Muoviamoci a compassione per l’abolizione della caccia.

Immaginiamo la magnifica e accogliente quiete di “casa” nostra. Immaginiamo, poi, la violenta irruzione di un essere “superiore” (o che, più correttamente, si crede superiore) che porta sopruso, devastazione, immondizia cancerogena e dolore, tanto dolore, che secoli e secoli di tempo non potranno inghiottire, non potranno cancellare. Immaginiamo come ci si possa sentire, infranta la quiete, infranto quel senso vitale di protezione, in casa propria con un’arma puntata sugli occhi, sui battuti, sul respiro. Immaginiamo fino a muoverci a compassione. Compassione per il creato tutto che ci accoglie e che continuiamo a “offendere” incuranti di quell’essere “uno” che siamo. Compassione per noi stessi. E da “qui” ridestarci, “ora” rideterminarci.

Con questa riflessione, vi segnalo la possibilità di firmare per il referendum (per la modifica della legge 157/1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”) che mira all’abolizione della caccia. Il testo è stato depositato dal “Comitato Referendum Si Aboliamo la caccia” (Gazzetta Ufficiale serie generale n. 121 del 22 maggio 2021).

Per concretizzare l’obiettivo del Referendum occorre raccogliere cinquecentomila firme entro il 20 ottobre! Muoviamoci (a compassione), andiamo a firmare magari mossi dal ricordo del bambino che siamo stati e dell’amore che ci “muoveva” spontaneamente per la vita tutta.

 

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CACCIA INUTILE
Trilussa (Carlo Alberto Salustri)

Er vecchio cacciatore co’ lo schioppo
guarda per aria e vede un usignolo
che gorgheggia un assolo
tra li rami d’un pioppo.
È tutta quanta un’armonia d’amore
imbevuta de sole e de turchino
che dà la pace e t’imbandiera er core.
Come lo chiameremo un cacciatore
che spara su quer povero piumino?

 

(da “Sonetti Romaneschi”)

 

 

 

 

In copertina una illustrazione di Sonia Maria Luce Possentini

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