L’ora presente
Dopo questo numero, il XII dall’anno dei natali, avendo da qualche tempo sospeso la stampa, scegliamo di chiudere l’uscita
Dopo questo numero, il XII dall’anno dei natali, avendo da qualche tempo sospeso la stampa, scegliamo di chiudere l’uscita
«Pupara sono / e faccio teatrino con due soli pupi / lei e lei / lei si chiama vita
Ricordate? Il precedente numero de l’EstroVerso consegnava una frase interrogativa dell’autrice in copertina, Sylvia Plath, Non è stupefacente il
L’unico vero attentato alla vita è smettere la vita. Smettere rintanandosi dentro fobie inoculate per spettacolarizzazione. Smettere barricandosi dietro
Stiamo diventando tutti fotogenici, fotodisponibili, fotodisinvolti, fotocomponibili, fotoconsacrati, tutti pronti al marchio dello scatto. Può una società che consegna
editoriale Questo pezzo non sta in piedi. Come un burattino senza burattinaio. Si svolge e involge su se stesso.
“Futilmente presente è la parola, anche questo dire” (Mario Benedetti, da ‘Tersa morte’, Mondadori, Milano,
“Un popolo senza lingua è un popolo senza cuore” La Rochefoucauld aveva visto giusto e lontano quando, tra le
Editoriale Come rane abbindolate dallo scorpione frigniamo il trapasso del giusto. Poche frottole. “Quaggiù”, in questo luogo-mondo, “nulla
Abitiamo un tempo imperfetto. Viviamo dentro vespai virtuali, liberamente ingabbiati nella trappola delle fugacità dove tutto si consuma nell’attimo