Al Maestro Edi Brancolini il VII Premio Internazionale di Pittura “Giuseppe Sciuti”.

 

Sabato 26 Settembre nell’Aula Consiliare di Zafferana Etnea, ore 18.00, la Cerimonia di Premiazione. 

È con grande soddisfazione che, nonostante le limitazioni imposte dal covid 19, comunico ai concittadini e agli studiosi, agli artisti e ai simpatizzanti del Premio Internazionale di Pittura dedicato a Giuseppe Sciuti, l’avvenuta organizzazione del prestigioso riconoscimento. Il Premio non si ferma, continua il suo sviluppo, garantendo la presenza di Zafferana Etnea nell’ambito delle manifestazioni culturali più importanti della nazione. La settima edizione ha visto la ricomposizione della squadra organizzativa e della giuria di valutazione. Al Professor Paolo Giansiracusa è stato conferito ancora una volta l’incarico di Direttore Artistico, ciò a conferma del prezioso lavoro compiuto e nella certezza di sempre maggiori successi. La massiccia adesione del pubblico, l’attenzione degli artisti e l’unanime condivisione della critica, ci spingono a continuare e a mantenere saldi gli obiettivi che l’Amministrazione, grazie alla geniale intuizione di Alfio Vincenzo Russo, stabilì con l’atto costitutivo del Premio. L’impegno di onorare il nostro illustre concittadino Giuseppe Sciuti, annoverato dal mondo dell’arte tra i più grandi pittori dell’Ottocento italiano, si aggiunge ad un progetto fortemente voluto dal Direttore Artistico, dalla Giuria e dal Comitato Organizzatore e da me totalmente sostenuto. L’intento è quello di creare una Galleria d’Arte Contemporanea sulla Pittura Colta e su quell’ambito delle Arti Visive che predilige la figurazione, il paesaggio, l’ambientazione spaziale. D’altra parte il patrimonio artistico resosi disponibile grazie alle donazioni degli artisti premiati, dei giovani emergenti e degli illustri maestri selezionati, non può avere altro destino se non quello costituire il primo nucleo della pinacoteca cittadina. Ciò sia per l’ammirazione del pubblico che per l’analisi della critica, sia per il concorso degli artisti che per la documentazione del rigoroso lavoro di ricerca e organizzazione che negli anni si va compiendo. Quando nel 2014 furono avanzate le proposte iniziali del Premio si scelse di puntare in alto senza tentennamenti, sensibilizzando innanzitutto la popolazione locale e quindi i media e il mondo dell’arte contemporanea. Oggi il conferimento del Premio Sciuti è diventato un appuntamento imperdibile grazie al quale, la Sicilia può incontrare e conoscere i migliori artisti della figurazione dell’età contemporanea. Dopo il grande affrescatore maltese  Paul Camilleri Cauchi (2014), il premio è stato conferito al giovane russo Oleg Supereco (2015), quindi  al più prestigioso pittore russo-tedesco, Alexander Timofeev (2016). Nel 2017, per la quarta edizione, all’unanimità il premio è stato conferito alla siciliana Elisa Anfuso, giovane artista ormai affermata a livello internazionale. Nel 2018 è stato selezionato un talentuoso artista di origini pugliesi trapiantato in Toscana, Rocco Normanno. Nel 2019 il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al noto pittore siciliano Giovanni Iudice. Tutti i premiati disegnano e dipingono nel rispetto di una tradizione artistica basata sull’eccellenza della figurazione e sulla raffinatezza del mestiere.

Quest’anno è la volta di uno dei più grandi artisti italiani nell’ambito della figurazione, scelto all’unanimità all’interno di una prestigiosa rosa di nomi. Si tratta di Edi Brancolini, pittore attivo da oltre mezzo secolo nell’area emiliana, artista presente alle più importanti manifestazioni d’arte italiane e straniere. Egli è noto per la sua figurazione perfetta, per la limpidezza delle sue strutture compositive, per i temi che spaziano dalla classicità al mondo moderno mettendo sempre in evidenza i problemi dell’esistenza.   Con la guida e l’esperienza del Direttore Artistico  Professor Paolo Giansiracusa,  della Presidente Dott.ssa Graziella Torrisi, della Giuria e del Comitato Organizzatore che li affiancano con abnegazione e convinzione, è stato tracciato un percorso culturale che si caratterizza per le scelte artistiche fin qui compiute. Il rigore del metodo adottato è suggerito dal carattere distintivo della pittura di Giuseppe Sciuti: figurazione corretta, profondità spaziale di assoluta precisione visiva, tematiche sociali d’attualità, sensibilità e adesione al sentire contemporaneo. Questi binari tecnici ed espressivi, stilistici e compositivi sono alla base delle scelte e costituiscono l’identità del Premio. Le donazioni di Edi Brancolini (Premio Sciuti 2020), Carlo Di Stefano (Sezione Giovani Emergenti), John Picking (Premio alla Carriera), in mostra nei saloni del Palazzo Comunale, confluiranno nella collezione prevista dal progetto museale e saranno oggetto d’analisi nella compilazione del catalogo generale del Premio di prossima pubblicazione. Il Museo, i cataloghi, i convegni, le celebrazioni, avranno nel tempo la funzione primaria di onorare e documentare il valore dell’artista e dell’uomo, Giuseppe Sciuti, che seppe portare oltre i confini dell’Isola l’estro della sua creatività e la passione per il racconto della bellezza formale. Zafferana Etnea, con il Premio Giuseppe Sciuti, traccia in Sicilia un percorso virtuoso all’insegna della cultura artistica contemporanea, stimolando il dibattito e la ricerca. Le tematiche trattate da Edi Brancolini, di grande attualità e particolarmente vicine alla sensibilità del nostro tempo, attiveranno un dibattito costruttivo, utile a meglio comprendere il mondo contemporaneo dove la solitudine sociale, il sesso, le ambiguità… riempiono il tempo e svuotano la mente. La mitologia, nell’immaginario pittorico di Edi Brancolini, si specchia nel tempo presente e riporta su un unico piano il presente e il passato. Il Premio, per la settima volta, nel rispetto degli indirizzi culturali che lo caratterizzano, si proietta nell’arte contemporanea, alla ricerca di confronto e crescita civile. Per il Premio alla Carriera la Giuria ha scelto un Maestro di chiara fama, John Picking, un artista affermato a livello internazionale, un pittore inglese che da diversi anni vive in Sicilia, a Militello Rosmarino, nel silenzio dei Nebrodi da cui trae ispirazione. Per la Sezione Giovani quest’anno, con lo spirito teso ad arricchire il premio, abbiamo pensato ad un giovane scultore, Carlo Di Stefano, laureando presso la prestigiosa Accademia di Belle Arti di Catania. E’ l’inizio di una nuova traiettoria utile ad allargare il campo d’interesse del Premio. Serve altresì ad offrire una visione più ampia delle arti visive nell’età  contemporanea.

(Nota del Sindaco, Salvo Russo)

Breve biografia di Giuseppe Sciuti

Giuseppe Sciuti nacque a Zafferana Etnea nel 1834 . La famiglia avrebbe voluto indirizzarlo agli studi di Medicina ma lui ancora quindicenne fuggì a Catania per lavorare accanto agli scenografi e ai decoratori del tempo. La colata lavica del 1852 distrusse i terreni di proprietà causando un grave dissesto economico agli Sciuti. Ciò fu causa del suo immediato inserimento nel mondo del lavoro. La formazione artistica avvenne a Firenze, nell’ambito delle nuove correnti emergenti tra gli artisti del Caffè Michelangelo. Successivamente fu a Napoli dove subì la forte influenza pittorica di Domenico Morelli. Da artista affermato si stabilì a Roma, città da cui pilotò i suoi importanti incarichi pubblici e coordinò i numerosi rapporti professionali. In Sicilia si recò in più occasioni per l’esecuzione di opere sceniche, affreschi e bozzetti. Particolarmente legato fu alle città di Catania, Palermo e Acireale. Nel Palazzo dell’Amministrazione Comunale di Zafferana Etnea si conservano un piccolo ritratto e una grande tela raffigurante Gli effetti del buon Governo sulle varie espressioni dell’Arte.  Morì nella sua casa romana nel 1911.

 

Menzione d’Onore

Menzione d’Onore per l’Illustre Maestro Edi Brancolini

Premio di Pittura “Giuseppe Sciuti”- 7^ Edizione

Amministrazione Comunale di Zafferana Etnea

L’Amministrazione Comunale di Zafferana Etnea, sentito il parere della Commissione Storico-Artistica appositamente nominata, per la Sesta Edizione del Premio Internazionale di Pittura dedicato al concittadino Giuseppe Sciuti, assegna il prestigioso riconoscimento all’Illustre Pittore italiano

Edi Brancolini

Menzione

Per la pulizia formale, per l’equilibrio strutturale, per l’ordine compositivo che caratterizzano le sue opere e costituiscono la tessitura portante di ogni suo dipinto. Per i temi che attingono alla storia e alla mitologia, creando un intimo rapporto con la contemporaneità, con i temi del tempo presente. Per la tecnica che, nel rispetto della tradizione e del sapere antico, si apre a nuovi linguaggi e ai valori emersi da nuove ricerche, stimolate dalla sensibilità del mondo post moderno. Per la costanza e l’impegno con cui, dall’inizio della sua attività fini ad oggi, porta avanti le istanze della pittura colta, senza mai cedere a improvvisazioni e facili conquiste di pubblico. Per l’introspezione e l’analisi con cui indaga nei valori e nei sentimenti più intimi dell’umanità nuova, interrogando innanzitutto se stesso. Per la convinta ricerca di quella bellezza a cui l’umanità nuova assegna il compito di salvare il mondo e di far rifiorire una nuova stagione all’insegna del rispetto e della solidarietà. Per il coraggio con cui ha saputo sfidare gli orientamenti contrari alla figurazione e all’esaltazione degli studi anatomici, senza cedere alle pressioni del mercato e certe spinte pseudo-culturali. Per l’attenta osservazione della figura umana nei suoi gesti, nelle sue espressioni, nei suoi sguardi. Il tutto dipinto attraverso trasparenze cromatiche e incarnati modellati dalla luce. Per essere, come uomo e artista, testimone del fatto che noi siamo il risultato dell’esperienza altrui, della sedimentazione di altre vite vissute, di altri cuori che hanno amato, di altre intelligenze che hanno determinato la civiltà del sapere. Per essere sognatore, visionario, artista a tutto tondo immerso nella bellezza e nell’armonia del creato. Per questi valori la Città di Zafferana Etnea lo acclama e gli conferisce il Premio Internazionale di Pittura Giuseppe Sciuti, nella sua settima edizione.

 

(Paolo Giansiracusa – La Giuria – Il Comitato Organizzatore)

 

 

Breve biografia di Edi Brancolini

Edi Brancolini è nato a Rovereto sul Secchia (Mo) il 12 settembre 1946, vive e lavora a Carpi; ha superato il cinquantesimo anno di attività.  Da subito sono state la ricerca e la curiosità a guidarlo, il talento ad assecondarne le esigenze espressive e la determinazione ad arricchirne un bagaglio culturale in continua crescita; importanti, in tal senso, gli anni della “Scuola libera del nudo” a Venezia ed in particolare gli insegnamenti di Luigi Tito, che lo educa alla pratica assidua e costante del disegno dal vero e forse ne orienta la successiva virata figurativa, dopo una breve esperienza informale. I dipinti degli anni ’70 conoscono un’ambientazione socio-esistenziale che talvolta sconfina nell’allucinazione onirica, il suo vocabolario simbolico poi si complica suggerendo nella narrazione tante possibili chiavi di lettura in uno stratificarsi semantico surreale e destabilizzante. La pittura si fa dunque ermetica ed incalza interrogativi nello spettatore, le cromie agiscono compartecipi dell’azione raffigurata nella pantomima di questa società edonistica osservata dall’artista con ironico distacco.  Edi Brancolini è un pittore del profondo e del mistero ma le immagini che porta in luce hanno una loro esplicita chiarezza, sottolineata da un segno pittorico estremamente puntuale e fortemente narrativo.     In modo personalissimo attraverso una stesura cromatica meditata e sensuale, riprende il linguaggio dei preraffaelliti decodificandone gli universali significanti. Nella fase esecutiva dell’opera è uno scrupoloso continuatore delle tecniche antiche come l’uso dei colori alla caseina, una sorta di arcaica tempera dagli straordinari effetti cromatici che in fase di rifinitura arricchisce con soluzioni grasse per dare la consistenza del colore ad olio. Le opere sono il frutto di un lavoro incessante di velature e finiture, tocchi di pennello e sfumature e come Rossetti e Klinger, Brancolini ritorna ai soggetti del passato, della mitologia e della religione, calati nei ruoli del quotidiano; un recupero quindi dell’iconografia popolare senza intenti polemici, né di denuncia. I suoi sono simboli del percorso catartico dell’umana specie che reggono la volta della fede e della ragione: la perfezione, la terra, l’uovo, l’origine. Le certezze materiali si definiscono con la luce dell’alba. Ed è con la luce, con la luce della ragione, che si eclissano le parvenze. Le sue opere sono di grande nitidezza sia pittorica che esplicativa: il gioco della gestualità si accompagna ad una poetica ridente, allo scambio dei ruoli tra passato e presente, alla distribuzione di simbologie iconiche preziose ma non pretenziose. Sono sipari che si aprono su finzioni esplicite, rivelazioni di segreti, ironie dissacratorie, ma anche riflessioni etiche sommesse, senza pretese moralistiche. I primissimi lavori risalgono al 1959. Dal 1969 inizia un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero in sedi pubbliche e private. Indicazioni bibliografiche recenti: Edi Brancolini: lettura iconologica di un diario del conscio profondo” Renzo Margonari. “Edi Brancolini: due punti sull’infinito” Edizioni Ghirlandina“Brancolini, Fusi, Gerico e Nigiani: quattro pittori dello sguardo cristallino” Giorgio Di Genova.“I vizi capitali” Giorgio Seveso. “Di fronte alla figura” Michele Fuoco. “Rane, ranuncoli e belle addormentate” N.Miceli, D.Pasquali, G.Segato. “Gli inganni della pittura”, M.Sciaccaluga. “Navigazione ultima”, G.Segato. “Melancholie und Eros”, “Kinder des. 20.Jahrhunderts” A.H.Murken. “La vita nuova” C.Gizzi, C.F.Carli. “Phantastische Welten, von Surrealismus zum Neosymbolismus” A.H.Murken. “Contrappunto” G.Ghidoni.. “Storia dell’arte italiana del ‘900” Giorgio Di Genova. “Un classico contemporaneo” F.Martani.

                                                                                                                                          

 Premio alla Carriera

 Cesare Di Narda

Nota biografica

Cesare Di Narda nasce a Cerami (En) il 26 aprile 1940, si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Catania, dove insegnerà per molti anni. Originale e poetica è la sua pittura: la prima mostra personale viene ospitata a Cerami, presso il Circolo della Cultura” nel 1962. E’ apprezzato oltre i confini nazionali (dal 1997 al 2000 espone a Wuppertal in Germania, presso la galleria di Helga Wicher) per le sue creazioni in cui mette insieme realismo, surrealismo e metafisica, secondo un’ispirazione in cui lo spirito moderno trae nutrimento dalle concezioni classiche. Propone un’ottica del pensiero, coglie nelle forme il sentimento della vita e la sua fantasia non subisce consumazione. Da anni il pittore si è rifugiato nella nativa Cerami, per dialogare con i secoli (il paesaggio e le case che si scorgono dalla finestrella del suo studio) e a rappresentare sulle tele l’infaticato aggirarsi nel labirinto della vita. Da qui sono venuti alla luce grandi composizioni, testimonianza di una continuità tematica e di una precisazione di stile che hanno il loro rilievo nell’attuale storia dell’arte, tutta volta al recupero della  grande tradizione classica nell’attualità della rappresentazione. Una pittura, caratterizzata da colori forti, luce meridiana e una concentrazione di ornato che occupa ogni spazio, che emerge dall’ombra, che ricopre di colori anche le forme dei protagonisti. Guardare queste composizioni è come seguire le rapsodie antiche: si entra in una realtà dove vero e simbolo si fondano e non restano inerti. Il maestro Di Narda, durante la sua carriera, ha esposto sia in Sicilia che in varie città italiane come: Milano, Vigevano, Torino, Verona, Vicenza, Terni (dove vince il concorso per una nuova iconografia di San Valentino), Pieve di Cento, Teramo e Pescara ( a Pescara partecipa alla mostra dal titolo “Dante e i Traditori” e dona due tele e due disegni alla casa- museo di Dante ). Ha vinto numerosi premi come: il “Premio Regionale Ulivo d’oro” a Belpasso nel 1966, il Premio Nazionale di Grafica ad Arezzo nel 1970, il Premio “Europa” a Milano nel 1972, il “Premio Città di Adria” al Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea nel 1973,  il Premio “Chimera d’Argento” a Catania nel 2004. Nel 1976/77 per incarico del Dr. Domenico Ciancio, editore del Quotidiano “La Sicilia” di Catania, dipinge il quadro (olio su tela, 261x 210) “Eros Onirico”, da allora esposto presso la sede centrale del Quotidiano. Nel 2002 decora la volta e gli interni della chiesa di Maria SS. della Lavina a Cerami, realizzando per l’omonima chiesa anche una tela dal titolo “L’Annunciazione” (all’interno è possibile ammirare i lavori di maestri come Albero Abate, Sergio Ceccotti, Carlo Bertocci e Francesco Trovato). Infine, nel 2017, dona due tele al futuro museo d’Arte Contemporanea di Troina, curato dal prof. Paolo Giansiracusa.

Motivazione

Per avere portato avanti con coraggio e sentimento una linea espressiva basata  sulla qualità formale e il rigore tecnico. Per avere saputo promuovere e sviluppare in Sicilia progetti culturali tesi ad affermare i valori della bellezza che ha saputo calare nel tessuto della storia e della mitologia. Per avere formato diverse generazioni di docenti e di artisti ai quali ha trasmesso i valori dell’arte attraverso il sapere della tradizione. Per avere con generosità contribuito alla realizzazione di spazi d’arte e di cultura tra i quali ricordiamo il Santuario della Lavina di Cerami e il nascente Museo d’Arte Contemporanea di Troina. 

 Premio alla Creatività Giovanile 

Carlo Di Stefano

Nota biografica

Lo scultore Carlo Di Stefano è nato a Camporotondo Etneo nel 1993. Studia all’Accademia di Belle Arti di Catania dove ha maturato una ottima esperienza nel campo della scultura. Attivo nel campo espositivo, è vincitore di un prestigioso premio internazionale, quello legato al 22° Concorso “Scultura da Vivere” della Fondazione Peano di Cuneo. La sua scultura “Pixellosia”, in pietra di Comiso, concepita in omaggio ai 150 anni del quotidiano La Stampa di Torino, è stata collocata nell’area verde Carolina Invernizio, vicino al Santuario degli Angeli di Cuneo. All’Amministrazione Comunale di Zafferana Etnea donerà l’opera Social Eye che esprime l’apatia di chi è assorto nei social network. In una società che cambia in maniera esponenziale, i social network sono la chiara conseguenza della superficialità. L’arte non può fare a meno di rilevare come tutto diventi più veloce e insignificante.

Motivazione

Per la forza e l’energia con cui entra nella materia mutandone la struttura e la forma, per l’entusiasmo e la passione con cui affronta temi legati alle tensioni e alle inquietudini del nostro tempo. Per la purezza iconografica e la raffinatezza dei rapporti materici tesi a raccontare le alternanze plastiche e i tagli di luce. Per il coraggio con cui, nonostante le difficoltà di un tempo contrario all’esercizio dell’arte, affronta il viaggio della sua professione, il sentiero della sua vocazione.

 

Premio Amico dell’Arte a Fabio Venezia, Sindaco di Troina

 

Coordinatore Artistico e Direttore del Premio

prof. Paolo Giansiracusa, Storico dell’Arte.

 

Presidente del comitato organizzatore
Carmine Susinni

Componenti
Alfio Tropea

Anna Fichera
Emanuele Montanucci
Silvia Pagano
Graziella Bonaccorsi
Stefano Puglisi

Presidente giuria
Graziella Torrisi

Componenti
Corrado Iozia
Giuseppe Cristaudo
Mario Pafumi
Roberta Ferlito
Rocco Froiio
Marinella Fiume

 

 

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