“70 ma non li dimostra” con Gino Astorina e Vincenzo Spampinato

Spampinato-Astorina

 

 “70 ma non li dimostra” è il titolo dell’originale concerto-cabaret consacrato, come si evince dal titolo,  agli anni Settanta, e che, giovedì 1 agosto, alle ore 21, sarà presentato, per la kermesse “Etna in Scena”, diretta dal M° Gianfranco Pappalardo Fiumara, all’anfiteatro comunale “Falcone e Borsellino” di Zafferana Etnea. Protagonista un’inedita coppia artistica formata da Gino Astorina e Vincenzo Spampinato, insieme per narrare, con esilaranti monologhi, usi e costumi di quegli anni trascorsi e per cantare, con una ricca sequenza di celebri brani, Baglioni, Battisti, i Beatles, e tanti altri, risvegliando amabilmente ecoiche memorie. “Musica, poesia, emozioni e tante risate – dichiara Astorina, per uno spettacolo realizzato per la gente ma, principalmente, con la gente, che, come alla luce di un falò, in una location magnifica come quella zafferanese, potrà partecipare attivamente, facendo cantare la propria voce e facendo suonare le proprie mani in una serata da vivere nel segno del divertimento. Sia chiaro, il tutto – aggiunge Astorina -, senza essere supponenti ma semplici testimoni delle nostre esperienze e del nostro vissuto nel quale, molti, volendo, potranno specchiarsi”.

Qual è  il pubblico ideale?

Il pubblico è l’espressione di quello che fai. Il pubblico ideale deve essere: curioso, critico, leale nel giudizio, senza pregiudizi perché soltanto così può essere più sincero quando ha qualcosa da dire o da ridire”.

Da dove prendi ispirazione per le tue battute?

“La comicità è nell’aria poi, se hai la predisposizione, è più semplice coglierla. Al 99% dei casi sono io l’autore delle mie battute. Preferisco dire così perché siccome le battute non si possono brevettare può anche darsi che anni prima altri abbiano detto le stesse cose che dico io oggi. La battuta è come un vestito, ti deve stare bene, deve essere comoda, tu devi essere il sarto di te stesso”.

Qual è la tua battuta preferita?

“Non ho battute preferite. A me non piacciono i tormentoni, non ho mai fatto lo stesso personaggio anche, come accaduto in passato, a costo di rinunciare a guadagnare più che bene. Mi piace variare sempre per difendere la mia identità. La battuta più bella? È quella che deve ancora venire”.

Qual è il tuo comico ideale?

“Posto che, come sappiamo, esistono due tipi di comicità quella fisica (ovvero ti basta guardare una persona per ridere) e quella della parola (devi ascoltarla e capirla per ridere), il mio comico di riferimento sicuramente è Walter Chiari, ovvero il primo attore comico moderno che doveva lottare con il suo fisico per scatenare la risata con la forza della parola”.  

Ricordiamo che Gino Astorina tornerà sotto i riflettori di “Etna in Scena” il prossimo 17 agosto con lo spettacolo di cabaret dal titolo “Il meglio sei tu”. Con lui in scena gli amici Francesca Agate, Luciano Messina, Pippo Marziale e Nuccio Morabito ovvero la spassosissima formazione de “Il gatto blu”. Sul palco tante idee e diverse ambientazioni a partire proprio dal talk show politico in tv per ridere mordacemente dell’espressione tutta catanese «’U megghiu sì tu». “Un complimento? Per niente – conclude sorridendo Astorina -. Indica coloro che sconoscono volutamente i problemi quotidiani, che non si preoccupano né del proprio e né dell’altrui futuro. Non sto parlando di un politico in particolare, nella nostra carrellata, è chiaro, ci sarà posto per tanti, perché intorno a noi di “Meglio” non ne mancano, perbacco”.   

 

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