Kandinskij, Composizione X
Kandinskij, Composizione X

La scrittura è perlustrazione rivolta, in egual modo, verso noi stessi, verso l’altro, verso l’ambiente che abitiamo o che, nostro malgrado, ci abita. È un percorso mai pago, diversificato (implicitamente o impensabilmente rispetto ai temi narrati) dall’atavico desiderio di rispondere al più oscuro dei quesiti. “Seppellite il mio cuore nell’era del cartaceo”, ha scritto Sebastiano Vassalli focalizzando la riflessione sull’imminente tramonto di un preciso tempo storico. Ci apprestiamo a varcare la soglia dell’epoca inodore, stampigliata da rapporti cristallizzati nel perimetro di algide stanze sformate da colossali acquazzoni radioattivi. Auspico (sogno), a dispetto di turbolente rivoluzioni tecnologiche, la possibilità di inebriarsi, sfogliando un libro, dell’odore (unico) sprigionato dalla pagina. Ma poi, pensando soltanto alla scrittura, a prescindere da supporti o “contenitori”, mi dico (sorreggendomi) che la cosa realmente importante è riuscire a preservarne i contenuti. E con essi la (nostra) vita. 

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