“Questa fede mi viene dalla terra e dal sole”

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Sylvia Plath nella rielaborazione grafica di Nino Federico

L’unico vero attentato alla vita è smettere la vita. Smettere rintanandosi dentro fobie inoculate per spettacolarizzazione. Smettere barricandosi dietro la comodità. Smettere isolandosi a ridosso della convenienza. Smettere discostandosi dalle proprie più vergini percezioni. Smettere svendendosi al pregiudizio. Smettere abboccando l’esca (sempre fresca) del divide et impera.

A dispetto di quello che vogliono inculcarci, la verità è che il male prescinde dalla razza tanto quanto il bene appartiene ad ognuna.

“Mi sento come Giobbe, capace di gioia sotto le sferzate implacabili di qualsiasi sventura. Amo gli altri, le ragazze della casa, i ragazzi al giornale, e la gente che ama stare sotto il mio stesso sole corre a unirsi a me. Io do e do; la mia vita intera sarà un discorso di poesia e di amore per il prossimo a cui io do la miglior fibra di me stessa.

Questa fede mi viene dalla terra e dal sole; è pagana, in un certo senso; proviene dal cuore dell’uomo dopo la caduta.”*

 

 * di Sylvia Plath, da “Lettere alla madre” a cura di Marta Fabiani, Feltrinelli, 1980

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