Illustrazioni di Laura Stocco (Laurenji Bloom)

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rubrica, inediti d’autore

La clessidra Fumantina e il rinoceronte

Fumantina
se ne sta quieta
con la pancia piena e la testa vuota.
Sul camino della stanza
segna un’ora fissa.
Curva di vetro senza lancette
conta e riflette
conta e riflette
granelli di sabbia
perfetti.
Ascolta le opinioni
di migliaia di milioni.

Il rinoceronte accanto
è rimasto senza il corno
dopo una caduta.
Il passaggio di un gatto può essere fatale.
Il padrone lo ha rimesso al suo posto
senza la punta.
Si lamenta in continuazione
della sua condizione.

“Senza corno sono disarmato!”
“Ahimè, non sarò più lo stesso!”
“Non dire sciocchezze,
è solo una questione di tempo”.
“Fumantina, per te il tempo non ha età!”
“Oh, son d’accordo a metà”.
“Faresti bene ad esserlo per intero”.
“Non posso, a dire il vero:
Il tempo è una faccenda personale.
Per alcuni ha occhi generosi
per altri, orchi insidiosi.
Dipende dagli arrangiamenti.
Alcuni arrangiano il silenzio,
certi altri, con mille strumenti.
Traatataboom!
Tu, invece
parli in continuazione
di ciò che hai perduto sulla tua fronte
eppure rimani un rinoceronte!”
“Senza corno mi sento vestito di niente!”
“Sciocchezze. Davvero
ti trovo attraente.
Alle volte senza un pezzo
si può essere migliori.
Per esempio:
sul quel muso, senza punta
distinguo perfettamente
i tuoi grandi occhi neri”.

Illustrazioni di Laura Stocco (Laurenji Bloom)

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L’uccellino invisibile

“Hai l’aria di esserti smarrito”.
“Dice a me?”
“Dico a te”.
“Sono in incognito,
parli piano”.
“In incognito su un ramo?”
“Sono l’uccellino invisibile,
faccia come se non ci fossi”.
“Temo ti si vedano le zampe
e anche le piume”.
“Lei mente:
io non vedo niente”.
“Dovresti aprire gli occhi”.
“Chiuda il becco”.
“Sto zitto”.
“Può darmi un ramo in affitto?”
“Non affitto agli uccellini:
sono volubili.
Vanno e vengono come gira il vento”.
“Oh, ma io sono qui per restare!”
“Credo di no, ma ti posso ospitare
a patto che impari a volare”.
“Sa tenere un segreto?
Ho le vertigini”.
“Capisco e non poco:
guarda come sono alto!
Comincia ad aprire le ali per gioco”.
“E se cado?”
“Prima o dopo capita a tutti.
Ascolta:
ogni autunno mi cadono le foglie”.
“E si fanno male?”
“No: in altra forma continuano a restare.
Va!
È tempo di volare”.
“E se poi non torno più?”
“Tutto torna
tornerai anche tu”.

Illustrazioni di Laura Stocco (Laurenji Bloom)

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Olimpia

Olimpia,
guardami, sto volando!
Olimpia!
Due piedi
tre piedi
quattro piedi
cinquanta piedi
dalla terra
fanno:
quanto ti ama un uomo dal trapezio.
Ti amo quindici metri e due, adesso.
Olimpia,
quando scendo ti porto all’Olympia
ad ascoltare la musica perfetta che piace a te.
Baschetto francese e profumo di lillà,
la tua gonna farà la ruota
prima di salire sul motore.
Olimpia,
da qui vedo giardini
e violette fresche
fra i capelli.
Faccio un salto sulla tua testa,
senza spettinarti fiori,
se aspetti, Olimpia:
metto la giacca buona
e tolgo le ali.

Illustrazioni di Laura Stocco (Laurenji Bloom)

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La pinzatrice la puntina e la matita smarrita

“Scansati un poco
che mi pizzichi”.
“Ma lo spazio è breve, vedi?”
“Non perdi mai il vizio di pungere”.
“E tu di impuntarti”.
“Son stretta
fra timbro e firma,
quasi abbracciata alla busta”.
“Che colpa ne ho se sei troppo appuntita?”
“Mia cara, è la vita!”
“Tu invece hai le vanità di una penna
e pesi quanto una mattonella”.
“Maleducata!”
“Mi avete chiamata?
Sono a punta in su, qui giù nel cartone.
Mi sta andando l’inchiostro alla testa.
Insomma cos’è questa confusione?”
“Qui sotto cerchiamo una matita smarrita
Lassù avete qualche informazione?”
“Oh no”.
“Sarà rimasta fra le dita di qualcuno”.
“Forse si è consumata”.
“Sarà partita?”
“E’ possibile”.
“Ma non è da lei non salutare.
Magari ha lasciato due righe?”
“Sì:
“Ci ho messo una vita a diventare una matita”.
Poi ha finito le parole”.
“O forse non voleva parlare”.
“Non tutti amano gli addii”.
“Lasciamo stare.
Dopo tanti anni
finiamo in uno scatolone”.
“Ahia!
Mi stai schiacciando un foglio!”
“Ora ci si mette anche il taccuino”.
“Ebbene sì,
consentitemi un appunto!
Ho le pagine piene di orecchie
e voi fate una gran confusione”.
“Uno due quasi tre”.
“Cosa conti?
Le orecchie?”
“No, gli addii.”
“Ma tre sono gli anni che ci conosciamo
non gli addii”.
“Tu conti in anni
e io in addii”.
“Oh, ma che cosa triste!”
“Già, ma poi mi passa”.
“Guarda,
sul cartone c’è scritto:
“Portare via”.
Chissà dove andremo?
Che dici, ci facciamo una fotografia?
Una di quelle con l’autoscatto”.
“E se poi veniamo male?”
“In fotografia non viene male nessuno
a cui si vuol bene”.
“Ci sostituiranno?”
“Forse,
ma non ci cambieranno mai”.
“Uno due quasi tre”.
“Ferma che vieni mossa!”
“Cosa importa poi?”
Cheese!
“Mi mancherai”.

Illustrazioni di Laura Stocco (Laurenji Bloom)

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Gli alberi di casa mia

Gli alberi di casa mia
hanno braccia piene di foglie, nodi
radici profonde. Si burlano di me
gli alberi del mio giardino, parlano
si accendono e spengono a loro piacimento
ogni pulsazione è silenzio o rumore.
(Una volpe che mi segue,
le afferro la coda e scappa. Riappare)
Hanno mani
rami immaginari.
Scudi
corteccia argento
sottobosco
calce e cemento.
Ogni notte sono ostaggio
del paesaggio d’albe
nella mia foresta.
Dove vai? Esco, dico.
Dici?
Svegliati, siamo le tue radici.

Illustrazioni di Laura Stocco (Laurenji Bloom)

 

La giostra innamorata e la pioggia che non c’è

“Hai il collo molto lungo”.
“Quasi come la tua coda”.
“Mai quanto il mio naso”.
“Tu hai solo due zampe”.
“Ma ho le ali!”
“Io ho quattro zampe e due orecchie grandissime!”
“Sei il più fortunato, allora”.
“Ma voi siete più veloci”.
“E tu più forte”.
“Io, ogni tanto, nascondo la testa nella sabbia, per protesta”.
“Per cosa protesti?”
“Protesto, per protesta!”
“Ah!”
“Mi sembra un’ottima protesta, questa”.
“Shhh… così la svegliamo!
Parliamo piano, lei dorme”.
“Parliamo piano, giusto, sì”.
“Senti anche tu questo rumore?”
“Piove”.
“C’è anche il sole”.
“Vedi il sole?”
“E’ dietro le nuvole!”
“Lo vede, perché è innamorato”.
“Chi è innamorato vede il sole oltre le nuvole?”
“No: chi è innamorato vede l’amore e non vede le nuvole, è semplice”.
“Dunque, l’amore, è quando esce il sole dopo che piove?”
“No, è quando non piove affatto”.
“Oh no: è quando piove, tutti si bagnano e tu no”.
“Quindi, noi siamo asciutti perché siamo innamorati?”
“No: noi siamo asciutti perché siamo al riparo”.
“Al riparo dell’amore, dunque?”
“Nel riparo, semmai”.
“Ma no! Al riparo dalla pioggia che quando sei innamorato non ti bagna, perché c’è il sole dietro le nuvole che non ci sono, perché vedi l’amore, quindi non vedi le nuvole e nemmeno la pioggia. La pioggia allora non c’è, nemmeno le nuvole, e”…
“E?”
“Ho perso il filo”.
“Oh, è un po’ complicato questo amore”.
“Ma noi siamo una giostra e non possiamo innamorarci, mi sbaglio?”
“Non sbagli”.
“Forse siamo asciutti perché stiamo dormendo e ci sembra che piova; perché nei sogni è tutto possibile, e a tutti è permesso di amare, perfino di sognare la stessa cosa”.
“Non ci avevo pensato”.
“Mi piacciono questi sogni”.
“Sì, sono belli i sogni”.
“Tu sai chi sogno io?”
“La pioggia che non c’è?”
“Sì”.
“Allora torniamo a dormire e continuiamo a sognare”.

 

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“Lei non sa chi sogno io” è il motto utilizzato da Laura Stocco, aka Laurenji Bloom. Nata in provincia di Como nel 1981, cresce in Brianza per poi trasferirsi nel 2008 a Milano per motivi di lavoro e studio. Appassionata di illustrazioni, sin da piccola si approccia al mondo del disegno da autodidatta. Nel 2013 si trasferisce in Salento, dove attualmente vive e dove nasce il suo progetto Laurenji Bloom. Le sue immagini sono a metà tra l’onirico e l’ironico e il suo stile è pulito e lineare. Con le sue illustrazioni, realizzate con il solo utilizzo dei tre colori bianco, nero e rosso, Laurenji Bloom da pieno sfogo alla sua immaginazione, dove anche gli oggetti inanimati prendono vita.

La foto in copertina è di ph Stefano Di Marco

 

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