“Anche stavolta ho peccato di verità”, Valentina Neri

Stanotte il mio cuore mi fa paura

Stanotte, il mio cuore, mi fa tanta paura.
I miei desideri, mi fanno paura.
Potrebbero avverarsi! E a danno di chi?
E se ciò che oggi voglio
domani si trasformasse nella mia condanna?
Del resto è già successo.
Se non avessi paura
non vorrei mai sciogliere la magia di restare,
l’uno per altra, due esseri immaginari.
Ma vorrei scoprirti
mangiare di te, come una mela dell’Eden.
Invece, stanotte, sotto le stelle
non chiederò nulla.
Prometto.
Quello che ho da chiedere
si poggia sulle sole mie spalle.
Oggi non vedrò stelle cadenti
ma stelle crollate come castelli medievali.
Quelle dei desideri realizzati
e già sfumati, in un soffio di Maestrale.
Quelle dei desideri che mai avrei dovuto invocare.
Allora saranno le mie lacrime a stilettare
striate di sangue incandescenti come comete.
Benché io sia già, una cosa trita, sfigurata
sola tra le mie molteplici solitudini
tra di loro scollate.
Il mio cuore non parla con la mia bocca.
Il mio spirito se ne frega della ragione.
Il corpo va a zigzagare per conto suo.
Ho perso il potere di contenerlo
che persino le due mie gambe procedono per opposti deliri.
Sono frantumata! Estremamente.
Ma stranamente grata
al potere del buio.
Accompagnami
stanotte
in nessun dove
tra i lapilli di queste impreviste macerie
perché il mio cuore mi fa tanta paura.
E allora aiutami a tenere al guinzaglio
l’idiozia dei miei desideri.
Legami all’oscurità.
Troverò lì, solo lì
la strada giusta.

Perdita

Voglio perdere il controllo.
Crollare con la testa.
Sbandare alla cieca sotto il tuo peso.
Ma sei fatto di nulla.
Non vali il capriccio di una sera.
Puoi esprimermi le tue fantasie
e io posso concedermi
come una bambola
viziata di sole e smile
alle tue intrepide richieste.
Ma poi ti perdi in patetici richiami
verso chi usa vocabolari over 15 a 50 anni.
Sei stato dentro di me e non mi offendono le tue bambinerie.
Le guardo con tenerezza come i tuoi occhi stanchi.
Troppo modesto per accettare di Essere
ma troppo presuntuoso da non accettare di non essere unico.
Anche stavolta ho peccato di verità.
Volentieri ne pago il prezzo mentre perdo il controllo
e la testa: finalmente! Tutta.
Ti bacio sulle palpebre come un bimbo indifeso.

 

 

 

*

ph in copertina di Johann Rousselot, Ghaziabad industrial area, India, 2008.

 

 

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