L’epistolario tra Sackville-West e Woolf. Una storia la cui forza risplende e sfida canoni e conformismo.

Il loro amore «si tramuta in gelosia e in abbandono e trapassa in tradimento e in rimpianto, ma non finisce mai. Le due donne si incontrano, si separano, si scrivono, smettono di scriversi, riprendono a scriversi, e sempre la tenerezza, l’amicizia, la nostalgia riemergono, e tornano la luce e l’incanto»: così scrive Nadia Fusini nel suo saggio contenuto in Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d’amore e desiderio, a cura di Elena Munafò, traduzione di Sara De Simone e Nadia Fusini, edito dalla Donzelli. Si tratta della prima traduzione in italiano dell’epistolario tra Vita Sackville-West e la scrittrice Virginia Woolf che sarà presentato alla Feltrinelli di Catania nel pomeriggio del 13 Aprile prossimo alla presenza di Nadia Fusini e Sara De Simone.
Virginia Woolf incontrò per la prima volta Vita Sackville-West il 14 dicembre 1922 e un mese dopo ebbe la donna ospite a casa sua. L’ampio carteggio tra le due donne andrà avanti per vent’anni e in esso le dichiarazioni appassionate si alternano a improvvise ritrosie, i rimbrotti alle ironie. Vita e Virginia adorano scherzare, prendersi in giro, punzecchiarsi, ma spesso il gioco cede il passo a slanci impetuosi e senza freni. Il volume raccoglie oltre un centinaio di lettere, le più significative di questa storia, che culminerà per Virginia nella scrittura di Orlando: la biografia di un essere meraviglioso che vive per quattro secoli passando da un sesso all’altro, e che ha le fattezze della bella Sackville-West, è un omaggio a lei, un tentativo di rendere eterna una relazione minacciata dalle tante avventure di cui Vita non riesce a fare a meno.
Con gli anni, la passione travolgente si trasforma in amicizia profonda. Vita sarà sempre l’«adorata creatura» di Virginia, l’amazzone dalle gambe lunghe e affusolate che attraversa a grandi falcate le strade del mondo. Allo stesso tempo, Vita non lascerà mai la sua amata, la riempirà di regali e attenzioni, e sarà proprio lei l’unica persona – oltre a Leonard e alla sorella Vanessa – a cui Virginia consentirà di avvicinarsi nei momenti più cupi delle sue malattie.
Due scrittrici, due donne indipendenti, un grande amore. Queste lettere raccontano una storia la cui forza risplende ancora oggi, sfidando i canoni e il conformismo.

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