Flatus vocis di Luigi Carotenuto

La buonanima di Karl Popper cosa avrebbe detto dell’attuale stato televisivo, della serviTv italiana? Altro che patente per fare i programmi, io proporrei lo spegnimento definitivo di quel quadratino di colori in pseudomovimento, sonnifero per menti pensionate. Non sentire più il flatus vocis di opinabili opinionisti, né retoriche da macchiette di politicanti che recitano interesse per le sorti del Paese formaggino, dalla morale e i valori deformabili, flaccidi. Processo di cristallizzazione delle verità e delle emozioni, dietro lo schermo si occulta ad arte quanto andrebbe pensato, detto, immaginato. L’immagine nega l’immaginazione, si impone alla mente, saltando tutte le dogane critiche. Si vende il tragico vero come fosse tragico cinematografico: i luoghi del delitto diventano set dove le vittime vengono rubate alla sfera privata, l’intimità rapita. Nessun memento mori vale per il fagocitante apparato mass mediatico, dove tutto è funzionale all’attenzione momentanea, carpe diem amorale. La morte viene spogliata di vita, la vita denudata di morte, in questo freddo di corpi e anime discinte chi potrà più gridare che il re è nudo?

(l’EstroVerso Gennaio – Febbraio 2011)

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