Autore: Luca Buonaguidi

Luca Buonaguidi (Pistoia, 1987) ha pubblicato in poesia I giorni del vino e delle rose (2010, Fermenti), Ho parlato alle parole (2014, Oèdipus) e sono in uscita INDIA – complice il silenzio (Italic Pequod), diario di un viaggio in solitaria e via terra di sei mesi tra Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal e Tibet e Franti. Perché era lì – Antistorie da una band non classificata (Nautilus Autoproduzioni), romanzo collettivo che ha curato e con scritti del collettivo Cani Bastardi intorno a Franti, una delle più influenti band italiane degli anni ’80. In prosa ha pubblicato un racconto ne La sagra è vicina (2013, Beltempo). Suoi testi o commenti ad essi si leggono su varie riviste di letteratura e poesia (Poesia, La poesia e lo spirito ecc.) e raccoglie le sue scritture eterogenee sul suo blog anarco-autistico www.carusopascoski.com. Scrive/ha scritto reportage, opinioni e approfondimenti di cultura e società nelle sue varie forme per Altracittà, AsapFanzine, Asia Blog, Cani Bastardi, CineFatti, Comunità Provvisorie, i.OVO, Il Backpack, Il Tirreno, Impatto Sonoro, KonSequenz, l’EstroVerso, Lo Snodo, MeMeCult, Mola Mola, Stordisco, Vai a quel paese! – Go face yourself e altre. I suoi reading vengono ospitati in tutta Italia, sono/sono stati sonorizzati/accompagnati da musicisti come Elias Nardi, Trucupas, Jacopo Salvatori, Chris Yan, Collective Nimel, Gianni De Angelis e compaiono nel disco Approdi. Avanguardie musicali a Napoli (KonSequenz, 2015) curato da Girolamo De Simone con la collaborazione di tredici compositori (Max Fuschetto, Vito Ranucci, Enrico Iannacone…). È autore del testo di una canzone nel prossimo disco dei Maisie, tra le più importanti band italiane contemporanee, e collabora come paroliere con altre band. In corso d’opera si segnalano in particolare un saggio di psicologia del linguaggio poetico dal titolo Poesia e Psiche – L’enigma, la storia e l’incontro del mondo poetico con la psicologia che annovera vari interventi esterni d’autore; l’opera multimediale Alphabet Series/Salvezza che cade col pittore belga Pol Bonduelle; un poema di cui custodisce gelosamente i contenuti ma non il titolo provvisorio Poeta perché tutti suonavano già la chitarra ed altre già non più eventuali ma necessariamente futuribili. Laureato in Psicologia Clinica, già tutor per studenti disabili e operatore presso una comunità terapeutica, conduce seminari esperienziali sul carattere antropologico, espressivo e terapeutico della poesia e progetti di scrittura creativa con utenza caratterizzata da disabilità cognitiva e motoria. Vive oggi in un paese di una decina di anime sull’Appennino tosco-emiliano per riscoprire l’importanza di essere piccoli.