Davide Zizza (Crotone, 1976) è Dottore Magistrale in Lingue e Letterature Straniere con una tesi in filologia romanza sul Tristran di Béroul. Collabora con l’EstroVerso (www.lestroverso.it) e con la Rivista Internazionale Patria Letteratura (www.patrialetteratura.com). Nel 2000 pubblica la plaquette tipografica Mediterraneo e nel 2012 per l’editore Rupe Mutevole la raccolta Dipinti & Introspettive. Il suo breve saggio «La lettura e la scrittura come etiche dell’ascolto» è stato inserito nel volume collettaneo Ascolto per scrivere per Fara Editore (2014). Due suoi contributi critici (Salvatore Quasimodo, Giorno dopo giorno e Il tormento nella poesia. Laforgue e Lowell, due ritratti della modernità) sono apparsi sulla Rivista di lingua greca Koukoutsi. Non si definisce un poeta (non ne possiede l’ardire), ma un pescatore di parole. Suoi autori di sempre – Brodskij, Pavese, Testa, Caproni, Rilke, Borges.
Spera proprio come Borges di poter dire un giorno: «Che gli altri si vantino delle pagine che hanno scritto. Io mi vanto di quelle che ho letto».