“Prima della notte”, di Carmelo Di Mauro. “Un pensiero limpido da cui origina una parola nuda, tradotta in resistenza quotidiana”.

nota di lettura di Maria Gabriella Canfarelli

Scrive nella sua limpida prefazione la poetessa e critico letterario Grazia Calanna alla raccolta Prima della notte di Carmelo Di Mauro (Algra 2024, collana Plumelia a cura dell’editore Alfio Grasso), che le parole dell’autore  “suggeriscono una certa istantaneità nella composizione delle poesie, un’urgenza incontenibile e chiara come la luce presente sebbene l’incognito che bussa /dall’altrove. (…) Luce come luogo interiore dell’incanto, del soccorso, (…) sprigionata da una potenza d’animo che sconfina il tempo, che non si placa, che (…) rinasce fiduciosa, nelle mani giuste”. Religio, dunque legame compiuto nel segno dell’affettività familiare, della oblazione e della fiducia, della cura del corpo e dell’anima; alle mani amorevoli, accudenti, al sentimento dell’amore non esitante né cedevole di fronte alle difficoltà e ai limiti che la vita impone quando l’inatteso ci travolge, è dedicato questo diario della sofferenza e della seppur dura accettazione della malattia, accettazione in senso squisitamente cristiano, indicative le liriche dedicate al Natale, un rimando  alla Sacra Famiglia , tutt’uno di fede e di speranza trasposto da Di Mauro nelle pagine di questo diario intimo in cui annotare il cambiamento radicale e irreversibile del corpo. Va detto che l’autore trae da tale viaggio ulteriore agnizione, nuove consapevolezze con un pensiero limpido da cui origina una parola nuda, oggettiva, tradotta in resistenza quotidiana e soprattutto in parole di gratitudine verso l’amata, figura portante, solida e affidabile presenza, architrave reggente il cosmo domestico. Dichiarativi i versi (ma non sono i soli) de L’amore è cosa seria, non si esaurisce in leziose moine/abita il profondo, marchia ogni cellula, (…) aiuta a vivere, a durare. Dunque il proposito di ricambiare la quotidiana oblazione (l’amore in fondo è dono volontario di sé all’altro) con poesie dedicate, portate alla luce dopo avere scrostato la materia inerte: Prima che arrivi sera/devo levigare gli ultimi sassi grezzi/per creare collane /da regalare nel giorno di festa; e ancora, nell’intreccio di coordinate spazio-temporali, versi apodittici come La cura/ è un’amicizia silenziosa/ che allarga gli spazi ridotti…; amore e amicizia quali valori fondanti, universali sempre e ora che Il cammino diventa/pesante e incerto/ anche se per luoghi conosciuti e la sola certezza su cui contare sono le relazioni autenticamente solidali ovvero ciò che resta /che aiuta a vivere, a durare oltre il tempo passato e presente, tra i ricordi e il silenzio che solo il pensiero può inseguire.

 

Carmelo di Mauro (Aci Bonaccorsi, 1958), dopo gli studi umanistici ha fondato la “Società Editrice Poliglotta” ad  Acireale nel 1983 e ha istituito il “Premio Europeo Selecta” (poesia e narrativa, grafica e pittura). Negli anni Novanta ha lasciato l’editoria per lavorare in un’azienda di metano. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e pubblicato racconti, poesie e opere di storia locale.   

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