È stato un articolo firmato congiuntamente dal ministro della Cultura Dario Franceschini, dalla ministra tedesca per la politica estera culturale Michelle Müntefering, e da José Manuel Rodríguez Uribes, ministro spagnolo della cultura e dello sport – articolo che parte dalla “malattia degli egoismi nazionali” della storia europea e individua un antidoto nella cultura – la scintilla che ha dato vita al Summit on European cultural politics and new digital solution organizzato dal think tank Das Progressive Zentrum di Berlino – in colla-borazione con il Goethe-Institut e il ministero tedesco degli Affari esteri, all’interno del progetto “Europe takes part!” (L’Europa partecipa!) – al quale giovedì 29 aprile sono stati invitati alcuni tra i più rappresen-tativi operatori culturali e creativi europei per un confronto on line sul post-pandemia, sul futuro dello spettacolo dal vivo anche in virtù della trasformazione e innovazione digitale. Al summit prenderà parte anche il ministro della Cultura Franceschini.
Tra gli operatori culturali, unica rappresentanza italiana invitata al tavolo di confronto europeo è Zō Cen-tro culture contemporanee di Catania, da 20 anni spazio indipendente per la programmazione e la produ-zione di progetti artistici multidisciplinari, luogo di comunicazione e ricerca espressiva, scambio tra le arti e le nuove tecnologie, unico organismo di programmazione multidisciplinare in Italia riconosciuto dal Mini-stero della Cultura.
Al tavolo di confronto rappresenterà Zō Centro culture contemporanee Pamela Toscano, responsabile dell’organizzazione del centro culturale catanese, che interverrà in due distinti momenti: alle ore 14.45, insieme alla gallerista di Bucarest Anca Poterașu sarà protagonista dell’incontro “Culture in Europe – A Question of Solidarity?” moderato dalla giornalista Shelly Kupferberg; alle ore 15 parteciperà all’incontro “Creatives and Free spaces” dedicato agli spazi creativi indipendenti, moderato dal sociologo e dramma-turgo Martín Valdés-Stauber, insieme con Christoph Bartmann, autore e responsabile del Goethe-Institut di Varsavia e Irmgard Maria Fellner, direttore delle politiche e delle relazioni culturali e vice direttore gene-rale del Dipartimento per la cultura e la comunicazione del Ministero degli esteri tedesco.
Nel corso dei suoi interventi Pamela Toscano di Zō Centro culture contemporanee porterà all’attenzione dei suoi interlocutori la situazione degli artisti e lavoratori dello spettacolo italiani e la necessità di maggio-ri tutele che riconoscano il ruolo sociale dei professionisti. «La pandemia ha evidenziato come in Italia il settore artistico non è ancora pienamente riconosciuto nella sua utilità sociale, nel suo ruolo produttivo come parte del welfare e del benessere del Paese» sottolinea il direttore artistico di Zō Sergio Zinna.
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