VINCENT VAN GOGH. LA DISCESA INFINITA.

SEGESTA (TP), 23 agosto 2022 – Noi artisti paghiamo un prezzo incredibilmente alto di salute, di giovinezza, di libertà… delle quali non dobbiamo godere nulla. Proprio come il ronzino che tira una carrozza di gente che godrà, loro sì, la primavera”, così scriveva Vincent van Gogh, due anni prima di suicidarsi. Con la prima nazionale a Segesta, il 29 e 30 agosto, di “Vincent van Gogh. La discesa infinita”, drammaturgia a cura di Paola Veneto, che ne firma anche la regia, la “lucida angoscia e la dannata ragione” di uno degli artisti più amati di tutti i tempi sono in scena in Sicilia con una performance che ne rievoca l’universo interiore e, grazie a un contributo d’autore, anche visivo.

Lo spettacolo, ispirato all’avvincente e commovente biografia che lo scrittore Giordano Bruno Guerri ha dedicato al geniale pittore olandese, prosegue dopo il debutto nel cartellone del Segesta Teatro Festival (Teatro Antico del Parco Archeologico di Segesta) a Giardini Naxos il 2 settembre (Teatro della Nike del Parco Archeologico Naxos Taormina) e a Catania il 3 settembre (Palazzo della Cultura, nel cartellone estivo del Comune di Catania).

Un racconto potente e a tratti visionario quello della Veneto che per questa drammaturgia incrocia le lettere originali fra Vincent e il fratello Theo a incursioni filosofico-letterarie attraverso le parole di Sartre e Artaud, intellettuali posseduti dalla forza insieme creatrice e corrosiva di Vincent: una forza che vuole arrivare “al cuore della gente, al cuore delle cose”. “Un dibattito drammatico – spiega Lorenzo Zichichi, editore e produttore dello spettacolo – al ritmo di una tragedia greca contemporanea, in cui la convinzione di Vincent che la pittura avrebbe vinto su tutti giustifica ogni sua azione”.

A undici anni di distanza dalla prima produzione – in scena a Milano (Teatro Franco Parenti); a Roma (Vittoriano e Brancaccino); a Cortina (Festival Cortina Incontra) e ad Amsterdam (Istituto Italiano di Cultura) – e alla vigilia delle celebrazioni del 2023 per i 170 della nascita del maestro, “Vincent van Gogh. La discesa infinita”arriva in Sicilia in una nuova veste, con un originale intervento d’autore: la scenografia affidata all’artista visiva Paola Lo Sciuto.

Nel ruolo del protagonista è Antonio Gargiulo, attore dalla stupefacente somiglianza con il maestro olandese, personaggio al quale dedica da anni studi e approfondimenti a cominciare dalle lettere al fratello, un “meraviglioso diario di bordo del personaggio – spiega – che mi ha consentito di avere un quadro più completo di van Gogh, sempre molto lucido anche quando scriveva dei suoi momenti di crisi”. E poi Marco Paparella (il fratello Theo, Sartre e Gauguin); Paola Tarantino (nei ruoli femminili della sorella Elisabeth, di Madamoiselle Ravoux e della prostituta Sien). Edoardo Borbone è invece Antonin Artaud, lo scrittore francese autore del saggio su van Gogh in cui introduce la definizione dell’artista come di un “suicidato della società” e che, insieme agli altri intellettuali in scena, ragiona sulla presunta follia dell’artista e su quel sentimento di alienazione che lo accompagna durante tutta la sua esistenza, geniale e disperata. Riccardo Avati è lo studente di Storia dell’Arte, altro personaggio introdotto nella nuova produzione di “La discesa infinita”. Le musiche, originali, sono sempre di Giacomo Del Colle Lauri Volpi che le esegue dal vivo al pianoforte, settimo “attore” sulla scena.

Nel ruolo di se stesso è lo scrittore Giordano Bruno Guerri il cui libro “Follia? La via di Vincent van Gogh” (Bompiani, 2011) ha ispirato la pièce teatrale: un percorso ricco di ricordi e suggestioni che giungono dai protagonisti della vita dell’artista (1853 – 1890). “Voci narranti – spiega la regista Paola Veneto – che affiancano lo scrittore nelle vesti di se stesso ma anche in qualche modo di “confessore” di Vincent, quasi gli mettesse una mano sulla spalla mentre urla a gran voce la convinzione che van Gogh non era pazzo, soprattutto non era un suicida qualsiasi, ma un vero e proprio ‘suicidato della società’. Una società ottusa e cieca dinanzi al suo genio e alla sua disperazione. In questo lavoro voglio raccontare quindi la sua lucida angoscia, la sua dannata ragione”.

Dal sud della Francia alla Sicilia, infine, è la natura il fil rouge visivo della narrazione. Ecco ulivi contorti, distese di campi di grano, cieli turchini e il giallo iconico dei girasoli. Le scene di Paola Lo Sciuto – artista e scenografa – è un’immensa tela di otto metri per tre che attinge con misura e prudenza alla tavolozza cromatica e stilistica dell’olandese. “Non puoi rifare van Gogh – spiega Lo Sciuto – il suo mondo visivo è assai iconico, sfruttatissimo. Allora ho puntato sulle suggestioni e, incredibilmente, ho trovato pezzi di Sicilia. Nel rivedere tutti i suoi disegni nati nel sud della Francia, ho ritrovato delle analogie, delle corrispondenze con certi paesaggi mediterranei dalla luce drammatica così frequenti nell’isola: assolati, violenti e vibranti come lui”.

“Vincent van Gogh. La discesa infinita” è una produzione de “Il Cigno GG Edizioni” e “La Colomba di Erice”. “E’ il pittore – spiega Lorenzo Zichichi – che dipinse circa mille quadri e in vita non ne vendette nemmeno uno, ma non perse mai la convinzione di avere qualcosa di fondamentale da trasmettere al mondo. Paola Veneto trasforma il racconto di Guerri in uno spettacolo dove si può finalmente comprendere se fu follia o lungimirante genialità, se è destino dei grandi artisti essere degli incompresi o se il contesto particolare della vita di van Gogh, fra Olanda, Parigi e Provenza fece da perno alla creatività di uno dei più straordinari pittori di tutti i tempi. Il debutto in Sicilia è un voluto omaggio a una terra di grande creatività e di infelici contrapposizioni”. L’immagine della locandina è opera dell’illustratore Thomas Liera. I biglietti per le tre sedi dello spettacolo si possono acquistare online rispettivamente per Segesta sui siti di CoopCulture e Viva Ticket; per Giardini Naxos su Aditus Culture; per Catania su BoxOfficeCT.

INFO BIGLIETTI ONLINE

29-30 AGO Segesta (TP), ore 19.30 | Teatro Antico, Parco Archeologico di Segesta

www.coopculture.it/it/eventi/evento/segesta-teatro-festival/

http://www.vivaticket.com/it/tour/teatro-di-segesta-festival-2022/778

02 SET Giardini Naxos (ME), ore 20.30 | Teatro della Nike, Parco Archeologico Naxos Taormina

https://aditusculture.com/mostre

03 SET Catania, ore 20.30 (Palazzo della Cultura, Comune di Catania)

https://www.ctbox.it/C24/4767/Content.aspx/Eventi/Teatro/Vincent_Van_Gogh_03_09_2022 

VINCENT VAN GOGH. LA DISCESA INFINITA | Sinossi spettacolo

L’avvincente e commovente biografia di Giordano Bruno Guerri ha ispirato quest’opera, in stile contemporaneo, a stretto contatto con il pubblico. Si tratta di un percorso appassionato ed incalzante, ricco di ricordi e suggestioni che spesso provengono dalla viva voce dei protagonisti (attraverso lettere originali oppure attraverso voci mai udite, ma poeticamente immaginabili), orchestrate in modo da regalare al pubblico una sorta di fotografia in movimento della vita di uno degli artisti più stupefacenti e controversi di tutti i tempi. In scena van Gogh, suo fratello Theo, Gauguin, Sien, l’unica donna che abbia rappresentato una finestra sul mondo femminile per Vincent e alcuni personaggi minori. E poi ancora Sartre e Antonin Artaud a darci la “visione” della follia e dell’alienazione del “suicidato della società”.

L’arte, il colore e la passione per la vita che si trasfigurano nell’anima e sulla tela dell’artista, fino ad ucciderlo nella gabbia della solitudine che spesso sono proprie del genio anticipatore su tempo e spazio, sono al centro di questa pièce che respira e palpita al ritmo unico e inimitabile di Van Gogh e di tutto quello che quest’uomo ha saputo regalarci. 

VINCENT VAN GOGH. LA DISCESA INFINITA | Cast

Performance teatrale scritta e diretta da Paola Veneto ispirata al libro: “Follia? Vita di Vincent van Gogh”, (Bompiani) di Giordano Bruno Guerri

Personaggi e interpreti:

Giordano Bruno Guerri | se stesso

Antonio Gargiulo |Vincent van Gogh

Marco Paparella | Theo van Gogh, Sartre, Gauguin, Voce narrante

Edoardo Barbone | Antonin Artaud

Paola Tarantino | Elisabeth van Gogh, Sien, Adeline Ravoux

Riccardo Avati | studente di Storia dell’arte

Sceneggiatura e regia: Paola Veneto

Musiche originali per pianoforte: Giacomo del Colle Lauri Volpi (sulla scena)

Scenografia e costumi: Paola Lo Sciuto

Produzione: Lorenzo Zichichi per Il Cigno GG Edizioni e La Colomba di Erice

BIOGRAFIE INTERPRETI

EDOARDO BARBONE

Nasce a Bologna nel 1990. Si diploma con medaglia d’oro nel 2017 all’accademia dei Filodrammatici di Milano. Tra il 2017 e il 2018 prende parte a diverse produzioni sia del teatro Filodrammatici sia della Compagnia Caterpillar di cui è socio fondatore. Ha lavorato con Giuseppe Isgrò, Giacomo Nappini, Bruno Fornasari, Giacomo Ferraù, Fabio Cherstich, Francesco Frongia e Ferdinando Bruni. Tra il 2018 e il 2020 porta in scena cinque spettacoli al Teatro Elfo Puccini, tra cui “La notte di Antigone” di Eco di Fondo e “Verso Tebe” di Bruni/Frongia. Nel 2021 diventa socio della Compagnia “Eco di Fondo”. Continua il suo rapporto con il Teatro Elfo Puccini portando in scena nel 2022 tre spettacoli tra cui “Edipo Re” con i costumi dello stilista Antonio Marras.

RICCARDO AVATI

Attore teatrale, si è da poco laureato nella scuola di teatro “The Fontainebleau School of acting” avendo terminato la formazione professionale di due anni in conservatorio. Durante questo corso, Riccardo ha preso parte a più di sette recite teatrali, interpretando personaggi come Macbeth, zio Vania, Duncan (Macbeth) e lavorando su progetti ideati da lui e dalla scuola. Ha lavorato con grandissimi nomi del teatro inglese, fra cui Christian Burgess, Kirsty Bushell, Jamie Bradley, Lucy Millward e Edward Bennett.

GIACOMO DEL COLLE LAURI VOLPI

Si avvicina alla musica in tenera età studiando pianoforte e flauto traverso, strumento con il quale vince diverse borse di studio. A venti anni inizia gli studi di Composizione al Conservatorio Santa Cecilia dove segue i corsi di perfezionamento con Nicola Piovani e Gavin Bryars. Già da giovanissimo si avvicina al mondo del lavoro collaborando prima con la Rai come compositore televisivo (“Chi l’ha Visto?”; “Geo&Geo”; “La Vita in diretta”; “Uno Mattina” ed altri) e poi con Sky come direttore musicale per il canale 804 dal 2016 al 2018. Più volte come compositore per la Biennale di Venezia ha creato suoni di supporto alle installazioni di Donato Piccolo nel padiglione Italia. Partecipa nel 2009 con una ri-composizione di un’aria di Puccini nella rassegna “L’orecchio di Giano, dialoghi della antica & moderna musica”. Nel 2013 insieme a Marco Cucco ha fondato “Spettro Sonoro” (www.spettrosonoro.it), struttura che si occupa di produzione musicale ed è attiva in Italia, Olanda e Spagna. Con “Spettro sonoro” si sono aperte collaborazioni internazionali, come con la u-Boat production, con sede a Mosca, per la quale ha realizzato la colonna sonora della docu-serie “The mystery of the Britannic” con la McCann Erickson negli Stati Uniti. Ha lavorato spesso nel teatro stringendo collaborazioni con diversi enti tra cui il teatro Quirino di Roma dal 2006 al 2008. Ha collaborato anche con il Teatro nazionale di Milano per il quale è stato direttore musicale ed arrangiatore per due opere musical: “Il meraviglioso mondo di Alice” (2017) diretto da Chiara Noschese e “Balliamo sul mondo” (2020) diretto da Luciano Ligabue. Suona nel gruppo noise chiamato “Rota de Fero” con il quale attraverso l’uso di strumenti poco convenzionali tiene aperta sempre una porta sulla sperimentazione più pura che trova il suo apice nelle performance dal vivo.

ANTONIO GARGIULO

Studia economia, ma dopo la laurea capisce che ha bisogno di dedicare la sua vita a qualcosa di più creativo ed emotivo. Si diploma quindi all’accademia internazionale di teatro di Roma dopo una prima esperienza formativa a Napoli. È per la prima volta sul piccolo schermo grazie alla partecipazione alla serie tv rai “La nuova squadra”, mentre al cinema debutta nel 2010 con “Reality news”, per la regia di Salvatore Vitiello. Lo stesso anno è in scena diretto da Giancarlo Sepe con lo spettacolo “Napoletango”. Nel 2012 è nel cast de “Gli innamorati immaginari”, spettacolo di commedia dell’arte a cura di Leonardo Petrillo, nel ruolo di Pulcinella. Nel 2013 interpreta Erissimaco ne “il Simposio” di Andrea De Rosa e Orsacchiotto nello spettacolo teatrale “Dignità autonome di prostituzione” di Luciano Melchionna. Viene quindi scelto dal maestro Andrey Konchalovsky per il ruolo di Biondello ne “La bisbetica domata”, iniziando così una collaborazione con il maestro russo che proseguirà a lungo e lo condurrà diverse volte a Mosca, a partire dall’anno successivo per l’allestimento de “L’Edipo” a Colono, nel quale interpreta Polinice. Ritorna al cinema nel 2015 con “E tu…” per la regia di Marie Marleand e, fra il 2014 e il 2016, ottiene ruoli in varie serie tv di successo, come “Che dio ci aiuti”, “Un medico in famiglia”, “È arrivata la felicità”, “Don Matteo” e “Un passo dal cielo”. Fra il 2016 ed il 2017 è a teatro con “L’anima sotto la città” di Leonardo Petrillo e con “Van Gogh – La discesa infinita”, regia di Paola Veneto nel ruolo del celebre artista olandese ed al cinema, con “The fragile friend” di Salvatore Vitiello. Ha una proficua collaborazione con Massimiliano Bruno ed il suo Laboratorio di Arti Sceniche dove insegna tuttora. Il regista lo vuole nel ruolo di Demetrio nella sua versione del “Sogno di una notte di mezza estate”. Nello stesso anno prende parte al film “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini ed è in tv, nella serie Dai “La porta rossa”. Ottiene la parte di Saro Levante in “Gomorra – La serie” che lo vedrà fra i protagonisti della quarta e quinta stagione. Viene nuovamente diretto da Andrey Konchalovsky ne “Il peccato – il furore di Michelangelo” nel quale interpreta il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere. Torna sul palco nel 2020, regia Pappi Corsicato, per lo spettacolo “La Chunga”, prodotto dal Teatro Stabile di Napoli e sul set ancora con Massimiliano Bruno, per il film “ritorno al crimine”. Dal 2021 è tra i protagonisti della serie “Il re” con Luca Zingaretti.

GIORDANO BRUNO GUERRI

Giordano Bruno Guerri, senese, è storico, manager editoriale e museale, docente universitario. Come storico si è occupato principalmente di storia contemporanea e dei rapporti fra Stato e Chiesa in Italia. Ha pubblicato con le principali case editrici italiane e per la sua opera complessiva ha ricevuto nel 1999 il premio europeo Voltaire-Diderot “come pensatore indipendente, laico e difensore delle libertà collettive e individuali”. Nel febbraio del 2008 ha pubblicato “Gabriele d’Annunzio. L’amante guerriero” (Mondadori, giunto alla sedicesima edizione), al quale è stato assegnato il Premio Mediterraneo per la Cultura 2008. Dal suo libro è stato tratto lo spettacolo teatrale “L’amante guerriero”. Esce da Bompiani nel 2009, “Follia? Vita di Vincent van Gogh”, lavoro di sintesi su studi precedenti e frutto della trasmissione radiofonica “Alle otto della sera” (Rai2). Dal libro è stato tratto lo spettacolo teatrale “Vincent van Gogh. La discesa infinita”. Dal 1985 al 1986 ha diretto “Storia illustrata”, la più diffusa rivista italiana di storia, raddoppiando le vendite da 60.000 a 120.000 mensili. Dal 1986 al 1988, quando si dimise per il cambio della proprietà, è stato direttore editoriale della Arnoldo Mondadori Editore. Dal 1995 al 1997 ha scritto e condotto “Italia mia benché”, in onda su Rai Tre, che ebbe grande successo nonostante i temi sofisticati. È conduttore, ideatore, sceneggiatore e consulente storico di molti programmi televisivi e radiofonici, storici e di attualità per Rai 1, Rai 2 e Rai 3, fra i quali “I colori della gioventù”, su Umberto Boccioni (2005). Ha fatto parte del Consiglio Superiore delle Comunicazioni presso il Ministero delle Comunicazioni. Dal 14 ottobre 2008 è Presidente della Fondazione Vittoriale degli italiani. Ha risanato i bilanci, aumentato i visitatori, aperto due nuovi musei permanenti, acquisito opere d’arte contemporanea e una eccezionale quantità di documenti dannunziani, istituito il Festival del Vittoriale “tener-a-mente”, rilanciando l’immagine del Vittoriale e di Gabriele d’Annunzio anche con numerose iniziative mediatiche. Per questa attività nel 2009 gli è stato assegnato il Premio Garda d’oro, nel 2011 il Comune di Gardone riviera gli ha dato la cittadinanza onoraria e nel 2022 gli è stato assegnato il Premio Margherita Hack. Dal 2019 è sovrintendente della Fondazione Erice Arte. Nel marzo 2019 è uscito il suo ultimo saggio “Disobbedisco. Cinquecento giorni di rivoluzione a Fiume, 1919-1920″ edito da Mondadori.

PAOLA LO SCIUTO

Nasce a Erice, in Sicilia. È un’artista visiva con molteplici declinazioni. Allieva di Emanuele Luzzati, è stata assistente del pittore Mario Schifano dal 1990 fino alla sua morte, curando per lui anche la scenografia della “Norma” di Bellini per il Teatro dell’Opera di Roma. La prima esposizione pubblica è stata nel 1993 alla Biennale di Venezia (Padiglione Italia curato da Achille Bonito Oliva), quindi nello stesso anno ad Art Basel e poi numerosissime mostre, installazioni coreografiche, performance ed esposizioni multimediali, oltre che nel proprio paese, in Germania, Canada, USA, Messico e Francia.

Dal 1999 è docente ordinario di Costume per lo Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Roma, ha pubblicato una Storia del costume per lo spettacolo, detiene un brevetto per la proiezione di immagini ad effetto tridimensionale nello spazio scenico. È stata “visiting professor” all’Università Yeditepe di Istanbul nel 2008. Ha realizzato costumi per spettacoli del Ballet Nacional di Madrid, dell’Opéra National di Lione e del Grand Théâtre di Ginevra fino al 2018. Ha firmato i costumi per il film “Molly” nel 2016, ispirato all’ultimo capitolo dedicato a Molly Bloom dell’Ulisse di Joyce, alla 73ª mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia Sezione Orizzonti, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria Corti d’argento. Con PLS Studio, gruppo artistico che privilegia la creatività artigianale siciliana, ha realizzato il percorso “Le Colombe della Pace’ nei Giardini del Balio di Erice. Dal 2020 è impegnata nella realizzazione dei costumi e della scenografia di “Orfeo ed Euridice” di Christoph Willibald Gluck per il Saarläendisches Staatstheater di Saarbrücken in Germania.

MARCO PAPARELLA

È attore e regista teatrale. Inizia la sua attività professionale nel 2001 a Roma al teatro dell’orologio di Mario Moretti, dove studia e lavora come attore e assistente alla regia di Riccardo Cavallo. Partecipa a numerose produzioni, tra queste, “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare per il Gigi Proietti Globe Theatre, spettacolo di grande successo che nella stagione 2021 è al suo quindicesimo anno di repliche. Negli anni lavora con attori e artisti del panorama nazionale e internazionale, tra cui Andrea Camilleri, Jean Paul Denizon, Ennio Fantastichini, Alessandro Haber, Edoardo Siravo. Dal 2010 inizia la sua attività di regista conducendo laboratori e realizzando spettacoli. Per le sue regie affronta diversi autori, classici e contemporanei: Eschilo, Aristofane, Shakespeare, Ionesco, Beckett e Muller. Sempre alla ricerca di nuovi linguaggi scenici, nel 2017 incontra la compagnia artestudio di Riccardo Vannuccini, con cui realizza performance in collaborazione con la Soprintendenza Speciale archeologia Belle arti e Paesaggio di Roma e il Museo nazionale romano. Spinto dalla necessità di ritrovare e incrementare la vocazione civica e sociale dell’arte teatrale conduce laboratori in strutture carcerarie, centri di salute mentale, centri di accoglienza per senza fissa dimora e rifugiati. Collabora da anni con Francesca Caprioli dell’associazione Fabrica con la quale realizza incontri di musica e letteratura.

PAOLA TARANTINO

Nasce a Catanzaro, si trasferisce nel 1998 a Roma per laurearsi nel 2003 a “La Sapienza” in “Istituzioni di regia” con Ferruccio Marotti e nello stesso anno si diploma alla scuola di teatro “Circo a Vapore” di Emmanuell Gallot-Lavallèe. Si specializza al Centro teatrale ateneo con Eugenio Barba, Jersy Grotowski, Ferruccio Soleri, Nikolaj Karpov, Anatolij Vasilief, Enrique Vargas e molti altri artisti internazionali. Incontra nel suo percorso d’attrice registi e autori quali, Giancarlo Sepe, Valerio Binasco, Judith Malina, Lindsey Kemp, Beatrice Libonati, Dario Manfredini, Marco Bellocchio, Salvatore de Santis, Ivan Cotroneo, Cosimo Cinieri, Roberto Negri, Laura Saraceni, Paola Veneto. Si esibisce in opere italiane e internazionali quali “Paradise now”, “not in my name”, “Loretta”, “Vincent van Gogh. La discesa infinita”, “Porta chiusa”, “don Giovanni P. opera buffa”, “Insulti al pubblico” e in musical quali “Chicago”, “Chorus line”, “Il mago di oz”. Nel 2012 partecipa al film “La bella addormentata” di Marco Bellocchio, nel 2013 alla serie “Diario di una mamma imperfetta”, di Ivan Cotroneo, nel 2016 al docufilm “Imma” di Pasquale marino, “La monaca di Monza” per la regia di Francesca Bonanni e al film “Corvus corax” di Beatrice Baldacci. Nel 2007 fonda il “Piccolo teatro Campo d’arte” di Roma centro di produzione e formazione teatrale e da diversi anni insegna recitazione in varie scuole italiane come l’accademia Civica di Catanzaro, la “Melody music School”, l’Harmony School e l’Istituto italiano di arte e danza. Nel 2013 fonda Odysseia teatro e firma la sua prima regia: “Ciclopi – terra di nessuno” il cui testo è scritto a due mani con Daniela Dellavalle. Nel 2019 scrive “Io La Creatura – mary Shelley” di cui è autrice e interprete, in questa occasione viene diretta da Sara Ercoli e debutta al teatro dei documenti di Roma. Dal 2020 vive tra la Spagna e l’italia partecipando a progetti internazionali e collaborando con diverse compagnie catalane tra cui “Rerremoto_Performance”, “Colectiu in tempo Platea” e la sua compagnia “Obrador escenika” che attualmente sta producendo l’opera futurista “experimento 21992”.

PAOLA VENETO

Si laurea in Giurisprudenza a Bari con una tesi in Diritto internazionale Pubblico, consegue un Master in relazioni europee in Spagna ed è diplomata in sceneggiatura e scrittura creativa. Dopo un intenso percorso professionale e personale all’estero nel settore dei diritti umani, decide di dedicarsi alla scrittura, al teatro e alla poesia. Lavora come autrice e consulente per radio e tv, scrive di cinema (www.ifioridelmale.it) e realizza due opere teatrali, una delle quali in scena da dodici anni sulle orme di Vincent van Gogh che nel 2022 viene presentata nella sua nuova versione. È consulente a Lanzarote per la Società Dante Alighieri che promuove la lingua e la cultura italiana, è membro del Comitato scientifico della Fondazione Collodi ed è curatrice artistica di “Più Luce!”, evento poetico del festival “Tener-a-mente” sul lago di Garda (www.anfiteatrodelvittoriale.it). Sempre sul Garda, da quest’anno è ideatrice e curatrice della sezione giovani dell’innovativo festival “GardaLo” (@garda_lo) focalizzato sulla promozione della bellezza e dell’arte per i più giovani. È fotografa appassionata oltre ad essere mamma di Nicola e Pietro.

in copertina Vincent Van Gogh. La discesa infinita, illustrazione di Thomas Liera, lgt

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