Da oggi su Zoom, “Poesia che mi guardi” ideato e condotto da Paola Tricomi e Maria Borgese.

Paola Tricomi e Maria Borgese

“Poesia che mi guardi”, un verso emblematico della “magnifica” Antonia Pozzi titola l’originale ciclo di incontri culturali (laboratoriali), focalizzato sul “significato” odierno della scrittura in versi, ideato e condotto da Paola Tricomi e Maria Borgese (su zoom da oggi, 10 maggio al 6 dicembre 2023), animato dalla partecipazione straordinaria di Mariagrazia Calandrone, Nadia Terranova, Giulia Caminito, Elvira Seminara, Gabriella Grasso, Letizia Di Cagno, Andrea Tisano, Gianluca Furnari, Arianna Rotondo, Pietro Russo e Giulio Mozzi. «Viviamo – dichiara la Tricomi -, un’epoca veloce, in cui non resta tempo per fermarsi a riflettere su ciò che ci accade e su ciò che proviamo. Viviamo un’epoca in cui il disagio psicologico ed emotivo raggiunge livelli altissimi, nonostante ci troviamo nella parte del mondo in cui si può godere del benessere assoluto. Cosa non funziona di questo ingranaggio? Si tratta di qualcosa di molto complesso che naturalmente non può essere risolto all’interno di un ciclo di incontri, ma sono fiduciosa che ritornare a conferire potere alla parola, in particolare alla parola poetica, possa aiutarci anche a leggere meglio dentro di noi e intorno a noi. Imparare a riconoscere le nostre emozioni e a dargli un nome. Imparare a mettere in risalto un’immagine piuttosto che un’altra. Riuscire a connettere in un verso un’emozione e una determinata sfumatura della realtà o della percezione sensitiva. Imparare a parlare del e col corpo, con i nostri bisogni primari e dalla nostra condizione, qualunque essa sia. Imparare ad ascoltare la voce delle minoranze e a distinguere il carattere specifico di determinate voci. Tutto questo credo sia già di una rilevanza notevole nel nostro panorama culturale attuale. E rappresenta tutto ciò che avrei voluto io quando ho iniziato a scrivere». «L’idea di questo progetto culturale – aggiunge la Borgese – nasce dall’intento condiviso di riscoprire il potere della parola. La parola è l’unico mezzo che abbiamo per esprimere la nostra anima, o meglio ciò che di essa riusciamo ad intuire. Quando la nostra parola incontra l’orecchio dell’altro, due misteri si incontrano. Attraverso la parola possiamo scoprirci, nel doppio significato di metterci a nudo e di conoscere noi stessi più a fondo. Cosa ci provoca quel suono, quale emozione rievoca nel nostro cuore e perché? La parola poetica è la parola che crea connessioni autentiche, da cuore a cuore, ed è questo che vogliamo scoprire in questo viaggio. Da qui il titolo “poesia che mi guardi”: lo sguardo della poesia è uno sguardo che ci spoglia, che ci lascia senza difese, che ci fa riscoprire la nostra meravigliosa e fragile umanità».
In programma: “Sarà la poesia a leggerci tutti” (Gabriella Grasso), “Dare parola al corpo: i sensi, il sesso, la malattia” (Nadia Terranova), “Fare del pensiero poesia” (Letizia di Cagno), “Scrivere in metro e in versi liberi” (Gianluca Furnari), “Fare poesia in poche parole: dall’epigramma agli haiku” (Paola Tricomi), “Fare poesia della realtà” (Maria Grazia Calandrone), “La voce delle donne” (Giulia Caminito), “Poesia delle minoranze: dal dialetto al multietnico” (Pietro Russo), “Poesia tra avanguardie e postmoderno” (Andrea Tisano), “Mistica e poesia: per una relazione con l’Oltre sé” (Arianna Rotondo), “Poesia in prosa” (Elvira Seminara), “La pubblicazione: editing e rapporto con le case editrici” (Giulio Mozzi), “Parole per-donarti” (Maria Borgese). Per partecipare (gratuitamente) scrivere alla mail desidus.2023@gmail.com.

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