Ratpus di Massimo Maugeri

 

Ratpus di Massimo Maugeri su l'EstroVerso
Nella foto (da sinistra in alto): la locandina, Massimo Maugeri, Manuel Giliberti e Carmelinda Gentile

Domenica 8 marzo, a Catania, alle h. 18, al ‘Teatro del Canovaccio’, andrà in scena Ratpus tratto da un racconto dello scrittore Massimo Maugeri, contenuto nella raccolta Viaggio all’alba del millennio (edita da Perdisa Pop). Ratpus va in scena con la riduzione, l’adattamento e la regia di Manuel Giliberti (autore della monografia teatrale “Bravo lo stesso” per i tipi di Lombardi Editori dedicata al teatro di Piera degli Esposti, consulente artistico dell’Istituto Nazionale Dramma Antico di Siracusa, regista, tra l’altro dello spettacolo dell’Accademia Giusto Monaco dell’Inda, in scena al Teatro Greco di Siracusa nel maggio del 2014 “Verso Argo”). A interpretare la protagonista, Cetti Curfino, sarà Carmelinda Gentile, già, tra l’altro, Ismene al fianco di Giorgio Albertazzi in “Edipo a Colono” rappresentato, nel 2009, al Teatro Greco di Siracusa, conosciutissima dal grande pubblico anche grazie al ruolo di Beba del “Commissario Montalbano” televisivo. A eseguire dal vivo le musiche originali che ha composto per lo spettacolo, Antonio Di Pofi, autore delle musiche per l’Agamennone di De Fusco in scena la stagione del 2014 al Teatro Greco di Siracusa. Aiuto regia: Giannella D’Izzia. Scene e costumi: Lidia Agricola. Disegno luci: Gianfranco Santoro. Organizzazione: Mattia Fontana.

 

“Ratpus – sottolinea Manuel Giliberti -, è una moderna tragedia. Una tragedia dell’ignoranza, della povertà, del pregiudizio e della violenza. In tempi di femminicidio, in questa storia non si uccide alcuna donna, non in senso materiale almeno, ma ugualmente un essere umano di sesso femminile viene distrutto, cancellato, annullato.

Il testo di Massimo Maugeri è già teatrale in sé. L’autore, infatti, ha una estrema capacità di narrare rendendo contemporaneamente “visuale” la sua parola. Maugeri, scrivendo, reinventa una lingua e la rende vera, autentica, più di ogni regola grammaticale o di sintassi conosciuta, facendo di Cetti Curfino, la protagonista del racconto, una madre dolorosa dei bassifondi.

Carmelinda Gentile è Cetti Curfino. L’attrice sceglie di “divenire” il personaggio piuttosto che interpretarlo, portando nella sua recitazione una sicilianità che è tutta interna, fatta di sentimenti profondi che restituisce subito le caratteristiche che al personaggio ha dato Maugeri.

Io ho spesso messo in scena testi nei quali la donna fosse il tema centrale dello spettacolo: con Ratpus vado oltre. In questo testo contemporaneo – e, direi, neorealista – si racconta una storia specifica e insieme se ne fa un manifesto programmatico: un racconto di donne vessate o vittime, invisibili alla società che le circonda. Vorrei che il pubblico portasse con sé questa consapevolezza della ingiustizia che spesso vive accanto ad ognuno di noi e che non vediamo quasi mai, insieme alla voglia di capire ciò che ci circonda e divenirne parte attiva per cambiare, ove possibile, tutto ciò che non è civile e contemporaneo”.

 

Potrebbero interessarti