Il Centro di Poesia Contemporanea di Catania inaugura mercoledì 29 Marzo 2017 il primo di un ciclo di sette incontri del laboratorio “Le parole della poesia” giunto quest’anno alla sua terza edizione. Il laboratorio, anche quest’anno, è ospitato dalla residenza universitaria Camplus D’Aragona – Fondazione CEUR in Via Monsignor Ventimiglia 184. Tutti gli incontri inizieranno alle ore 17.
Ciascun incontro del laboratorio sarà dedicato alla poesia contemporanea italiana. Tre appuntamenti saranno occasione di lettura, commento e critica dei testi, mentre quattro incontri offriranno ai partecipanti l’occasione di dialogare con alcune delle voci più significative ed interessanti del panorama poetico nazionale. I poeti ospiti, innanzitutto, intraprenderanno una riflessione su una parola centrale nella loro esperienza poetica; nella seconda parte dell’incontro, invece, l’attenzione sarà rivolta ai testi dei partecipanti, per condurre insieme un lavoro pratico e, appunto, laboratoriale. Proprio come apprendisti a bottega dal maestro, infatti, i partecipanti entreranno in contatto con un’esperienza “viva” di poesia, e attraverso il giudizio critico degli ospiti potranno conoscere nuove prospettive e trarre indicazioni o suggerimenti sulla scrittura poetica. La partecipazione agli incontri è riservata ai primi 25 iscritti al laboratorio (l’iscrizione avviene tramite invio di una e-mail entro il 17 marzo 2017 all’indirizzo centropoesiacatania@gmail.com) e può dare diritto al conseguimento di 3 CFU.
«Anche a rischio di sembrare sentimentale, sono sinceramente emozionato e colmo di gratitudine nel proporre, anche quest’anno, il laboratorio del Centro di Poesia, giunto alla terza edizione – se si esclude il primo ciclo di Poesia inChiostro, che fu l’occasione di incontrare tanti nuovi compagni di strada dalla cui amicizia è nato il Centro di Poesia-. In una città in cui ogni tentativo di costruzione nella realtà appare, in fondo, destinato a fallire, e in un tempo in cui possiamo quasi respirare il disincanto, la diffidenza e la stanchezza, l’esperienza del Centro di Poesia è diversa. Penso alla radicale gratuità con cui (senza fare nomi) grandi poeti, docenti dell’Università e fondazioni come continuano a sostenerci, stimando il nostro progetto, accomunati tutti dal desiderio di poter offrire alla città un luogo di costruzione, in cui lavorare davvero sulla poesia. Perché è nei testi, nelle parole, è in questi frammenti incandescenti che la realtà può apparire in tutta la sua irriducibile profondità. È questa gratuità a riempirmi di gratitudine. Si cresce attraverso l’esperienza, sempre, non per astrazioni o teorizzazioni. Per questo anche quest’anno abbiamo invitato alcune delle voci più interessanti del panorama poetico nazionale, per poter entrare nel loro “atelier” e, insieme a loro, compiere dei passi di questo faticoso e affascinante cammino. La novità di quest’anno sono gli incontri di lettura, che si affiancheranno agli appuntamenti con gli ospiti, in cui proveremo ad andare a fondo nel testo, magari concentrandoci a lungo su pochissimi versi, per provarne la tenuta, la reale irriducibilità. La poesia è un rischio, di sé e del mondo. Di questo rischio abbiamo bisogno.»
(Pietro Cagni)
Attualmente il CPCC sta definendo il calendario del prossimo anno sociale 2016/2017 che sarà altrettanto ricco di incontri ed eventi, «nella convinzione che la poesia, in quanto libera espressione dell’intelligenza e delle passioni umane, pure in una realtà vivace sebbene non propriamente ‘centrale’ come quella di Catania, abbia molto da dire e soprattutto da dare per quello che riguarda la (ri)costruzione di uno sguardo condiviso sulla realtà. Perché prima delle parole, come ci dice Carver, c’è uno sguardo, che scruta il silenzio delle cose e si accende».
(Pietro Russo)
Il laboratorio nasce da un gruppo di amici. Questa origine non è secondaria o lontana nel tempo, perché in qualche modo detta la natura dell’iniziativa presente. Il laboratorio, infatti, è innanzitutto un’occasione di incontro, offerta a tutti; è la possibilità di uscire dalla solitudine in cui molti credono che la poesia possa fiorire, ma che spesso diventa un riparo in cui custodire gelosamente i propri testi, tenuti al riparo del giudizio, del confronto degli altri. Per carità, non c’è nulla di male in questo, ma così facendo (è ciò di cui ci siamo accorti in questi anni) è davvero difficile crescere in consapevolezza e autocoscienza, perché non si cresce da soli, ma seguendo qualcuno. Questi sette incontri saranno la possibilità per tutti colo che parteciperanno di addentrarsi un po’ di più nel mistero delle parole, della loro significazione, di quello sfondamento del loro limite che accade solo nella poesia.
(Pietro Cagni)
Per ulteriori informazioni visita il blog del Centro di Poesia Contemporanea di Catania o la pagina facebook. Il Centro di Poesia Contemporanea di Catania (CPCC) nasce nell’Ottobre del 2014 per libera iniziativa di un gruppo di amici, poeti, professori e studenti. È un’organizzazione senza scopo di lucro che si propone di diffondere, approfondire ed incrementare lo scambio e la documentazione sulla poesia contemporanea, anche nella prospettiva di una promozione e valorizzazione delle ricche risorse culturali del territorio locale. A tale fine il Centro intende creare occasioni di incontro, di discussione, di studio anche in ambito laboratoriale, favorendo la fruizione di una esperienza viva della poesia contemporanea. Dal 2015 il CPCC stringe un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche (DISUM) dell’Università di Catania.
In quasi due anni di attività il CPCC SI è fatto promotore di alcune fortunate iniziative culturali, tra le quali ricordiamo:
- due cicli di incontri del Laboratorio di scrittura poetica “Le parole della poesia”, gratuiti e aperti a ogni tipologia di fruitore (studenti universitari, studiosi, appassionati di poesia e di scrittura), che hanno consentito ai partecipanti di confrontare i propri testi con alcune delle voci poetiche più importanti nel panorama nazionale: Giuseppe Conte, Gian Mario Villalta, Maria Attanasio, Tiziano Broggiato, Davide Rondoni, Tommaso Di Dio, Roberta Dapunt, Angelo Scabdurra, Gianfranco Lauretano, Nicola Bultrini, Riccardo Emmolo;
- il mini-ciclo di incontri “Conversando con…”, in collaborazione con il Disum di Catania, nel quale sono stati ospitati i poeti Sauro Albisani e Daniele Piccini;
- una serata dedicata alla poesia della generazione emergente, “Poesia d’emergenza”, che ha visto i giovani, ma già artisticamente maturi e consapevoli, poeti Carmen Gallo, Simone Di Biasio e Valerio Grutt dialogare con il pubblico sulla necessità della scrittura poetica nella realtà odierna;
- due edizioni de “L’Isola dei poeti”, una kermesse estiva di musica e reading poetici specificatamente rivolta a un contesto di incontro conviviale;
- numerose presentazioni e incontri con autori della scena poetica nazionale e locale.
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Giancarlo Pontiggia (Seregno, 1952) è un poeta, critico letterario e scrittore italiano. Pontiggia ha frequentato la Facoltà di Lettere presso l’Università degli Studi di Milano, e si è laureato con una tesi sulla poesia di Attilio Bertolucci. Dal 1977 al 1981 è stato redattore della rivista di poesia «Niebo» ed in collaborazione con Enzo Di Mauro ha curato nel 1978, per l’editore Feltrinelli, “La parola innamorata. Poeti nuovi.” Ha tradotto dal francese, tra molte altre opere, “La nouvelle Justine” di de Sade, le “Bagatelle per un massacro” di Céline, le varie versioni del “Fauno” di Mallarmé, “La bambina dell’oceano” di Supervielle, “Charmes” e “Il mio Faust” di Paul Valéry. Verso la fine del 1980 il suo interesse si è spostato ai classici con la traduzione delle “Olimpiche” di Pindaro, “La congiura di Catilina” di Sallustio e l’opera di Rutilio Namaziano. Tra il 1996 e il 1998, in collaborazione con Maria Cristina Grandi (sua moglie e insegnante di italiano e latino), ha pubblicato per la casa editrice Principato i 3 volumi della Letteratura latina. Storia e Testi Le sue poesie, i suoi saggi e gli studi da lui compiuti sulla teoria poetica sono stati pubblicati su numerose riviste e antologie. Nel 1998, con la raccolta poetica “Con parole remote” pubblicata da Guanda, ha ottenuto il Premio Internazionale Eugenio Montale 1998. Insegna letteratura latina e italiana presso un liceo milanese e collabora come critico letterario al quotidiano Avvenire. Insieme a Paolo Lagazzi è l’autore del manifesto per una nuova critica “I volti di Hermes” che è stato pubblicato sul n.209 dell’ ottobre 2006 della rivista Poesia dell’editore Crocetti. Sempre con Lagazzi è il responsabile della Sezione Letteratura Italiana della rivista “ALI” (Edizioni del Bradipo), diretta da Gian Ruggero Manzoni, e della rivista “Poesia e Spiritualità”, diretta da Donatella Bisutti. Ha partecipato, nel 2009, all’Omaggio ad Alfonso Gatto, organizzato a Salerno, in occasione del Centenario della nascita del poeta salernitano. Nel 2010 è stato tra i protagonisti degli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo.
Irene Santori (Roma, 1973) laureata in Filosofia, è autrice di raccolte poetiche, saggi critici, traduzioni letterarie e adattamenti teatrali. Nel 2006 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, In tempo e disparte, Ed. Gazebo; nel 2011 il volume Jean Racine. Poesie Sacre. Introduzione, traduzione e commento, Olschki; nel 2015 la raccolta Hotel Dieu, Ed. Empirìa. Autrice e conduttrice di Radio3-Rai (Uomini e Profeti, Storie, Vite che non sono la tua), dal 2011 è socio fondatore e membro del Consiglio Direttivo della Libera Associazione Vasco Bendini.
Nino De Vita (Marsala, 8 giugno 1950) è scrittore e poeta dialettale italiano. È riconosciuto come una delle voci poetiche più interessanti e rigorose delle letteratura contemporanea. Dopo le scuole superiori frequentate nella città natale, si trasferisce a Palermo dove consegue la Laurea in Scienze Agrarie. Esordisce, nel 1984, con la raccolta di versi Fosse Chiti, Società di Poesia 1984 (Premio Cittadella), a cui fa seguito una trilogia in siciliano: Cutusìu, Mesogea 2001 (Premio Mondello); Cùntura, Mesogea 2003 (Premio Napoli); Nnòmura, Mesogea 2005 (Premio Salvo Basso e Bartolo Cattafi) Nel 2011, sempre con Mesogea, è uscito Òmini, il suo quarto libro in dialetto (Premio della Giuria Viareggio-Rèpaci 2012). Nel 1996, per la sua opera poetica, gli è stato assegnato il Premio “Moravia”; nel 2009, il Premio “Tarquinia-Cardarelli” e nel 2012 il Premio “Buttitta”. Nino De Vita si occupa inoltre della “Fondazione Sciascia”, sorta a Racalmuto per volontà dello scrittore siciliano scomparso. Tre suoi racconti per ragazzi, Il cacciatore (illustrato da Michele Ferri) 2006, Il racconto del lombrico (illustrato da Francesca Ghermandi) 2008, La casa sull’altura (illustrato da Simone Massi) 2011, sono stati pubblicati dall’Editore Orecchio Acerbo di Roma. Specie l’ultimo dei tre ha riscosso grande attenzione in quanto è stato inserito nella terna di libri che concorrevano al Premio Andersen. È anche autore di diverse plaquettes e raccolte di versi pubblicati in edizioni a tiratura limitata.
Davide Rondoni, Forlì 1964, ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra i quali “Apocalisse amore”, Mondadori 2008, “Avrebbe amato chiunque”, Guanda 2003, “Compianto, vita”, Marietti 2001 e “Il bar del tempo”, Guanda 1999, “Rimbambimenti”, Raffaelli 2010, “Si tira avanti solo con lo schianto”, Whyfly 2013, con i quali ha vinto alcuni dei maggiori premi di poesia. E’ tradotto in vari paesi in volume e rivista. Realizza e collabora a programmi di poesia in tv (Rai, Sky, San Marino rtv e tv2000) e ad alcuni quotidiani come editorialista. Ha fondato e fa parte del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e dirige la rivista clanDestino. Suoi recenti volumi di saggi sono “L’amore non è giusto” CartaCanta 2014, “Nell’arte vivendo”, prose e versi su arte e artisti, Marietti 2012, “Contro la letteratura”, Saggiatore 2011, sull’insegnamento a scuola (in uscita nuova edizione da Bompiani), “Il fuoco della poesia”, Rizzoli 2008, “Non una vita soltanto”, Marietti 2001. Dirige le collane di poesia per Marietti e CartaCanta. Ha diretto eventi e festival di poesia come “Dante09” e “Luce per la poesia” nelle centrali elettriche, ora dirige “il piccolo festival dell’essenziale” a Roma. È autore di teatro e di traduzioni da Baudelaire, Rimbaud, Péguy e altri. Ha partecipato a festival internazionali di poesia in molti paesi. In prosa ha pubblicato Gesù, un racconto sempre nuovo, Piemme 2013, Hermann, Rizzoli 2010, I santi scemi, Guaraldi 2003, E se brucia anche il cielo, romanzo di Francesco Baracca guerra e d’amore, Frassinelli, 2014. Se tu fossi qui, San Paolo 2014, premio Andersen per narrativa ragazzi. Sempre per ragazzi ha scritto in versi e prosa. Tiene corsi di poesia presso alcune Università e gruppi di vario genere. La natura del bastardo (Mondadori, 2016) è il suo ultimo lavoro poetico.