Il sogno giace
nella penultima casa:
il non detto
il perso
il sommerso
l’inesaudito
ciò che è stato stradetto
maledetto
costretto
il brutto
il calcio
il vetro sfondato
le porte sbattute
l’epiglottide ottusa
il cibo non passa
il diavolo in casa
il padre depresso
la madre di pietra
i piedi al contrario
la neve che cade
la pioggia si appoggia
il sogno è il gioco del tempo
io sono il dado.
—
La nottola cade nel crepuscolo
quando il mondo si ritira
le case si accendono
i capelli si sciolgono
e qualcuno li bacia.
—
Non c’è un punto
del tuo corpo
che non sia una meta.
—
Pende il filo del tuo nome
dalla mia bocca
quando in me
ciò che sei tu
arriva alla luna
e sboccia.