Con Alfio Bonanno all’Ecomuseo del Castagno, tra arte e natura.

Quest’oggi, in occasione della visita dell’artista milese Alfio Bonanno, acclamato esponente internazionale della Land art, l’associazione “Trucioli” propone, per tutti gli appassionati di arte e di cibo della tradizione siciliana, una domenica da vivere nello splendido sito dell’EcoMuseo del Castagno di Fornazzo.
Dalle ore 11.30 sarà possibile dialogare con Alfio Bonanno che racconterà dei suoi ultimi lavori in Danimarca, dei progetti in cantiere e di una grande retrospettiva a lui dedicata.
Contestualmente, alle ore 11, sarà presentato uno spazio museale permanente dedicato ai “Legnamai di Fornazzo” realizzata dal Comitato di Quartiere con il supporto di Sabine Lo Presti, che ha realizzato 5 ritratti matita su carta dei legnamai scomparsi, e di Simona Silvestro e Vera Torrisi, brillanti studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Catania, che hanno realizzato 12 fotografie dei legnamai che attualmente lavorano nelle segherie di Fornazzo.
“Sarà l’occasione per condividere la tradizione di una piccola comunità montana la cui economia è basata principalmente sulla lavorazione del legno di Castagno e per trascorrere un momento di convivialità con un pranzo con piatti tipici e vini delle Cantine milesi”, dichiara la Presidentessa dell’associazione “Trucioli” Lavinia Lo Faro.

Abbiamo chiesto ad Alfio Bonanno (Fotografia in copertina di Antti Ylônen – Alfio Bonanno with his “Stone Guardians”, Kempele, Finland 2017) : cosa rappresenta per lei la “Land Art”, qual è il suo messaggio per i fruitori della sua arte?
“Non amo molto la definizione Land Art perché è legata alla corrente artistica della fine degli anni ’60. Quando penso a quello che faccio preferisco parlare di movimento ‘Arte Natura’, solo ‘Arte e Natura’ entrambe sullo stesso piano, senza far prevalere l’una o l’altra. Ciò che faccio non è creare sculture o istallazioni da inserire nella natura ma è un’operazione molto più ampia con il luogo, con la gente che quel luogo lo vive, con gli alberi, gli animali, gli insetti, il luogo tutto. Diverso è per un dipinto o per una scultura. Quello che mi aspetto dal mio lavoro è che spinga la gente ad un dialogo con esso, che possano interagire, non in maniera solo visuale ma fisica, che ne entrino a far parte, la vivano. Questo è il primo approccio, poi è chiaro che ognuno reagisce secondo un proprio modo di pensare, un proprio bagaglio personale, spero però di muovere qualcosa cosicché ci si possa soffermare sulla natura e magari si impara a rispettarla la natura, che è parte di noi, noi siamo anche natura, entrambi facciamo parte della stessa esistenza”.

Ricordiamo inoltre che, quanti interverranno, potranno visitare la mostra già allestita negli spazi dell’Ecomuseo del Castagno. Il progetto espositivo, curato dalla Fondazione Oelle in collaborazione con l’associazione Trucioli, prevede due dipinti su carta che Bonanno ha donato al Comune di Milo e la raccolta dei nove lavori realizzati nella scorsa primavera da un gruppo di allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania al termine della masterclass svoltasi sull’Etna dallo stesso artista e organizzata dalla fondazione. Un progetto inedito, che ha visto i giovani artisti confrontarsi con il paesaggio dell’Etna e la materia dei suoi elementi: pietra, legni, foglie e tutti quegli elementi naturali capaci di costruire una narrazione originale perfettamente in simbiosi con l’ambiente circostante. La mostra s’intitola “Alfio Bonanno. Dialoghi nella nebbia” ed è in prestito all’Ecomuseo di Milo dalla Fondazione Oelle, presieduta da Ornella Laneri e diretta dal prof. Carmelo Nicosia. Gli allievi coinvolti, coordinati dai docenti Pierluigi Portale e Iolanda Russo dell’Accademia BBAA di Catania, sono: Calogero Arcidiacono, Giulia Barbuzza, Gabriella Caselli, Alessandra Castronuovo, Gabriele Catania, Carlo Distefano, Giuseppe Longo, Martina Mavica, Simona Silvestro.
“La sua fantasia è tanta, inesauribile ed è contagiosa da far credere a chiunque di poter essere un artista, se non fosse che dietro ad ogni suo gesto c’è una sapienza costruita, uno studio maturato e un talento coltivato con amore. Bonanno sfida anche l’effimerità perché ha il potere di rendere eterni i luoghi in cui opera che, seguendo il loro ciclo naturale, si riconfermano essi stessi opere d’arte pronti a mutare come muta il tempo. La sua arte ha un aspetto sociale non indifferente, coinvolge le persone, dando loro la possibilità di interagire con l’istallazione, talvolta confine tra architettura e scultura, di ripensarla, viverla”, scrive la Storica dell’Arte Laura Cavallaro.

Per info, costi e prenotazioni:
Associazione Trucioli +39 351 9011151 – associazionetrucioli@gmail.com
Ecomuseo del castagno, via Mongibello, 94 – Fornazzo, Milo

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