Giovanni Costetti, ritratto di Dino Campana

Giovanni Costetti, ritratto di Dino Campana

Diranno demente al fiume che non abbatte le montagne
negli autunni di disgelo. Non come la pietra scura
lo richiama ai suoi luoghi, santi
perché deve cantarne il fondo e l’oro
del più lungo giorno. E deve aprirsi il petto con le mani
per mostrare il principio, quello delle stelle, il varco
che va sfamato con cieli vuoti e sangue: è lì che vi precedo
scrive
con il mio passo tempestato.
Parola della notte, cioè del vostro scemo.

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