Come Patrizia Valduga ha scritto in altra occasione, «la poesia è come l’amore, è nostalgia d’indivisibile: entrambi si prefiggono un po’ di perdita di coscienza, un qualche smantellamento di quell’equilibrio infelice che è la nostra identità. Hanno entrambe una funzione erogena e quindi ansiolitica». Questa naturale convergenza diventa ancora più stringente nel caso di queste poesie fatte di fantasie erotiche, visioni iniziatiche e allucinazioni, ma anche di tanta consapevolezza «teorica» testimoniata da citazioni letterali di Sade e di Ignacio Matte Blanco. Il desiderio e i suoi misteri sono affrontati in diverse forme immaginative, linguistiche, metriche. Dalla Tentazione degli anni Ottanta alle versioni da Mallarmé e Racine, dalle Cento quartine alla riscrittura di Manfred e alla Lezione d’amore, questo volume è la summa delle poesie erotiche della Valduga. Con un saggio conclusivo che mette in luce il rapporto dell’autrice con la parola poetica, il suo modus operandi letterario e le sue più profonde ragioni interiori.
sette poesie da Poesie erotiche, Giulio Einaudi editore, 2018
da Prologo Lezione di tenebre
È lungo questo tempo senza fine
il mio cuore senza fine nel tempo.
È nero lungo un tempo senza fine
per non morire prima del suo tempo.
da Cento quartine
3.
Ho paura di te: sei cosí bello!
Non affogarmi in notti tanto nere
se prima non mi apri nel cervello
la porta che resiste del piacere.
11.
C’è un solo incontro e non c’è un solo addio
e devo sempre stare sul chi vive:
nel grande cimitero dei miei io
vivo una vita tutta recidive.
51.
Oscura chiarità, festoso inferno,
lucida frenesia, gioia impaurita,
riso nel pianto, brevità d’eterno,
trofeo e indice della mia vita…
73.
«Mucchi di mondi, grappoli di stelle…
sfoggio di universo mica per noi…
Stiamo vicini… pelle contro pelle…
e poi, mia vita, salvati se puoi!»
da Lezione d’amore (Primo tempo)
Cos’è l’amore che mi mandi intorno?
Libido narcisistica
con tanto di biglietto di ritorno.
Cosa farfugli di fusione e mistica?
Ochetta che s’impanca…
L’amore è in ciò che manca, è l’io che manca.
—
Tutti i miei falsi amori e falsi affanni
mi hanno portata a questa verità.
Ho cinque dieci trenta cinquant’anni:
è un’assemblea di tutte le mie età.
Cara ferocia, crudeltà magnanima:
nel sangue, in ogni stilla stride l’anima.
In copertina Patrizia Valduga (ph Dino Ignani)