussioni. Francesco Bianconi: voce, chitarre, synth, organo. Claudio Brasini: chitarre.