Decostruzioni e ricostruzioni, esercizi allo specchio (Rosanna Frattaruolo e Rosanna Spezzati, RP)

 

Lasciare andare, Elisa Audino

Decostruzioni e ricostruzioni, esercizi allo specchio è una corsa contro il tempo a trattenere integro il corpo, salda la corrispondenza di affetti di due donne con lo stesso nome, gli stessi tratti del viso, cresciute nella stessa terra pugliese, un conforto reciproco dal dolore e uno scoprirsi nel dolore, con versi complementari, che modulano a vicenda la propria velocità e l’alzarsi in piedi. Quelli di Rosanna Frattaruolo, irti di consonanti raddoppiate, di lame sulle bucce, e di Rosanna Spezzati, più geometrici, fatti di velari che sembrano voler mettere in ordine più che tagliare, quasi un dettare dei compiti prima di andarsene.

ho estirpato il cespuglio
in cui si nascondeva il ratto
per farsi cercare

la liscezza è un atto di disubbidienza
che amo rivendicare
ad ogni cambio di mutande

Ed è sorpresa poi quando
allo specchio scopro
la carne e la penna
l’intonso e il vergato
a rimandare i lembi
irti lucidi di setole
pronte a tingerci stelle
di questo umido prato

Vana ribellione quella
dell’altrove

Una corsa contro il dolore che ha segnato il corpo di Rosanna Spezzati e ne lascia traccia nel suo quotidiano guardarsi allo specchio. Uno specchio duplice, quello liquido, metallico, reale e quello fatto di braccia protese e dei rimandi dell’amica, Rosanna Frattaruolo. Ognuna svolge il ruolo di alter ego dell’altra, ognuna conserva domande. Rosanna Spezzati ha spesso l’accettazione, Rosanna Frattaruolo lo sguardo di chi non vuole lasciare andare. Resta Rosanna, resta.

Rompo gli argini e mordo
ogni indifferenza recisa
avide le zanne godono
non v’è scampo all’omertà silente
all’indulgente protezione

Rabbia

si tendono le corde
turgide in un amplesso
concitato di parole
via via fino al parossismo

digrignare i denti
evitare la deflagrazione, ricorda

non posso lanciare lapilli fuori da me
devo ingoiare le pietre e farne peso stabile
lui gioca ancora a fare il vitello da latte
ma ha per me lo sguardo
compassionevole di un padre
aspetta il mio ritorno ogni sera
cena con il mio piatto intatto
mi cerca coi rebbi nella carne
mi crede perduta

aspettami e non dimenticarmi
ho solo percorso la strada più lunga
sto arrivando

La malattia, il corpo che viene trafitto da colpi successivi e le pause di sollievo. Equilibri delicati che riguardano l’atto costitutivo dell’essere umani e che finiamo, invece, spesso con l’allontanare dal discorso comune. Ma è un tumore trasfigurato dal digrignare dei denti – evitare la deflagrazione –, circondato dall’affettare cipolle, doppia ti doppia elle, dall’ode al tagliere che accetta il colpo con la paura del suo stesso lasciare il segno.
Mi hai reso le parole/ora storte e secche, scrive Rosanna. Ti ho reso il dono di sillabare il dolore, le risponde Rosanna e le offre in dono la parola ricominciare. Un invito al dopo.

*

Rosanna Spezzati, pugliese, laureata in Lettere e filosofia, pugliese, insegnante e critica letteraria, era curatrice della casa editrice e della web tv Mitico Channel – sua la trasmissione Un tè con Rosanna, di respiro artistico-culturale, in cui intervistava artisti e personaggi della cultura locale e nazionale. Nel 2016 ha pubblicato Sensi di…versi, ed. Mitico Channel. Decostruzioni e ricostruzioni, esercizi allo specchio, RP libri, 2022 è la sua ultima raccolta poetica.

Rosanna Frattaruolo, pugliese di nascita, piemontese d’adozione, laureata in Economia, collabora con l’associazione culturale torinese Periferia letteraria, suoi numerosi testi poetici e racconti sono pubblicati in antologie e quotidiani, tra cui La bottega della poesia. Dal 2019 è redattrice nel blog di letteratura Larosainpiu, nel 2021 ha pubblicato la raccolta Le case con gli occhi verdi, Babbomorto editore. Decostruzioni e ricostruzioni, esercizi allo specchio, RP libri, 2022 è l’ultima raccolta scritta con Rosanna Spezzati.

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