The Gallery Relocation, galleria d’arte contemporanea KoArt, Catania, dall’8 al 29 aprile 2017 – Può il sistema dell’arte permettere a un artista di traslocare una galleria? Si può scherzare con il punto di riferimento maggiore per il funzionamento di quello che chiamiamo mercato dell’arte? Quali sono i motivi che spingono un artista ad allontanare dal loro contesto i galleristi? O si tratta di un incessante desiderio di approdare a rinnovati orizzonti e di permettere la rinascita di una nuova era dell’arte? Potrebbero essere molteplici le risposte alle innumerevoli possibili domande. Il tanto discusso, spesso criptico ma necessariamente “formale” sistema dell’arte si trova a scoprire le sue carte, a smarrire la sua impeccabilità e a ironizzare su se stesso e sulle figure che lo compongono. Disordinare apparentemente la galleria, mostrandola al pubblico diversamente da come è abituato ad osservarla, diventa un caotico stratagemma che annuncia la catartica rinascita di poetiche sdrammatizzanti, sorridenti e proiettate verso il futuro. Lo spettatore, oltre ad essere coinvolto e invitato ad aiutare l’artista a completare il trasloco attraverso un’allegorica attività performativa, durante il periodo di spostamento metaforico, noterà le difficoltà che i galleristi avranno con lo spazio che, fino a poco prima, era un perfetto e funzionale contenitore di opere, oltre che un luogo di vendita e mediazione con le variegate figure che compongono il consolidato sistema dell’arte che tutti conosciamo.
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DICHIARAZIONE D’ARTISTA
(Statement)
Sin dai tempi della mia infanzia ho sempre osservato forme e colori con molto interesse, tanto da indurre nei miei genitori il pensiero che avrei dovuto iniziare pian piano a cimentarmi nelle varie forme d’arte, dal disegno alla pittura, ecc. Attraverso i miei genitori ho anche potuto visitare gran parte dei principali musei italiani ed europei e ammirare e osservare collezioni permanenti e mostre temporanee di vario genere. Così, tra l’acquisto di un catalogo e i commenti in macchina con mia madre e mio fratello, durante il tragitto verso un prossimo luogo da visitare, mi nutrivo delle ispirazioni, degli esempi e degli spunti che mi avrebbero fornito le giuste doti di maturità per iniziare a sperimentare. Grazie al lavoro di mio padre, riuscivo anche, appropriandomi della sua reflex, ad iniziare a scattare foto unendo materiali e luci di diversa natura e dando vita ai miei primi progetti fotografici e alle prime esperienze espositive. Dopo numerosi scatti, passando per il video e i sistemi di interazione, e continuando, naturalmente, una importante ricerca in gallerie e musei, ho iniziato a concentrare il mio sguardo e la mia mente verso nuovi temi a cui mi sento particolarmente legato, sia per la loro componente sociale sia perché motivano, giorno dopo giorno, il mio interesse ad acquisire nuovi spunti e ispirazioni per i miei attuali lavori. Politica, inquinamento, guerra, immigrazione, mass media, economia e sistema dell’arte, sono tra i numerosi argomenti che trapelano dai miei recenti lavori e che caratterizzeranno i miei progetti futuri, nei quali le attività performative, all’interno di determinati nuclei sociali, emergeranno sempre più evidenti. Lavoro spesso con gruppi di persone che supportano lo svolgersi dell’intero progetto, curato sotto gli aspetti del backstage, della grafica, del web e tanto altro ancora, rendendo così chiaro e ben fruibile il lavoro pur nella sua complessità tecnica. Denunciare i cambiamenti sociali dell’umanità direttamente e dal suo interno, dando la possibilità a me stesso e ai fruitori della mia arte, di sviluppare riflessioni e di promuovere l’autocritica che ogni essere umano dovrebbe possedere. Vivere e raccontare attraverso l’arte il proprio tempo, è parte fondamentale del percorso di un artista, soprattutto se quest’ultimo vuole continuare ad osservare con i propri strumenti e con il proprio cuore i cambiamenti di questo strano essere, chiamato uomo, da cui dipendono le sorti del pianeta in cui viviamo.
(Francesco Di Giovanni)
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Francesco Di Giovanni è un talentuoso artista siciliano che nelle sue opere crea un costante dialogo tra contemporaneità sociale e mezzi espressivi originali e insoliti. La sua è una ricerca assidua che attinge dal passato per guardare avanti e offrire degli spunti di riflessione su tematiche inerenti l’arte, l’economia, lo Stato, i diritti dell’uomo… Ogni progetto, da lui realizzato, è studiato nel minimo dettaglio: con pazienza e perizia tecnica sceglie i ‘mezzi’ più idonei alla buona riuscita del lavoro, spaziando dalla fotografia al video, alla performance. Di Giovanni è un outsider che cerca di dare voce a un’arte pensata e coraggiosa che, attraverso l’ironia, è capace di trasmettere messaggi importanti. Il suo riso amaro è una metafora dell’uomo, fatto di paure e contraddizioni, nel quale il bianco e il nero, la luce e l’ombra, l’istinto e ragione sono in un costante gioco di equilibri e squilibri che generano tutto ciò che ci circonda. Il mondo è la sua fonte d’ispirazione e la conoscenza, come un ‘Ulisse’ contemporaneo, lo spinge verso nuovi lidi, sfidando il canto ammaliante delle Sirene e le invalicabili colonne d’Ercole del ‘Sistema-Arte’.
(Aurelia Nicolosi, direttrice della galleria KoArt di Catania)
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Francesco Di Giovanni è nato a Catania nel 1991 e vive a Giarre. Ha conseguito il Diploma Accademico di primo livello in Arti Tecnologiche con votazione 110/110 e lode e il Diploma Specialistico di secondo livello in Fotografia con votazione 110/110 e lode presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Attualmente è cultore della materia “fotografia” presso la stessa Accademia. Ha visitato numerosi musei, fondazioni, gallerie e archivi europei alla ricerca di programmazioni e format innovativi, ma anche d’idee e spunti per la sua produzione artistica, con l’obiettivo di stabilire nuove partnership. Si occupa di fotografia, video, installazioni e performance. Nel 2016 vince la borsa di studio per la mobilità estera Erasmus+ e frequenta per un semestre l’Akademia Sztuk Pięknych w Łodzi (Polonia) dove ha la possibilità di partecipare a numerose collettive e personali, essere presente a conferenze e workshop. È presente in numerosi cataloghi e pubblicazioni di mostre collettive e personali con menzioni speciali in riviste e siti web.