Sebastiano Aglieco. ‘Infanzia resa’ (e impegno civile di un poeta lirico)

Anteprima

Queste poesie sono state scritte nella mia attuale scuola – Casa del Sole di Milano – e in strada, nelle pause per tornare a scuola. Rappresentano, quindi, un diario privato, in stretto rapporto con gli eventi della giornata, fino all’ultimo giorno di scuola della quinta e poi, successivamente, in seconda elementare. È un libro che offro come riflessione sul peso e sul valore dell’educazione; ma anche sulla scrittura che nasce prima di diventare “poesia”, e del rapporto che sempre i poeti dovrebbero mantenere con l’origine e con i bambini. Lo considero un libro di impegno civile – per come un poeta lirico possa intendere l’impegno civile -. 

(nota dell’autore)

*

Infanzia resa, (…) è la prova, nero su bianco — semmai ce ne fosse bisogno —, che insegnare sia una questione di comunione, per quanto sempre in fieri; che il poeta e la sua poesia siano anch’essi una questione di comunione. E tuttavia Infanzia resa è molto più che una semplice prova: nella scrittura poetica di Sebastiano Aglieco la parola e la realtà non si fondono e non si confondono: diventano piuttosto una cosa sola, pur se distinte.

(dalla prefazione di Massimiliano Magnano)

 

tre poesie 

Rito

Sepàrati dal tempo, per un solo attimo
nel perimetro del cerchio offerto all’aria
allo sguardo degli uccelli senza resa.
Ti guardano, sospesi, ai confini del tuo
regno dove hai mani solo per la
terra, la terra che ti accoglie mentre
ti presenti al tempo e, d’un tratto, il parco
s’illumina, alle otto e venti di ogni mattina.

 

 

Tu non puoi essere mio figlio
tu, fra poco, attraverserai questa mia
terra e mi offrirai in pegno solo
un po’ di dolore. Il mondo ti lascerà
passare nella mia bocca e sarà
più forte il canto, il pianto
tu mi verrai a trovare nella
forma di un altro bambino.

 

 

Il vostro vero nome

Non baro
voglio che capiate il dolore degli altri
che sia amato e custodito
nell’attesa del vostro vero nome.
Riportate la parola al suo stupore!
Voglio rimanere in questo tempo
come il bagolaro che si piega
alla ferocia delle vostre mani.
Offritemi al dio della pazienza.

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