“Confine donna. Poesie e storie di emigrazione” a cura di Silvia Rosa, edizioni “Vita Activa Nuova”.

Prisca Agustoni, Anna Belozorovitch, Natalia Bondarenko, Vera Lúcia De Oliveira, Anila Hanxhari, Adriana Langtry, Eliza Macadan, Gentiana Minga, Lidia Amalia Palazzolo, Mikica Pindzo, Brenda Porster, Jonida Prifti, Barbara Pumhösel, Anila Resuli, Candelaria Romero, Evelina Schatz, Barbara Serdakowski, Marijana Sutic, Eva Taylor, Irina Turcanu e Alexandra Zambà. Sono i nomi delle poetesse, voci vigorose, che animano le pagine di “Confine donna. Poesie e storie di emigrazione” a cura di Silvia Rosa, edizioni “Vita Activa Nuova”. Un’antologia preziosa, tanto più in un tempo di artificiose divisioni quale quello che stiamo vivendo, che riluce, sì, invitandoci all’ascolto dell’altrui “sentimento” che diviene chiaro specchio per la nostra esperienza di vita, diviene possibilità per il nostro essere (voler essere) più in alto sull’irta scala della consapevolezza. Un volume dal quale emerge la «necessità – come chiarisce la curatrice Silvia Rosa -, di costruire ponti che ci mettano sempre più in relazione e ci consentano di disabitare il solco delle discriminazioni, delle divisioni e delle contrapposizioni». “Confine donna”, in una formula rinnovata, raccoglie i contributi apparsi sulla rivista digitale “Poesia del nostro tempo”, dal 2017 al 2019. È un’opera volutamente distante da “traiettorie analitiche”, impreziosita dalle illustrazioni che Valeria Bianchi Mian. «Sullo sfondo di avvenimenti storici cruciali che hanno marcato il Novecento e gli inizi del nuovo millennio (dalle guerre nel cuore dell’Europa degli anni Novanta, alle dittature dell’America Latina, dalla caduta del regime comunista alla riconfigurazione geografica e politica di intere zone del pianeta), alle testimonianze fanno eco le poesie che le autrici ci consegnano come un controcanto alla narrazione in prosa». Di ognuna (secondo l’ordine indicato in apertura) abbiamo scelto pochi simbolici versi riconnessi, crediamo, alla forza conciliatrice della parola: «quasi non s’accorse che la storia/ sfrecciava puntuale su quelle rotaie»; «mi dissanguo e penso/ che vivere e basta è non vivere affatto»; «il mio dopoguerra rimane sempre un dopoguerra»; «le parole si spaccano per terra/ e non è possibile tenerle insieme»; «l’uomo è lana da cardare»; «Un cerotto sul vuoto,/ trasmigrazione/ delle origini»; «il plenilunio ha inghiottito l’ago della bussola»; «Povero toro, rinchiuso e tenuto prigioniero,/ costretto a uccidere colui che vuole la sua morte»; «Stranieri/ sono gli altri»; «pagine e pagine/ d’inchiostro sbavato»; «in quest’alba/ del risveglio opaco/ fuori si affollano gli assenti»; «il sondaggio si attiva registrando l’anima»; «Evito i ponti/ preferisco guadare»; «cedi lo sguardo dentro il corpo,/ coi muri dilatati della pelle»; «pietra su pietra alzare nuove case/ e sulla calce fresca dipingere angeli»; «Verso la trascendenza il prossimo/ passo nel vuoto»; «Sei orma ormai»; «Il coagulo del ventre/ da cui sorta/ sono»; «parole con la pelle rovesciata/ e tutto sa di tappo, di traduzione»; «dormi bambina,/ Il confine s’avvicina»; «le parole tengono l’asta saltano i confini».  

Silvia Rosa nasce a Torino, dove vive e insegna. Laureata in Scienze dell’Educazione, con una specializzazione in educazione e formazione degli adulti e un master in didattica dell’italiano L2, ha frequentato il corso di storytelling della Scuola Holden. Suoi testi poetici e in prosa sono presenti in diversi volumi antologici, sono apparsi in riviste, siti e blog letterari e sono stati tradotti in spagnolo, serbo, romeno e turco. Tra le sue pubblicazioni: le raccolte poetiche “Tutta la terra che ci resta” (Vydia Editore 2022), “Tempo di riserva” (Giuliano Ladolfi Editore 2018), “Genealogia imperfetta” (La Vita Felice 2014), “SoloMinuscolaScrittura” (La vita Felice 2012), “Di sole voci” (LietoColle Editore 2010 – II ediz. 2012); il volume antologico “Confine donna: poesie e storie di emigrazione” (Vita Activa Nuova 2022), di cui è ideatrice e curatrice; l’antologia foto-poetica “Maternità marina” (Terra d’ulivi 2020), di cui è curatrice e autrice delle foto; il saggio di storia contemporanea “Italiane d’Argentina. Storia e memorie di un secolo d’emigrazione al femminile” (1860-1960) (Ananke Edizioni 2013); il libro di racconti “Del suo essere un corpo” (Montedit Edizioni 2010). È vicedirettrice della rivista digitale “Poesia del nostro tempo”, redattrice della testata online “NiedernGasse”, collabora con la rivista “Margutte”, con l’annuario di poesia «Argo» e con il quotidiano «il manifesto». Si è occupata del progetto di traduzione poetica e interviste di alcuni autori argentini, dal titolo “Italia Argentina ida y vuelta: incontri poetici”, pubblicato nel 2017 in e-book (edizioni Versante Ripido e La Recherche). È tra le ideatrici del progetto “Medicamenta – lingua di donna e altre scritture”, che propone una serie di letture, eventi e laboratori rivolti a donne italiane e straniere, lavorando in un’ottica psicopedagogica e di genere con le loro narrazioni e le loro storie di vita. Conduce laboratori utilizzando le metodologie autobiografiche, apprese nei corsi tenuti da Lucia Portis della Libera Università di Anghiari, insieme alla poesia terapia, di cui ha scritto per la rivista “Poetry Therapy Italia”. La sua attività completa, qui

 

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