«Kamen’» n. 48 (Letteratura e Giornalismo, Poesia e Materiali)

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Col quarantanovesimo numero (n. 48 gennaio 2016) la rivista «Kamen’» entra nel suo venticinquesimo anno di vita e lo fa cambiando Editore. Dallo storico Vicolo del Pavone di Piacenza, alla Libreria Ticinum di Voghera. In questo numero sono presenti le sezioni di Letteratura e Giornalismo, Poesia e Materiali. La sezione di Letteratura e Giornalismo, terza sezione dedicata all’argomento, si occupa di uno dei padri del giornalismo del Secondo Ottocento, Francesco Giarelli. Di Giarelli si riproduce una selezione di pagine da Vent’anni di Giornalismo (1868-1888), accompagnate dalla Prefazione allo stesso volume di Giovanni Cairo e da una Nota a Francesco Giarelli di Daniela Marcheschi.

Nato a Piacenza il 27 settembre 1844, era ancora studente quando cominciò le sue prime collaborazioni giornalistiche alla «Gazzetta di Piacenza», e si formò Giarelli- 20 anni di giornalismoa un liberalismo d’impronta democratica. Dopo aver affrontato gli studi nella città natale e a Parma, quindi a Pavia dove si laureò in Giurisprudenza nel 1867, intraprese a Piacenza la carriera di avvocato, che lasciò ben presto. Su invito di Felice Cavallotti, nel 1871 si trasferì a Milano, per collaborare alla «Gazzetta di Milano», dove conobbe lo “scapigliato” Giuseppe Rovani, e al «Gazzettino rosa» (fondato nel 1868 da Cavallotti stesso e Achille Bizzoni). Per questo foglio assunse lo pseudonimo Don Lumachino, firmando nel 1872 la rubrica I suoni dell’anima, dalle tematiche varie, come era in uso all’epoca.

Giarelli fonda intanto e dirige «La Voce del Popolo», che non ha fortuna. Per qualche anno si arrangia con collaborazioni diverse e saltuarie ad altre testate fino al dicembre 1875, quando l’amico ed estimatore Cavallotti gli affida la redazione della cronaca cittadina del quotidiano milanese «La Ragione». Giarelli inventa letteralmente la cronaca come genere letterario moderno e fa del cronista un attivo protagonista del giornalismo nuovo. Fra indagine e denuncia, pubblica nel 1878, nel periodico «La Farfalla» a cui collabora, le sue Scene contemporanee della Milanosotterra e, nel 1888, sarà fra gli autori dell’opera in due volumi Il ventre di Milano (Milano, C. Aliprandi): una «fisiologia della capitale morale per cura di una società di letterati». Scaturisce da tutto quanto è stato detto finora una suggestiva esperienza della vita letteraria e artistica di Milano, che Giarelli rievocherà in maniera efficace nel suo libro di memorie Vent’anni di giornalismo (1868-1888), uscito prima a dispense, quindi in volume, a Codogno presso la casa editrice Alessandro Gaetano Cairo, negli anni 1895-1896. Si tratta di un’opera fondamentale per conoscere un periodo cruciale della storia dell’Italia post-unitaria e per comprendere il giornalismo di quel periodo.

Rientrato a Piacenza, nel 1889 dette alle stampe la Storia di Piacenza dalle origini al 1870, un’opera in due volumi commissionatagli dall’editore Vincenzo Porta. Mentre allestiva vari opuscoli e studi critici e letterari, continuava a inviare numerosi articoli ai giornali della penisola. Nella città natale, Giarelli fu pure Consigliere comunale e Assessore alla Pubblica Istruzione. Morì il 16 settembre 1907 nel paese di Pontenure, vicino a Piacenza.

Margherita Rimi - CopiaLa sezione di Poesia è dedicata alla poetessa Margherita Rimi. Ad un’ampia selezione di poesie, talune inedite, fa seguito la Nota di presentazione di Amedeo Anelli «La poesia mette le cose a posto», e la Bibliografia. Margherita Rimi è nata a Prizzi (PA), nel 1957; e vive tra Palermo e Agrigento, lavorando in quest’ultima città e nella sua provincia. Poetessa, medico e Neuropsichiatra Infantile, svolge da anni una intensa attività di prima linea per la cura e la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, impegnandosi in particolare contro le violenze e gli abusi sui minori e a favore dei bambini portatori di handicap. Ha cominciato a scrivere all’età di 12 anni, e dal materiale che si è accumulato negli anni l’autrice attinge ancora oggi. Esordisce nel 1990 con la raccolta Traccia di interiorità, Ragusa, Cultura Duemila Editrice. A questo volume seguono Per non inventarmi, prefazione di Marilena Renda, Castelvetrano-Palermo, Kepos, 2002; La cura degli assenti, prefazione di Maurizio Cucchi, Faloppio, LietoColle, 2007; Era farsi. Autoantologia 1974-2011 , prefazione di Daniela Marcheschi, Venezia, Marsilio, 2012, Nomi di cosa – Nomi di persona, risvolto di copertina di Amedeo Anelli, Venezia, Marsilio, 2015. Ha scritto anche La civiltà dei bambini. Undici poesie inedite, e una intervista, a cura di Alessandro Viti, Voghera (PV), Libreria Ticinum Editore – CISESG, 2015 (risvolto di copertina di Chiara Tommasi). Fa parte della redazione della rivista «Quaderni di Arenaria ». Collabora alle attività della Fondazione Antonio  Presti-Fiumara d’Arte- La Piramide e a varie riviste italiane di poesia: «L’immaginazione», «Poesia», «Il Segnale», «La Mosca», e la già citata «Quaderni di Arenaria». È consulente culturale del Premio Telamone di Agrigento; e componente della Commissione Medicina e Cultura presso l’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Agrigento. Fra i premi ricevuti, il Laurentum 2012 e la Segnalazione Speciale “Stefano Giovanardi” Premio Brancati Zafferana 2013, per l’opera edita Era farsi Autoantologia 1974-2011 (Marsilio). Nel 2014 le è stato conferito il Premio Città di Sassari alla Carriera.

U K Le GuinLa sezione di Materiali, a cura di Elisabetta Stacchiotti Binni è dedicata alla scrittrice statunitense di Ursula K. Le Guin. Contiene bilingue inglese e italiano il Discorso di ringraziamento in occasione del conferimento del National Book Awards, inoltre un saggio di Darko Suvin a lei dedicato, anch’esso in inglese ed italiano, Una nota su Ursula K. Le Guin e sulla sua Dichiarazione di Indipendenza delle Arti dal Capitalismo. Ursula K[roeber] Le Guin è nata il 21 ottobre 1929.  Poeta, saggista e romanziera pluripremiata, si dedica soprattutto ai generi di Fantascienza, Fantasy, Letteratura per bambini e/o “giovani adulti”; inoltre scrive saggi e ha al suo attivo dieci raccolte di  versi. Trascorre la gioventù a Berkeley. Suo padre, Alfred L. Kroeber, famoso antropologo e teorico della cultura, era professore all’ Università della California, e sua madre, Theodora Cracaw, una scrittrice. Ursula Kroeber consegue un B.A. al  Radcliffe College (Università di Harvard) nel 1951 e un  M.A. in Letteratura francese ed italiana presso la Columbia University  nel 1952. Mentre si reca a Parigi, incontra lo storico Charles Le Guin, che sposerà. Nel 1958 si stabilisce a  Portland in  Oregon, dove  tuttora vive. Tra i numerosi romanzi fantascientifici sono The Left Hand of Darkness (London, Orbit, 1969; La mano sinistra delle tenebre, Bologna, Libra, 1971) e The Dispossessed (New York, Taplinger, 1974; I reietti dell’altro pianeta, Milano, Editrice Nord, 1976). Il romanzo più complesso è Always Coming Home (Oakland, University of California Press, 1985; Sempre la valle, Milano, Mondadori, 1986). Inoltre ha scritto un gran numero di brillanti short stories.  Le sue incursioni nella Fantasy Fiction raggiungono il loro apice nel ciclo di Earthsea, pubblicato per una parte tra il 1968 ed il 1972, e, per l’altra, tra il 1990 e il 2001.

 

 

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