Dai documenti in mio possesso mi risulta che io sia nato a Giarre, 32 anni or sono. Di tutta la mia vita, povera di eventi, basterà ricordare che discendo da un’agiata famiglia di mercanti, terzo di quattro fratelli. Mi sono laureato in lettere moderne perché non avevo di meglio da fare. Per lo stesso motivo, per evitare il più possibile il mio ingresso nel mondo del lavoro e le cure che ne derivano, mi sono dilungato in studi che ritengo brillantemente inutili (personalmente lo ritengo il mio capolavoro). Mi reputerei brillante, se non sapessi quanto il talento possa passare, nel senso comune, per una forma neanche troppo velata di discriminazione. Nutro velleità letterarie da quando avevo sedici anni. Ciò che ho composto in lunghi anni di esercizio riposa in un cassetto della mia scrivania nella profonda convinzione che siamo tutti destinati alla cenere. Per il resto, sarei persino capace d’innamorarmi, se non costasse così tanta fatica. Il mio colore preferito è il viola penitenziale.