“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza fare nulla”. Un pensiero intramontabile di Albert Einstein per ricordare che domani, alle ore 10, in piazza Stesicoro, a Catania, si terrà un sit-in dal titolo “Donna – il coraggio della Libertà. Il velo o la vita…tutto si compie nella mia nudità” proposto dall’associazione “Catania più Attiva”, presieduta da Santo Musumeci.
“L’indifferenza uccide! Voltarsi dall’altra parte per non vedere la cruda realtà in faccia è la forma più alta di codardia. Gesti coraggiosi come quello della studentessa iraniana, vengono fraintesi e giudicati, additati come eccessivi, inutili e autolesivi. Invece penso che, nel suo gesto, sia racchiusa tutta la rabbia e la ribellione di tutte quelle donne che aspirano alla libertà, alla parità, alla considerazione. Questo sit-in, promosso, appunto, dall’associazione Catania più Attiva, della quale mi onoro essere la vicepresidente, vuol essere un invito alla riflessione sulla condizione delle donne ai giorni nostri che non differisce di una virgola da quella del passato. Ogni tipo di violenza perpetrata è un lama affilatissima conficcata sulle coscienze di ogni singolo essere vivente. È la sconfitta dell’umanità”, dichiara Antonella Sturiale che prosegue ricordando gli ultimi accadimenti e strazianti fatti di cronaca: “Iran, una studentessa sfida l’obbligo del velo: si toglie il resto degli abiti, viene arrestata dalla polizia morale. La scena, accaduta all’Università della Scienza e della Ricerca di Teheran, immortalata da un video divenuto virale, mostra tutto il coraggio della giovane di fronte al divieto imposto dagli ayatollah. La notizia riporta alla memoria la battaglia delle iraniane contro il velo obbligatorio, divenuta tragicamente nota negli ultimi anni a seguito della morte di Mahsa Amini, la studentessa curdo-iraniana, anche lei dell’Università di Teheran, scomparsa mentre era in custodia della polizia morale nel settembre del 2022. Attualmente non si hanno più notizie di Ahoo Daryaei e si teme sia sotto tortura, come denuncia Amnesty International. In Italia, questa notizia ha riempito le pagine dei giornali; sui social tutti a pubblicare foto e video con appelli alle donne, appelli alle donne femministe come un atto dovuto, come se gli uomini fossero esonerati da ogni responsabilità, confermando quanta sia lunga anche nel nostro paese la strada per l’emancipazione femminile”.
“Catania più Attiva”, giovane associazione molto impegnata su temi e problematiche sociali, su proposta della vicepresidente, Antonella Sturiale, e della consigliera, Giusy Pischedda, ha lanciato la proposta di organizzare il suddetto sit-in grazie affinché, prendendo spunto dalla vicenda della studentessa iraniana, si possa parlare di violenza sulle donne, argomento sempre tristemente attuale (i numeri lo confermano: 96 omicidi al 26 ottobre del 2024).
Il sit-in vedrà la partecipazione di numerose associazioni provenienti da tutte le province siciliane. Nel corso del sit-in, oltre alle testimonianze dirette di donne che hanno subito violenza, sarà data la possibilità di discutere e confrontarsi anche sulle nuove forme di violenza, in particolare attraverso i social, pensiamo al fenomeno del “revenge porn” (ovvero la vendetta porno o pornovendetta consistente nella condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet, senza il consenso dei protagonisti) e che solo pochi giorni addietro fa sortito una giovane vittima, una ragazza adolescente di Enna che, umiliata e ferita profondamente, si è tolta la vita. Il presidente di “Catania più Attiva”, Santo Musumeci, auspica una grande e matura partecipazione di ragazzi e delle ragazze delle scuole di ogni ordine e grado. Urge iniziare un dialogo, urge consapevolezza. Per l’occasione sarà diffuso il monologo ispirato a Ahoo Daryaei. Alla fine del sit-in sarà recitata una poesia scritta da Antonella Sturiale profondamente ispirata dalla vicenda di Ahoo Daryaei, dal titolo “Donna – il coraggio della Libertà”.
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In copertina “Freedom” di aleXsandro Palombo
“Ahoo Daryaei ci ha donato il suo corpo come atto d’amore universale per farne un’arma pacifica con cui sfidare il regime islamico degli Ayatollah. – sottolinea l’artista aleXsandro Palombo – Il suo gesto è profondo, il suo sacrificio è dirompente, Ahoo Daryaei ci invita a diffondere il messaggio attraverso il suo corpo e a portare avanti l’urlo di #libertà e di #coraggio delle donne iraniane. Un monito a non voltarci dall’altra parte, a lottare insieme a loro per non essere complici e indifferenti”.