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Diego Caiazzo è nato a Napoli il 25 ottobre 1955. Vive a Pomigliano d’Arco. I suoi interessi principali sono la letteratura, e in particolare la poesia; la musica, suona il pianoforte con predilezione per Bach; gli scacchi, è Candidato Maestro della Federazione Scacchistica Italiana e inserito nel ranking internazionale della Fédération Internationale des Échecs. Considera la poesia una finestra sull’anima. Scriverla o parlarne significa guardarsi dentro, senza mentire. La sua opera è  ancora interamente inedita. Questa è la prima pubblicazione su rivista. Le seguenti poesie sono tratte dalla raccolta “La via lattea”.

 

Dagobert D. Runes
dizionario di filosofia
Oscar Studio Mondadori
“stampato nell’aprile 1975”
l’ultima pagina rivela l’età
i fogli sono gialli
come una pelle malata
picchiettati di puntini neri
come minuscoli nei
segno d’una corruzione
chimica della carta
non avevo ancora vent’anni
quando comprai questo libro
considerandolo eterno
come me stesso
ora dopo altri trenta
l’ittero della cellulosa
ne denuncia la fragilità
ricorda che non resisterà
ancora a lungo
al passare del tempo
una tragica avvertenza
al lettore sul suo
disfacimento.

 

***

 

Si sa,
scrivere è un tentativo
di sopravvivere a sé stessi,
di sprigionare l’anima
per metterla in salvo
sulla carta;
forse ci si illude
di valicare il muro
della morte
usando una scala
di sillabe;
e così,
sillabando,
la vita si attenua,
scritta sembra
quella di altri,
di cui si è pronti
a consolare il dolore.

 

***

Forse è questo la poesia
una via di salvezza
come la religione
un’invocazione alla divinità
sacrificio e preghiera
ogni componimento è una tappa
di riposo e di conoscenza
stazione di posta
del pensiero e dell’anima
in una via altrimenti smarrita.

 

 

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