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Spesso la nascita di una casa editrice è frutto di tanti piccoli passi e di tanti incontri e situazioni inattese. Penso però che la cosa più particolare – a proposito di aneddoto – sia stata una cosa che ha poi dato i suoi frutti dopo tanti anni. La prima volta che ci incontrammo, io e Mariacarmela Leto cofondatrice della Giulio Perrone Editore, con Paolo Di Paolo, si parlò per una serata intera di fondare una rivista che in realtà dopo tanti e tanti tentennamenti ha preso il via solo l’anno scorso. Un regalo che avevamo deciso di farci dopo tanti anni di lavoro e che invece ora è diventata un’importante realtà e un progetto in crescita. Mi riferisco a Orlando Esplorazioni che ormai oltre che una rivista è anche un’associazione culturale impegnata in importanti progetti come la scuola di lettura che prenderà avvio a Febbraio a Roma (www.orlandoesplorazioni.com).

Qual è la vostra linea editoriale e precipuamente in quale direzione si muove?

Sin dalla nascita della casa editrice nel 2005 ci siamo occupati di scouting privilegiando la ricerca di nuovi autori italiani di qualità. Un percorso faticoso che ci ha dato però negli anni grandi soddisfazioni con autori come Paolo Di Paolo (finalista Strega 2013 con Feltrinelli), Giorgio Nisini (dozzina Strega 2011 con Fazi), Giuseppe Rizzo (uscito nel 2013 per Feltrinelli), Gabriele Santoni (vincitore Esordire 2012 e YouCrime Rizzoli 2013), Chiara Valerio (Mantova 2007), Ilaria Rossetti (Campiello Giovani e Subway) e Giuseppe Aloe (dozzina Strega 2012 con La logica del desiderio pubblicato da noi) che sono un po’ il nostro fiore all’occhiello. Dall’altra parte questi quasi nove anni di lavoro ci hanno permesso anche di pubblicare autori già affermati come Dacia Maraini, Antonio Tabucchi, Ugo Riccarelli, Lidia Ravera, Rossana Campo, Paolo Poli, Lia Levi, che hanno dato un importante supporto al nostro progetto editoriale.

Viviamo nell’epoca delle facili pubblicazioni, in che modo un editore può salvaguardare l’autenticità della cultura?

In realtà è molto semplice. Basta mettere sempre la qualità davanti a tutto. Cercare di essere onesti intellettualmente e scegliere solamente gli autori e i libri che possano dire qualcosa di importante e aggiungere un tassello al proprio percorso culturale ed editoriale. Rischiare con intelligenza e difendere i buoni libri. Alla lunga questo paga sempre, crea un pubblico di riferimento e consente di distinguersi da chi segue solo le facili mode che si spengono nell’arco di una stagione.

Pro e contro dell’ebook.

Sottrarsi al progresso e alle novità è folle perché non scordiamoci che il lavoro editoriale ha una delle sue componenti primarie nella creatività e anche nel tentativo di avvicinare più persone possibili alla lettura. Pur essendo molto affezionati alla dimensione cartacea dell’oggetto libro con tutte le sue insostituibili caratteristiche e feticismi, stiamo pian piano cercando di aprirci al digitale. La speranza è che possa essere nel tempo un elemento di pluralità e dinamismo editoriale permettendo alle realtà indipendenti di raggiungere un pubblico sempre più vasto.

Pensando alla vostre collane “Poiesis” e “inNumeri”, essendo la vostra casa editrice dedita anche alla poesia, domandiamo in che modo è possibile riconoscere un vero poeta e, conseguentemente, selezionarlo per la pubblicazione?

La poesia in Italia è considerato un genere “minore” a livello commerciale ed editoriale. Un vero peccato perché esistono tantissimi autori, spesso inediti, che hanno una qualità straordinaria e portano avanti un’importante lavoro sulla lingua e sullo stile. Trovarli se si ha la voglia di cercare e di mostrare apertura non è difficile e posso dire che spesso il livello è più alto rispetto alle proposte di narrativa che arrivano in redazione.

Quali le peculiarità dei vostri autori?

Raccontare la realtà. Non abbiamo mai pubblicato fantasy, fantascienza e romanzi storici. Non per una questione di spocchia o di poca considerazione del genere ma perché ci interessa sempre partire dal mondo che viviamo. Nei prossimi mesi per esempio partirà una collana noir che però sarà nei vari libri molto legata alla città, all’aspetto metropolitano che fa da sfondo alle storie. Cerchiamo poi autori con cui costruire un percorso di crescita che passa attraverso almeno due o tre libri prima che, come spesso accade e ci auguriamo, vengano scoperti e valorizzati ancora di più da un grande editore.

Quali reputate essere – tra i vostri – i libri più interessanti già editi o di imminente pubblicazione?

A marzo uscirà un romanzo di Alessio Dimartino, il suo secondo, in cui crediamo moltissimo. Si tratta di un giovane autore di grande talento e sicuramente l’uscita di narrativa italiana più importante di quest’anno. Tra pochi giorni invece sarà in libreria Una cauta sapienza di Paolo Maggi che apre la collana iDiamanti di medicina narrativa. Un progetto molto nuovo in Italia e a cui teniamo moltissimo perché anche in questo caso apre un nuovo sguardo e un possibile punto di osservazione diverso sulla realtà che ci circonda.

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