#1Libroin5W.: Maria Gabriella Canfarelli, “Il viaggio sulla terra della Signora C.”, Carabba.

#1Libroin5W

Chi?

L’io che cammina nel mondo, che passo dopo passo incontra il mondo nell’esperienza delle ore, dei giorni e delle stagioni, e sviluppa la graduale consapevolezza che questo quotidiano viaggio del corpo e dell’anima, e della mente che interroga sé stessa e si pone in ascolto dei soprassalti del cuore, dei sentimenti e delle emozioni e tanto altro che ci riguarda, è spazio-tempo di serrato confronto con la realtà, è un pensiero invadente che gira-gira/intorno, non ti lascia da sola.

Cosa?

La vita in movimento, infissa nel perno delle sue scansioni temporali: inizio, frattempo, fine. In mezzo sono le pause, le soste riflessive tra gioie e accidenti, tra difficoltà e complessità di un’esperienza unica e a tutti comune. Andare dalla superficie al nocciolo della questione, cercare una qualche (im)possibile verità durante il percorso, tentare di ottenere risposte, di dare un senso alle domande che ci sovrastano, alimentare il dubbio, tentare sino allo stremo di ripararsi dal malessere con un po’ d’amore/per non bagnarsi troppo.  

Quando?

La prima parte del libro è stata scritta tra il 2016 e il 2018. Poi un anno di relativa stasi, nel senso che mi sono occupata d’altre scritture poetiche con recensioni, note di lettura, impegno che coltivo con piacere quando incontro i versi di un’autrice o un autore capaci di osservare e “sentire” oltre, al netto del solo impeto creativo chiamato ispirazione da cui personalmente rifuggo per non incorrere nella banalità. Dare corpo alla parola poetica, metterla al mondo è per  me un modo di comunicare ciò che accade in noi, e intorno. Nel 2020 ho aggiunto Taccuino dei giorni chiusi, sezione scritta tra maggio e agosto, breve lancinante cronaca della realtà terribile e angosciante della pandemia, dell’isolamento forzato, della impossibilità di incontrare liberamente affetti e amicizie. Quindici nuove poesie per dire del dolore, della solitudine, della morte di coloro che sono andati via senza il conforto dei propri cari in povertà di unzione/e fiato, umani cancellati, presi a morsi /nel corso dell’inverno.

Dove? 

Nello spazio che abitiamo e nel tempo che ci attraversa mentre lo attraversiamo, coordinate esistenziali imprescindibili.  In quanto al luogo meramente fisico, nel mio studio: biblioteca, scrivania, quaderno, computer e telefonino spento. Silenzio che cresce e parla.

Perché? 

Il libro, dal titolo  palesemente dichiarativo, è resoconto e  testimonianza di un’esistenza in viaggio tra luci e ombre; a una certa stagione della vita sono troppi gli interrogativi e per me la poesia è lo strumento principe per tentare di districarli, sebbene essa non consoli né dia risposte, anzi; l’impronta lirica, l’esperienza personale, soggettiva, non esclude la disamina della realtà così com’è, e in effetti il libro contiene testi che toccano temi cogenti e universalmente condivisibili. Credo che fare o leggere versi sia un atto rivoluzionario e una scoperta. Nello spazio bianco di un foglio di carta, il nulla; poi il segno, l’incisione, il “cruento atto esistenziale” di cui dice Bartolo Cattafi a proposito della poesia. Mi auguro che questi (e d’altri autori) versi incontrino l’altro/gli altri da sé, umanità con cui condividere lo stato di grazia nascente in questa sorta di zona franca che è la scrittura poetica. Ringrazio L’EstroVerso nella persona del suo Direttore per la generosa ospitalità e per l’attenzione e la cura riservata alla letteratura e all’arte, e infine saluto gli affezionati lettori della Rivista con alcune composizioni.

 

scelte per voi

 

Bevendo l’acqua

Ciao, e ricordati
dei nostri giorni lunghi
dall’una all’altra annodati, un solo filo
di sangue, la conta dei giorni mancanti.
Ho lasciato il rifugio, la casa di carne
che mi teneva al sicuro e sono entrata in un’altra
di chiuse stanze e mistero
di strade aperte da camminare
con una o di stupore come un sole
bruciante sulla bocca, e il mare usciva,
entrava con i giorni conosciuti
un po’ per volta, non come prima, non quando
nel ventre zitta sul fondo navigavo
a testa sotto, bevendo l’acqua
senza mai annegare.

Al telefono

L’inverno che si scrive con la pioggia
sul tetto, sulle basole di strada,
i suoi dolori acuti nelle orecchie
ti passa per le mani, e non va via.
E metti giù il telefono
la tua voce che dice del malessere
del quaderno segreto
che alla prima stesura già mancava
la cura necessaria, un po’ d’amore
per non bagnarsi troppo.

L’ordine dovuto

Fare, rifare daccapo
armare la pazienza a mani nude
sterilizzate in alcool puro a iosa
farsi ubbidienti all’ordine dovuto
lavare bene il giorno, affidarsi
alla frase pronta all’uso, bell’e fatta
che cuci e scuci a mente. Poi ti butti
con rabbia, con furore nel cambio
anticipato di stagione
frattanto che il pensiero corre ai lacci
e nel silenzio monacale chiosi
gli amati libri amanti, dov’è presente
la resurrezione.

 

#1Libroin5W.: Maria Gabriella Canfarelli, “Il viaggio sulla terra della Signora C.”, Carabba.

 

Il libro sarà presentato sabato 14 ottobre, ore 17.30, alla Mondadori Bookstore di Piazza Roma a Catania. Con la poetessa interverrà Pina La Villa.

Maria Gabriella Canfarelli (Catania, 8 marzo 1954) ha pubblicato i libri di poesia Battesimo di pioggia (Acireale, Publinform 1986); Domicilio (San Gimignano, Siena, Nuovi Quaderni 1999); Cattiva educazione (Roma, Zone Editrice 2002); Zona di ascolto (Bologna, Giraldi 2005), L’erborista (Mineo, Catania, Imprimatur 2010), Dichiarazione giurata dell’attrice (Mascalucia, Catania, Edizioni Novecento 2015), Provi di lingua matri (in dialetto siciliano; Mascalucia, Catania,  Edizioni Novecento 2019), e Memento – dalle Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (Roma, Cofine 2021). Altri versi sono apparsi sul web, tra cui L’estroverso,  poetidelparco, Poetarum silva,  su riviste cartacee quali Via Latteapagine, Atelier, Le Voci della Luna, La terrazzaPeriferie, e nelle antologie Ditelo con i fiori- poeti e poesie nei giardini dell’anima, a cura di V. Guarracino (Montichiari-Brescia, Zanetto 2004); La battana n.184 (Femminino profondo alle pendici dell’Etna, a cura di Laura Marchig); Almanacco dei poeti e della poesia contemporanea n.1 (Quaderno n.4: Sicilia, a cura di Giuseppe Condorelli, Raffaelli 2013); Ambrosia (Milano, La Vita Felice 2015); Umana, troppo umana (a cura di Fabrizio Cavallaro e Alessandro Fo, Milano, Aragno 2016). Ha pubblicato i racconti Prima del compleanno (2013) e La disattenzione (2017) sulla Rivista di Letteratura e Ricerca La terrazza (Edizioni Novecento) di cui è redattrice, e ha curato (2006/2009) la rassegna Poesia siciliana contemporanea per la rivista di poesia internazionale pagine, diretta da Vincenzo Ananìa. Collabora inoltre con la rivista Periferie (Edizioni Cofine). Alcuni testi (editi e inediti) in dialetto sono inseriti nel volume antologico Dalle carte dell’isola-Il libro della poesia neo-volgare siciliana oggi (a cura di Gualtiero De santi e Renato Pennisi, Lanciano, Chieti, Carabba, collana Diramazioni diretta da Giovanni Tesio, 2021). 

in copertina Maria Gabriella Canfarelli nella foto di Salvatore Padrenostro

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