Edvard Munch
Edvard Munch

In questa rubrica mi concedo il piacere di dare ai lettori delle notizie, se non proprio uniche, quanto meno rare. La notizia che adesso leggerete vi lascerà senza fiato: L’Italia è morta. “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta” e sbatte la testa, un buco si fa e da lì perde un po’ di liquidità. Negli ultimi dieci anni l’Italia ha perso due milioni di giovani emigrati all’estero, quasi contemporaneamente la capacità di intervenire su una propria moneta, un capitale di liquidità, patrimoni immobiliari ecc. In compenso ha vinto un titolo mondiale di calcio, qualcosa in formula1, ha collezionato due Papi contemporaneamente per la felicità dei venditori di adesivi sacri, un’interminabile sequenza di omicidi morbosamente riportati in una tv ancora più morbosa e tante altre cose. Come vi scrivevo, questo paese è morto. Qualche sera fa, andando in un pub, ho incontrato il boia seduto a un tavolino che sorseggiava una birra attraverso un foro sul suo cappuccio grigio. Accomodatomi al suo fianco, gli ho proposto di scoprirsi il viso. Gesticolante e allegro mi ha subito accontentato, togliendosi il cappuccio. Così mi sono reso conto che il boia era in realtà un orrendo mostro a tre teste. La prima testa era Ciampi. La seconda testa era Prodi. La terza testa quella di Monti. Vi chiederete come mai queste tre teste. Non vi risponderò. Piuttosto ricordatevi che il boia è sempre e solo un boia. Un’altra cosa di cui vi dovreste ricordare è che, nella mente di certa gente, la povertà altrui fa la propria ricchezza. Come nella mente di quel povero complessato di Vittorio Emanuele o di quella nobiltà dell’Italia settentrionale che ha azzerato il meridione rendendolo poi, sotto la guida degli industriali del nord, schiavo degli aiuti, come, schiavi, sono i paesi africani quando ricevono forzatamente scorte di grano che potrebbero benissimo farsi da soli. La soluzione per milioni di africani è andarsene e diventare cittadini del mondo, nord del mondo possibilmente. Invasi, umiliati, derubati di tutto e, infine, beffati. Nella mente di molti africani realizzatisi in Europa c’è un pensiero comune: «per fortuna l’Europa ci ha accolto». Pensa te se non ci fossimo stati noi. Giusto? Tornando alla clamorosa notizia della morte dell’Italia, si sospetta si tratti di omicidio passionale, ma alcuni esperti detective sostengono che non è da escludere la premeditazione. Non è inverosimile un lungo piano architettato – ben cinquant’anni fa – per far diventare l’Italia campo di conquista delle grandi potenze internazionali. Il tutto non sarebbe stato possibile senza l’inserimento di una o più talpe. Come riusciremo mai a scoprire quali siano questi presunti e misteriosi legami che uniscono il boia, i suoi assistenti e i sovrani che ordinarono la decapitazione? Una cosa in tutto questo sconcerta. Parte degli italiani stessi. Assistere a milioni di persone che quasi attendono la caduta, il crollo, il delirio con la bava alla bocca per lo spettacolo, è stato peggio che vedere un’esecuzione pubblica in un piazzale medievale.

Buona notte.

 

 

 

 

 

 

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