Haiku dell Inquietudine di Giovanna Iorio

Anteprima

 

LA FORMA ATTENTA DEL PENSIERO

Gli haiku dell’inquietudine sono un’opera tanto coinvolgente quanto complessa, distanziandosi in misura sostanziale dall’estetica dello haiku tradizionale in favore di un approccio marcatamente esistenziale e simbolico, dove l’individuo-poeta e la realtà sensibile paiono collidere in una miriade di folgorazioni discontinue e tormentate. Il lavoro, come suggerisce il titolo, è infatti chiaramente ispirato al mai terminato Libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa, un’opera in cui la deriva dell’io si accompagna a un disagio spirituale senza oggetto e senza tempo; una disillusione profonda e sconvolgente che porta a una contrazione dell’individuo, ad un sentire che non si immedesima con la realtà ma che, all’opposto, opera un rientro funzionale nel sogno, nella ‘non- coscienza’. […] 

(dalla Prefazione di Luca Cenisi)

SGUARDO E PENSIERO

[…] Mi sembra di sentirlo così il lavoro di Giovanna Iorio: togliere peso al dolore, tenerlo un poco celato, non gridarlo, non buttarlo addosso a nessuno. Mi sembra un tentativo di intenerire il buio, di farlo più lieve. Sono parole che vanno pronunciate a bassa voce, parole da dire non a tutti, ma a qualcuno che sta steso a fianco a noi o che cammina assieme a noi. Si guarda qualcosa, per esempio il grande giallo delle banane in vendita sotto il sole. Si guarda e viene un pensiero: Vivere non è altro che comprare banane al sole. […]

(dalla Nota di Franco Arminio)

 

Accompagnano le poesie otto opere di Eliana Petrizzi

sette poesie da Haiku dell’Inquietudine di Giovanna Iorio, Fusibilia, di prossima uscita, con otto opere di Eliana Petrizzi.


Un gallo ignaro

che canta nella notte

come un bambino.

*

Vivere è essere

un altro. Essere nuovo

a ogni alba nuova. 

*

Senza volerlo

su quale segreto ora

mi sto affacciando?

*

La strada è un libro

colgo conversazioni

ombre di discorsi.

*

Senza scrittura

ho trascorso dei mesi

non esistere. 

*

Ha fretta un vecchio

appartiene alla pioggia

sente la realtà.

*

Il passo di corsa

delle pescivendole

guardo come Dio. 

 

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