Giorgio De Chirico, Maschere X ART RAFFAELLA BELFIORE - Copia
Giorgio De Chirico, Maschere

Ammetto di avere ben poca dimestichezza con computer e social network e di non ambire a record da medaglia d’oro di lunga navigazione sul web. Mi tengo a debita distanza anche dai finti moralismi di maniera improntati a delle paternali che molto spesso non sono altro che proiezioni delle nostre insicurezze. Ma, tra “stati”, “tag” e “tweet”, si è insinuata l’ultima moda del vuoto apparire fine a se stesso: il video del pre-diciottesimo, regolarmente postato su Facebook o su You Tube. E di fronte a tale tramonto della dignità non posso esimermi dal fare qualche considerazione. Innanzitutto, cosa sperano di ottenere queste ragazze e questi ragazzi attraverso l’ostentazione di labbra e bicipiti ipertrofici? Un biglietto d’ingresso nel magico mondo dei lustrini e dello spettacolo?! Il più delle volte, peraltro, le immagini in questione somigliano a delle vere e proprie gallerie degli orrori in cui lo squallore e il trash fanno da padroni assoluti. Silhouette non proprio esili strizzate come cotechini in abitini di satin rosso fiammante, adolescenti che per un attimo di notorietà sono disposte a dimenarsi come ossesse sull’asfalto (non proprio lindo!) di una piazza di Viale Africa a Catania o a rotolarsi come ippopotami nella stagione degli amori in luridi acquitrini stile “fogna medievale”. Il fatto che nemmeno la pubblica gogna di quell’autodafé che sono i commenti posti a corredo dei video su You Tube riesca a farle desistere da tale insano comportamento ci fa comprendere quanto il sonno della coscienza e la narcotizzazione della dignità abbiano preso il sopravvento persino sulla più semplice delle logiche. Ovviamente questi “video artistici” hanno innescato un meccanismo commerciale non indifferente e possono avere un costo che varia tra i 600 e i 1000€ e, in virtù di ciò, si capisce bene come questo elemento risulti pesare considerevolmente sul bilancio familiare. Ho avuto modo di seguire un’intervista fatta al padre di una ragazza protagonista di un video pre-diciottesimo. Con estremo candore egli dichiarava di percepire uno stipendio di 1200€ mensili, ma di non avere il minimo dubbio circa l’obbligo di un padre nell’esaudire il desiderio della figlia, fosse anche un desiderio da 700 o 1000€! Ora, non so davvero cosa sia peggio: una generazione di adolescenti tanto fragile e insicura da costruirsi un santuario di narcisismo celato dietro autoscatti realizzati persino durante la toeletta mattutina o, invece, la generazione precedente (quella dei genitori, per intenderci), probabilmente causa prima di un fallimento completo che trascende la loro vita investendo anche quella dei figli. Forse, nel falò delle vanità, andrebbero bruciati i sogni infranti di tanti genitori repressi, ancor prima delle dubbie dignità di tanti adolescenti pronti a vendere le proprie anime e i propri corpi, pur di apparire per la durata di un video, così da illudersi di vivere da protagonisti e non da patetiche comparse di ripiego.

 

 

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