Daniele Gorret, Reliquie (Einaudi)

Questo di Daniele Gorret è un libro particolare, monotematico, tutto dedicato ai resti, a ciò che rimane per poco o per molto tempo: una pietra che resiste dal paleozoico, il cadavere di un passero che invece fra pochi giorni non ci sarà piú, un vecchio quaderno di scuola, un disco dei nonni, i peli di un cane morto da anni che ogni tanto riemergono da un tappeto o da un cuscino dismesso… La reliquia è un concentrato di vita vissuta, di memoria, di dignità con cui viene attraversato il tempo. Ma è anche un oggetto, sempre in bilico tra il museo e la pattumiera. È un corpo, un corpo esposto e predisposto alla devozione. Cosí Gorret snoda questa raccolta di poesie come un rito atto a evocare l’essenza piú profonda della vita e della morte.

 

questo è Bernardo si vede dal panciotto,
questo Giuseppe con due medaglie
al petto,
questa Teresa sorella senza sposo,
questo Vittorio con barba e baffi bianchi,
questo Giovanni con moglie triste
al fianco,
questa prozia che trema pure in foto,
questi altri tre di cui non so piú i nomi…

 

Daniele Gorret è nato ad Aosta nel 1951. Fra i suoi libri di poesia: Ballata dei tredici mesi (Garzanti 2003), Che volto hanno (LietoColle 2011), Quaranta citazioni per Anselmo Secòs (LietoColle 2015), Carni (peQuod 2021), Raccolta degli elogi (L’arcolaio 2022), Dalla vita (Ronzani 2023). Per Einaudi ha pubblicato Reliquie (2023). Ha tradotto da Sade, Gide, Céline, Malraux, Blanchot, Caillois.

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